Ghedin: “In Algarve conferme dal gruppo, questa Italia mi piace”
giovedì 13 marzo 2008
“Quella che abbiamo fatto in Algarve è stata per le ragazze un’esperienza forte sul piano mentale: incontrare le nazionali più quotate del mondo e giocarsela alla pari come abbiamo fatto noi, significa aver acquisito consapevolezza nei propri mezzi, è un segnale di crescita non indifferente”: il commissario tecnico della Nazionale Femminile Pietro Ghedin lascia il Portogallo con qualche certezza in più e con l’immagine di un’Italia pronta ad affrontare l’ultima fase delle qualificazioni europee con lo spirito giusto. “Sono molto soddisfatto - continua Ghedin - del comportamento della squadra: al di là dei risultati, volevo una risposta precisa e l’ho ottenuta: è quella di un gruppo che sta rispettando i programmi, che migliora di gara in gara e che è cresciuto anche fisicamente. Ho avuto la netta sensazione che il divario tra noi e le nazionali che attualmente sono quarte e seconde al mondo, come la Norvegia e gli Stati Uniti, stia diminuendo sensibilmente”. Il bilancio del Commissario tecnico supera i risultati sul campo, anche se Ghedin non nega che la squadra deve migliorare ancora: “C’è un gap da affrontare ed eliminare - conferma - ed è quello di giocare alla pari con le avversarie, come abbiamo fatto, ma senza subire gol per nostre distrazioni. L’ho detto e lo ripeto: il nostro campionato, diversamente da quello che giocano altre nazionali, non ti offre l’abitudine allo stress, alla concentrazione per tutti i 90’. Confrontarsi con altre realtà, come avviene in questi tornei ad alto livello, è molto importante per la crescita sotto tutti gli aspetti. In questi dieci giorni trascorsi in Portogallo ci siamo guardati in giro, rapportati quotidianamente con squadre che hanno mentalità e abitudini diverse dalle nostre. L’anno scorso stavamo in un gruppo più abbordabile e vincemmo tutte e quattro le partite compresa la finale contro la Germania; quest’anno siamo entrate in uno dei due gruppi “vip” e ci siamo comportate benissimo, giochiamo meglio la palla e commettiamo meno errori”. Il confronto con l’esperienza precedente è inevitabile e Ghedin mette in evidenza le diversità: “Lo scorso anno, di partita in partita, abbiamo scoperto due o tre giovani molto interessanti come Sara Gama, Marta Carissimi e il nostro attuale portiere titolare, Chiara Marchitelli; quest’anno, invece, c’è stata la conferma del gruppo, unito, di personalità e carattere, come piace a me. Sono dispiaciuto di non aver dato molto spazio alle più giovani, anche se ho fatto giocare la Neboli dall’inizio contro la Norvegia e poi qualche spezzone di partita c’è stata per la Pini e la Mauro, però il livello era troppo alto per poter iniziare questo tipo di discorso senza correre il rischio di bruciare queste ragazze. Questo è il gruppo sul quale lavorerò per i prossimi Europei, con la sorpresa dell’innesto di qualche forza fresca”. Come un anno fa, anche stavolta, archiviato il Torneo dell’Algarve, la Nazionale femminile giocherà prima un’amichevole contro la Svizzera e poi due partite di qualificazione fuori casa contro Svezia e Romania. “La Svezia - conclude Ghedin - è la squadra più forte del nostro girone, noi puntiamo al secondo posto per andare agli spareggi contro una delle terze e giocarci la qualificazione all’Europeo. Restano tre partite, fuori casa con Svezia e Romania e in casa con l’Ungheria, in cui ci giochiamo tutto, credibilità e futuro. Ma sono ormai da tre anni con queste ragazze, abbastanza per poter dire che raggiungeremo il nostro obiettivo”.