Germania – Italia: i precedenti. Finora 28 sfide in 3 continenti, le più appassionanti all’Europeo
Dai primi successi azzurri al dominio tedesco: bilancio di 4 vittorie a 16, con 8 pareggi. Nel torneo continentale 8 gare, tra cui 3 semifinali e 1 finalesabato 30 novembre 2024
La storia dei confronti diretti tra Italia e Germania inizia ufficialmente il 25 gennaio 1984: per preparare la semifinale del primo Europeo UEFA in programma ad aprile con la Svezia, le tedesche rappresentano il test più adatto, per le caratteristiche fisiche e tecnico – tattiche. Appuntamento a Milano, dove arriva una vittoria soddisfacente: la prima rete alle tedesche porta la firma di Betty Vignotto, futura Hall of Fame, sull’altro fronte va a segno Silvia Neid, futura allenatrice della Nazionale tedesca.
L’Italia, fino alla fine degli anni ’80, se la gioca alla pari con la Germania: vinciamo di nuovo 2 delle 3 successive gare in casa, entrambe al Mundialito, il Torneo organizzato tra Veneto e Trentino che mette di fronte le migliori squadre del mondo: nel 1984 (in finale) e nel 1988 (al primo turno, poi le Azzurre battono anche gli Usa, che schierano la 16enne Mia Hamm, in gol nel 2-1 contro l’Italia). Dall’1-0 a Arco di Trento in quel Mundialito 1988, però, passeranno 19 anni prima che l’Italia riesca a battere di nuovo le tedesche.
Accadrà solo, infatti, il 14 marzo 2007, dopo una serie di 16 incontri nei quali si contano 9 sconfitte e 7 pareggi: il tabù è sfatato allo Estádio José Arcanjo di Olaho, dove si giovca la Finale per il 7° posto dell’Algarve Cup: 1-0, rete di Silvia Fuselli nel finale.
Sono complessivamente 28 gli incontri tra le due Nazionali: il bilancio è tutto a favore della Germania, che ha vinto 16 gare contro le 4 dell’Italia, 8 i pareggi. Anche nel computo delle reti, il divario è netto: 53 quelle tedesche, 21 quelle italiane. Al momento c’è una serie aperta di 5 sconfitte in fila dopo la vittoria in Algarve, con un parziale di 15 reti a 4; nelle ultime 3 trasferte in terra tedesca, inoltre, sono arrivate tre “cinquine”: due volte 5-0 nel 2009 e 2011 e il 5-2 nel 2018.
La sfida si è giocata praticamente in tutte le competizioni: amichevoli, Mundialito, Algarve Cup, Europei fase Finale e Qualificazioni, Mondiale Fase Finale. Mancano solo le Qualificazioni Mondiali e la neonata Nations League. E si è giocata, anche, negli stadi di 3 continenti: Europa, Asia (Cina), Nord America (Stati Uniti). Ma le vicende più appassionanti sono tutte legate alla storia dell’Europeo, dove il destino ha fatto ritrovare tante volte di fronte (8), Italia e Germania, che ci ha più volte costretto a interrompere il nostro cammino.
Tra il 1989 e il 2017, si sono giocate appunto 8 partite: 3 pareggi (2 volte con accesso ai rigori, una vittoria per parte) e 5 successi Germania. Tra il 1989 e il 1997, Azzurre e Frauen Mannschaft si trovano tre volte in semifinale e una volta in Finale. Si comincia nell’estate 1989: Germania Ovest (la riunificazione del Paese avverrà solo l’anno dopo) e Italia, già avversarie nel girone (le tedesche chiudono avanti) si ritrovano in semifinale. Si gioca in Germania, a Siegen il 28 giugno: dopo l’1-1 dei tempi regolamentari (reti di Neid e Vignotto) si arriva ai rigori. Dal dischetto finisce 4-3 dopo 7 tiri: in gol Ferraguzzi, Morace e D’Astolfo, sbagliano invece Carta, Vignotto, Iozzelli e Marsilletti.
Due anni dopo, replay della semifinale nella Fase Finale in Danimarca: l’11 luglio 1991 a Frederikshavn le tedesche si impongono nettamente, 3-0, (doppietta di Mohr e gol di Raith).
La rivincita arriva nel 1993, nella semifinale in programma in Romagna, dove l’Italia ospita per la prima e unica volta una Fase Finale (seppur a 4) dell’Europeo UEFA: a Rimini, stadio “Romeo Neri”, il 30 giugno, finisce di nuovo 1-1 al 90’ (reti di Morace e Mohr), con le tedesche in 10 per l’espulsione di Nardelbach nel finale. Ma questa volta l’esito dei rigori è ben diverso: segnano Salmaso, Ferraguti, ma anche Marsilletti e Iozzelli che avevano sbagliato 6 anni prima; per le tedesche a segno solo Wiegmann, Austemuhl e Pohlmann. Per la cronaca, in finale l’Italia sarà batturta dalla Norvegia.
Il ciclo delle sfide decisive, quelle tra semifinali e finali, si chiude all’Ullevaal Stadion di Oslo, dove il 12 luglio 1997 Italia e Germania entrano in campo per giocare la Finale. Il destino, purtroppo, non è dalla nostra parte: e, come nel 1993, dobbiamo accontentarci del 2° posto, dopo lo 0-2 finale (Minnert e Prinz).
Per due volte di fila, all’Europeo 2009 e 2013, l’Italia si ritrova di fronte la Germania nella sfida senza appello ai quarti di finale. E, se nel 2005 a Preston nel girone era finita con un netto 4-0, in queste due sfide contro le pluricampionesse, le Azzurre lottano praticamente alla pari. In entrambi i casi. Ma sono battute di misura: 2-1 e 1-0. Molto probabilmente, con un abbinamento diverso, l’Italia avrebbe potuto arrivare tra le prime 4 in entrambi i tornei. L’ultimo precedente all’Europeo è datato 2017, nei Paesi bassi, di nuovo nel girone: 2-1 con momentaneo pareggio di Ilaria Mauro (1-1).
Ultima curiosità: con la Germania il 18 aprile 1992 la Nazionale Femminile ha giocato la sua unica partita allo Stadio Olimpico (1-1), subito dopo l’incontro di Serie A Roma – Juventus.
PRECEDENTI IN GERMANIA
Lunedì le Azzurre affronteranno la Germania per l’ottava volta in terra tedesca, lì dove finora hanno raccolto solo 1 pareggio, l’1-1 (72’ Vignotto) del 28 giugno 1989 a Siegen, nella semifinale europea. Un pareggio, tra l’altro, effimero, perché, dopo il 90’ si va ai rigori e dal dischetto le tedesche vincono 4-3.
Da quel giorno, per l’Italia seguiranno 5 ko di fila in Germania, gli ultimi tre con un fardello di 5 gol al passivo per volta.
Il 10 novembre 2018, a Osnabruck, nell’ultima partita giocata in casa della Germania, le Azzurre incassano un 5-2, che ha però una nota positiva. Quel giorno Bonansea e Sabatino siglano infatti le reti italiane n. 2 e n. 3 in terra tedesca, mettendo fine a un’astinenza da gol che durava dal 1989. Tra il primo ed i due seguenti gol in Germania c’erano poco più di 200 Km, quelli che dividono le sedi di gara in Renania e Bassa Sassonia, ma soprattutto quasi 30 anni di attesa; per la precisione erano trascorsi 407’, vale a dire 4 partite intere e 2 spezzoni.