Gattuso, addio all’azzurro dopo il Mondiale: “Sogno di farlo un giorno da ct”
sabato 12 giugno 2010
Dopo Fabio Cannavaro, un altro big azzurro annuncia l'addio alla nazionale al termine del Mondiale. E' Rino Gattuso. “Ho 33 anni, anche per il ruolo che interpreto è giusto dare spazio per il futuro a chi avrà più benzina”: la decisione è presa, il giocatore guarda avanti e si concede anche qualche sogno: “Adesso penso a questo mondiale da giocatore, l’ultimo; poi il mio sogno è un giorno fare un Mondiale da ct azzurro”.
Le energie per affrontare questa avventura, però, non mancano: “Mi sono rovinato con le mie mani – confessa Gattuso – giocando l'anno scorso la Confederations con mezza gamba. Tornato a Milano, spesso ho giocato in condizioni non buone, colpa del mio carattere: Ora però sto bene, la voglia c'è: senza entusiasmo io sono un giocatore di terza categoria. Mi sto allenando senza anti-infiammatori, è già un successo. Mi sveglio e il ginocchio non è più bastardo: faccio doppio allenamento, da tanto non metto l'ago dentro l'arto per tirare fuori il sangue. Queste cose mi fanno pensare che sono pronto”.
Senza giri di parole, come è sua abitudine, Gattuso va diritto per la sua strada pronto ad affrontare ogni ostacolo con la grinta, ma anche pronto a dire ciò che pensa. A proposito di ostacoli, lunedì c’è il Paraguay: “Sappiamo che contro di loro ci giochiamo tanto, è una squadra tosta e latinoamericana. Visto l'Uruguay? Lottano su tutti i palloni, non dobbiamo cadere nelle provocazioni, anche perchè gli arbitri nelle prime gare stanno sempre sul pezzo e applicano alla lettera il regolamento”.
La ricetta per il successo è sempre la solita, il gruppo: “Noi in vetrina dobbiamo mettere la compattezza. Cassano, Totti, Balotelli? A parte che già paragonare Balotelli a Totti, quante pagnotte deve mangiare l'interista. Sono dunque situazioni diverse. Detto questo, sapete come Lippi punti su un gruppo unito, non vuole gente che si faccia i cavoli suoi. E mi pare che qui il risultato sia ok”.
Sul Mondiale: “C'è un clima splendido, è un Paese che non merita tutti questi problemi di sicurezza. Sempre la maxiscorta, che peccato. La loro allegria è contagiosa. Siamo vecchi? Lo dite da un anno, io non mi ci sento. Che Lippi mi porti sempre è un onore, la gioia più bella è questa maglia, sarei venuto anche se mi avessero detto di portare l'acqua”.
Parla di gruppo, compattezza, facile l'accostamento con le polemiche dei giorni scorsi: “Penso che a fare come me e a dire sempre la verità, molti apprezzano e altri ti strumentalizzano: se dici cose sbagliate i politici ti sparano a zero. Per me questo è il terzo Mondiale, ma il problema della strumentalizzazione c'è ogni giorno nel mondo del calcio. Molti di noi giocatori non parlano di politica, ma non capisco perchè i politici invece fanno il contrario”. Ultimo giorno a Centurion prima del debutto contro il Paraguay in programma lunedì a Città del Capo. Gli Azzurri si sono allenati nel pomeriggio: sembra superato il piccolo allarme per Daniele De Rossi, che ieri aveva saltato la partitella e che invece oggi è sceso regolarmente in campo al Southdowns College. Domani mattina, alle 11, gli azzurri partiranno da Johannesburg per Cape Town. Alle 18 sosterranno la seduta di rifinitura sul terreno di gioco del Green Point dove l'indomani, alle 20.30, affronteranno il Paraguay.