FIFA Beach Soccer World Cup: l’Italia rientra in gioco, battuto il Giappone 6-3
Prima vittoria degli azzurri alla Coppa del Mondo Fifa, decisivo Pasquali, tre reti tra la fine del secondo e l’inizio del terzo tempo, quando rimontiamo da 2-3 a 6-3. Mercoledì (ore 14) ci giochiamo la qualificazione con il Senegal.lunedì 5 novembre 2007
L’Italia c’è e vuole restare a Rio: gli azzurri di beach soccer battono il Giappone nella seconda giornata del girone C della Fifa World Cup, aggiudicandosi lo “spareggio” con il Giappone, ora già eliminato, ed anche, per la storia, la prima vittoria alla Coppa del Mondo Fifa. In una giornata di pioggia di quelle in cui è meglio restare a casa, ormai sono due giorni che Rio è sotto l’acqua, i ragazzi guidati dal Ct Giancarlo Magrini cominciano a scorgere uno spicchio di sole all’orizzonte: 3 punti in classifica, la speranzadi poter recitare un ruolo da protagonisti nei prossimi giorni e centrare l’obiettivo del passaggio del turno, che sarà in palio nel prossimo match di mercoledì (ore 14 in Italia) contro il Senegal.
La prima vittoria dell’Italia alla Coppa del Mondo è accompagnata dall’urlo liberatorio a braccia aperte di Roberto Pasquali, autentica anima di questa squadra, che nel momento del bisogno, ancora una volta, si è preso la barca sulle spalle ed ha cominciato a metterla in acque sicure a suon di gol. E’ lui, il n.7 di Terracina, il giocatore italiano più celebrato e più temuto nel mondo, che tra la fine del terzo tempo e l’inizio del quarto, quando siamo sotto 3-2 per alcuni erroracci che restano da tenere a mente, che sigla 3 gol del parziale di 4-0 (assieme a Leghissa) che ci porta sul 6-3 nel giro di 3’. A fine gara, è ancora lui il più richiesto dai giornalisti, e non solo quelli italiani: “Oggi sul 3-2 eravamo comunque convinti di potercela fare perché stavamo facendo noi la partita e stavamo purtroppopagando alcuni errori, così come era successo con l’Uruguay. Poi siamo stati bravi tutti a fare la nostra parte”. Con 4 reti in due partite, Pasquali è al comando della classifica marcatori con Buru e Amarelle, due mostri sacri del beach: “No, non ci penso proprio. Però, visto che l’anno scorso ne avevo segnati 4, quest’anno spero di arrivare almeno a 5…” Magari anche con un pizzico di fortuna, quella che era mancata con l’Uruguay e invece c’è stata oggi sul gol del 6-3, un tiro da centrocampo quasi spalle alla porta finito sotto l’incrocio: “Quei tiri si provano, c’è un po’ di bravura, ma ci vuole anche molta fortuna. Non avevo guardato il portiere, ma si mira sempre in alto verso il sette, stavolta è andata bene.” Soddisfatto della vittoria anche il Ct Giancarlo Magrini: “Speriamo di migliorare ancora, naturalmente più giochiamo e più stiamo meglio. Per ora, comunque, già abbiamo fatto meglio di un anno fa, ma non possiamo fermarci qui: ai ragazzi piace il posto, abbiamo intenzione di rimanere…” A chi chiede cosa sia cambiato rispetto all’Uruguay, Magrini risponde che “gli uomini e la tattica erano gli stessi, diciamo che con un Pasquali così decisivo avremo vinto anche con l’Uruguay, lì qualche punizione l’aveva sbagliata, oggi è stato straordinario.” Mercoledì il Senegal ci dirà se fu vera gloria: “Sarà una partita difficile – commenta Magrini – perché sono una squadra fisicamente forte, soprattutto alta, molto di più rispetto a noi, ma penso che abbiamo la miscela giusta per combattere ad armi pari”.
Il vicepresidente federale e n.1 della LND Carlo Tavecchio, che tornerà in Italia domani, è soddisfatto di questa vittoria e incita gli azzurri a continuare così: “Il beach socer si sta confermando una disciplina su cui insistere e puntare forte, noi in Italia lo stiamo facendo da anni. Oggi ci siamo tolti una prima soddisfazione, voglio fare i complimenti alla squadra e allo staff per l’impegno che ci stanno mettendo, ma naturalmente la chiave di lettura della spedizione sarà il passaggio del turno. Possiamo farcela, ma dobbiamo mantenere la concentrazione giusta.”
La gara
Italia – Giappone 6-3
Italia: Gigli, Corosiniti, Leghissa, Livon, Feudi, Galli, Pasquali, Tiberi, Palmacci, Fruzzetti, Maiorano, Zanini. All. Magrini.
Giappone: Terukina, Yoshii, Kuroki, Kamezaki, Tabata, Takiguchi, Oshiro, Arakaki, Uehara, Yamauchi, Goto, Maruo. All. Nenem (Bra)
Arbitri: Fernandez e Rodriguez (Arg).
Marcatori: nel pt 5’ Fruzzetti (I), 6’ Tabata (G), 9’ Maiorano (I); nel st 1’ Yamauchi (G), 11’ Pasquali (I); nel tt 1’ Pasquali (I), 1’ Leghissa (I), 2’ Pasquali (I).
Note: ammonito Fruzzetti (I). In tribuna il vicepresidente Figc e presidente LND Carlo Tavecchio.
Mors tua, vita mea. Italia ancora in grado di giocarsi la qualificazione, e anche il primo posto del girone, Giappone già eliminato dopo due ko in altrettante gare. Il risultato però, alla fine, non lascia scampo ad interpretazioni: azzurri superiori su tutti i piani, costretti a rincorrere a metà match da qualche errore di troppo su cui lavorare nelle prossime 48 ore, poi finalmente riscopriamo l’istinto del killer e mandiamo a casa Nenem ed i suoi. In avvio Italia col quintetto base confermato (Gigli, Leghisa, Pasquali, Fruzzetti, Palmacci) e subito peicolosa: Terukina si salva su un rasoterra di Pasquali, ma non può nulla al 5’. Fruzzetti spinge sulla sinistra, va alla conclusione in diagonale, respinta del portiere giapponese, ma il “falco” Palmacci è appostato a centro area e appoggia in rete. Il vantaggio dura solo 1’: Tabata calcia una punizione dalla propria metà campo rasoterra e trova l’angolino basso, con Gigli che non ci arriva. I giapponesi vanno anche vicini al vantaggio quando all’8’ Kamezaki riparte tutto solo in contropiede, ma stavolta Gigli è bravissimo a respingere, arriva però a rimorchio Kuroki che scheggia la traversa. Pericolo scampato. Al 9’ Maiorano è bravo a difendere la palla spalle alla porta, centralmente, subendo la spinta del diretto marcatore: fallo e punizione trasformata dal centravanti azzurro che, alla sua decima apparizione in Nazionale, sigla finalmente il suo primo gol. Evidentemente aspettava il Mondiale per brindare. L’Italia si rende ancora pericolosa su punizione con Pasquali (alta) e Feudi (parata in due tempi di Terukina), poi a 50” dalla fine lo stesso Feudi riconquista palla nella propria area e riparte in contropiede, assist al bacio per Maiorano che però calcia addosso al portiere nipponico.
Magrini manda in campo nel secondo tempo Zanini, che al primo rinvio esce forse col braccio dalla linea del limite dell’area concedendo così un piazzato centrale, praticamente un rigore, a Yamauchi che poi lo fa secco con un bolide centrale. L’Italia continua a far la partita, ma non riesce a trovare spazio: al 3’ Palmacci in contropiede non trova lo spiraglio giusto e il suo tiro finisce sul corpo di Terukina, al 5’ Fruzzetti inventa un tiro che si impenna su punizione, ma ilportiere giapponese si salva ancora. Al 10’ una vera e propria mazzata: siamo scoperti su una fase offensiva, dietro resta Feudi a marcare Yamauchi che riceve palla, aggira l’azzurro e infila Zanini. Giappone avanti, Italia sull’orlo del baratro. A questo punto, però, quando il gioco si fa duro, Pasquali comincia a giocare come solo lui in Italia sa fare: dribbling, tiri, punizioni cercate e trasformate, invenzioni e assoli. A 39” dalla fine la prima perla: riceve da Zanini e senza pensarci scarica di destro in fondo al sacco togliendo le prime castagne dal fuoco. Dopo il riposo, incursione, fallo subito e punizione trasformata per il 4-3, quando sono passati solo 33”. Nel primo minuto di gioco l’Italia fa tutto bene, e anche Leghissa può battere una punizione da posizione interessante per il 5-3 che ci regala tranquillità. Per chiudere le ostilità, ecco l’ultimo regalo di Roberto Pasquali da Terracina, palla a metà campo, quasi spalle alla porta e destro sicuro all’incrocio dei pali, a scavalcare Terukina che era fuori dai pali. A quel punto, Pasquali ci prova sempre più spesso: al 4’ dal limite della nostra area scaglia una punizione che sembra destinata in rete, ma il portiere giapponese si salva in corner, 1’ dopo ancora l’azzurro a battere dal limite e Terukina che devia. Ci sarebe spazio anche per Galli, che va a conquistarsi con mestiere unapunizione dal limite molto simile ad un rigore ma il suo tiro, forte, è però centrale. L’Italia controlla, fa girare palla, lasciando passare il tempo e non rischia mai. Alla fine, l’Italia dimostra di esserci, Pasquali corre via ai microfoni di Raisportsat che ha trasmesso in diretta la gara (così come mercoledì) conquistandosi anche l’abbraccio di Aldair, suo compagno nel Terranova Terracina in Serie A di beach soccer.