Nazionale Beach Soccer

FIFA Beach Soccer World Cup: l’Italia battuta al supplementare dall’Uruguay

Contro i vicecampioni del mondo decisivo l’ultimo minuto del secondo tempo: gli azzurri, avanti 2-0 (Pasquali-Palmacci), prendono 2 reti di Ricar. Nel supplementare decisivo il gol di Matias. Lunedì c’è il Giappone.

sabato 3 novembre 2007

FIFA Beach Soccer World Cup: l’Italia battuta al supplementare dall’Uruguay

L’azzurro intenso di un’Italia vivace e concreta sfuma nel finale per lasciare il campo al celeste dell’Uruguay e il primo match del Mondiale di beach soccer si chiude per noi con tante recriminazioni e pochi, anzi nessuno, punti. All’esordio in questa World Cup 2007, l’Italia parte bene, fa il suo gioco, non rischia mai per 23’ e si trova avanti 2-0 (orgoglio Terracina con Pasquali e Palmacci a segno) a un giro dilancette o poco più dalla fine del secondo parziale: ma lì la sorte decide che l’Italia deve attendere ancora per brindare alla sua prima vittoria in un Mondiale Fifa. Ed ecco che il Carneade Ricar, difensore ruvido dal piede morbido, decide di rovinare la giornata ai tanti sostenitori italiani: due conclusioni dalla distanza, una su punizione, e Gigli è battuto due volte, per la verità senza trope colpe proprie e tanto merito dell’uruguagio. Italia insomma subito ko (è il quarto di fila nel Mondiale) e poco conta che l’Uruguay in classifica prenda solo 2 punti per la vittoria all’overtime, perché per qualificarci ormai servono due vittorie contro Giappone e Senegal. A fine gara, l’analisi del Ct Magrini è comunque fiduciosa: “Abbiamo fatto la nostra partita contro i vicecampoioni del mondo, in un clima cui forse loro sono più abituati di noi, abbiamo gestito bene il vantaggio, poi è bastato 1’ per rimettere tutto in gioco. Certo, poi dopo il 2-2 loro hanno fatto di più, anche per la spinta psicologica ed un po’ più di gamba rispetto a noi, ma è pur vero che nel supplementare lapalla gol l’abbiamo avuta noiper primi. Se Pasquali fa gol su quella punizione dal limite, vinciamo noi.” Man of the match resta anche stavolta Roberto Pasquali, il più pericoloso, che alla fine è letteralmente stremato ai microfoni dei giornalisti e sinceramente i tanticomplimenti personali non riescono a rinfrancarlo, nemmeno l’applauso che riceve dai tifosi italiani che dall’alto della tribuna lo accompagnano fino alla mixed zone: “Abbiamo dato tutto, forse l’Uruguay nel finale stava un po’ meglio di noi, si è preparata di più, ma ci resta tanta amarezza.”

Il calendario degli azzurri prevede ora la sfida con il Giappone lunedì 5 alle ore 12 in Italia (diretta Raisportsat con la telecronaca di Pino Cerboni e Tommaso Mecarozzi) e mercoledì 7 con il Senegal. Magrini a caldo già pensa alle prossime sfide: “Ora dobbiamo recuperare e mettere a punto 2/3 errorini che abbiamo fatto, col Giappone dovremo cercare di fare di nuovo la nostra partita, tenere basso il ritmo, aspettarli e cercare di colpirli in contropiede secondo la scuola italiana.”

 

La gara

Italia – Uruguay 2-3

Italia: Gigli, Corosiniti, Leghissa, Livon, Feudi, Galli, Pasquali, Tiberi, Palmacci, Fruzzetti, Maiorano, Zanini. All. Magrini.

Uruguay: Diego, Ricar, Pampero, Parrillo, Matias, Fabricio Vallarino, Coco, Pico, Miguel, Oli, Kelbauskas, Leandro. All. Venancio Ramos.

Arbitri: Infantes (Ven), Ferreira (Por)

Marcatori: nel pt 6' Pasquali (I), nel st 4' Palmacci (I), 11' e 11' Ricar (U), nel ts 2' Matias (U).

Note: ammoniti Pampero per proteste e Corosiniti per simulazione. In tribuna il vicepresidente Figc e presidente LND Carlo Tavecchio.

Italia contro Uruguay, subito una sfida decisiva per le sorti del girone, azzurri contro i vicecampioni del mondo e uno stadio colorato a metà dai tifosi delle due squadre. Dopo 4’ il primo tiro è una rovesciata di Palmacci, fuori, mentre Gigli sull’altro fronte paraun tiro dalla distanza di Pampero. A 6’ arriva il vantaggio azzurro: punizione affidata alpiede velenoso di Pasquali, rimbalzo vincente e Diego è scavalcato. Italia avanti e Gigli a mettere in cassaforte il vantaggio con due parate miracolose prima sul tiro di Pampero e poi da due passi, d’istinto, sul tentativo di tap in di Coco. Il tempo si chiude con un bel diagonale di Parrillo che si spegne a lato di poco. Nel secondo tempo subito Italia a spingere sull’acceleratore: al 2’Pasquali va a conquistare una palla nel fraseggio tra Ricar e Diego, anticipa il portiere uruguagio, deve allargarsi per tenere palla e poi appoggia indietro per Palmacci, appostato a metà campo, che di piatto centra la porta, ma la palla non finisce in rete, perché Diego con un balzo capolavoro rientra tra i pali e devia. Il raddoppio, però, è solo ritardato: al 4’ infatti Palmacci parte in contropiede e prende un buon fallo poco fuori il limite, sulla sinistra e da lì fa secco Diego. I ragazzi di Magrini non si fermano: Palmacci tenta una rovesciata parata in due tempi, Feudi si rende pericoloso con due incursioni purtroppo senza esito, Pasquali sfiora il palo da un piazzato dalla nostra area. I tifosi italiani sono in visibilio: peccato però che a 1’ dalla fine, forse anche un po’ in fase di appannamento da caldo, Ricar ci punisce con un tiro dalla distanza. Prima calcia dal fronte destro dell’attacco insaccando a fil di palo, poco sotto l’incrocio opposto; qualche secondo e subisce un fallo dubbio da Fruzzetti e dal lato sinistro fa di nuovo centro. Si va all’ultimo riposo e all’Italia crolla il mondo addosso. L’Uruguay sembra più deciso, Gigli si salva su Parrillo al 4’, per poi lasciare il posto a Zanini. L’Italia contiene, ma allo scadere ci salva la sirena: tiro dalla distanza di Matias, Zanini ci arriva con una mano, la palla resta sulla linea e per primo arriva Pico, che insacca, per fortuna però dopo che ilc ontasecondi era già giunto a 0’’. Il supplementare, 3’ secchi, è amaro per noi: Pasquali ha la palla per chiudere il conto, ma il suo destro a girare su punizione da ottima posizione sibila a fil di palo, dall’altra parte invece a 1’30” dalla fine Pico anticipa di testa Leghissa, la palla finisce sui piedi di Matias che da due passi è lesto a insaccare, nullapuò Zanini. Finisce lì ilmatch, l’Italia prova la reazione, ma non c’è più tempo.