Nazionale Beach Soccer

Eurocup a Roma: l'Italia sale sul podio e recrimina per il ko in semifinale

Eroica , generosa la squadra di Magrini, la spunta sulle furie rosse per 5- 4 e riscatta l'ultimo posto del 2009. Trionfo della Russia che dopo la vittoria nell’Euroleague alza per la prima volta il trofeo Eurocup

domenica 6 giugno 2010

Eurocup a Roma: l'Italia sale sul podio e recrimina per il ko in semifinale

La notte è dolce per la Russia, che alza al cielo di Roma il trofeo che vale Eurocup 2010, al termine di una palpitante quanto equilibrata sfida contro il Portogallo. I russi alzano per la prima volta il trofeo grazie a una gara fisica e tatticamente ineccepibile, 6 – 4 il risultato finale impreziosito dalla sfida personale russo lusitana Makarov  - Madjer autori entrambi di due reti pesanti. Il portoghese può consolarsi con il titolo di capocannoniere ma la coppa va al team russo dimostratosi un gruppo compatto e equilibrato in ogni elemento. Calato il sipario sulla competizione europea si spalancano le quinte della stagione italiana del beach soccer. Il Beach Village del Circo Massimo infatti non chiude i battenti. L'appuntamento con la musica, i colori ed il divertimento degli sport di spiaggia proseguirà sino al 20 di giugno. A partire da giovedì 10 giugno la beach arena, incastrata nelle splendide vestigia della Città Eterna, ospiterà la Coppa Italia Enel di beach soccer e vedrà in campo le squadre che animeranno il campionato di Serie A organizzato dalla Figc-Lega Nazionale Dilettanti. Roma ha vinto la scommessa con il beach soccer, grazie al sostegno delle istituzioni ed alla rodata organizzazione di Officina Italiana, il promoter dell'evento che ha accettato l'impegnativa sfida di riportare nella Capitale l'appuntamento di Eurocup per il secondo anno consecutivo. La curiosità per il football da spiaggia ha fatto in modo che, di giorno in giorno, sempre più spettatori si affacciassero agli stand del villaggio per poi seguire le gesta dei migliori beachers europei impegnati nel trofeo messo in palio dalla Lega europea (EBSL). L'emozione di Eurocup proseguirà in televisione sino a mercoledì. Su Raisport, ogni giorno dalle 14.45, due gare della competizione europea con i match di quarti, semifinali e finali. L’Italia del beach soccer ha centrato il terzo posto, battendo per 5 – 4 una  Spagna convincente. Gli azzurri salgono così sul podio dell’Eurocup eguagliando il miglior risultato di sempre nella competizione (2004 e 2006). Una vittoria che cresce di valore guardando lo spessore e la caratura di un avversario che ha già messo in bacheca le ultime due edizioni del trofeo. Che sia su un manto erboso o su un lembo di spiaggia, la sfida tra gli azzurri e le "furie rosse" ha sempre il sapore del grande calcio, tecnico, spettacolare e agonistico. Quando si affrontano due squadre del calibro di Italia e Spagna, due scuole di calcio simili eppure diverse, la differenza a volte la fanno gli episodi, un rimbalzo imprevisto sulla sabbia può cambiare l’inerzia della gara. Così  la due reti-capolavoro di Pasquali scuotono il match e mettono la ceralacca su una partita ricca di colpi di scena.  Italia brava a non far sentire l’assenza del contributo di Carotenuto fin qui strepitoso nel suo repertorio, sforbiciate spettacolari e reti strappate con i denti grazie ad un’ostinazione fuori dal comune. Palmacci dopo aver segnato tre reti lascia il palcoscenico a Leghissa, Pastore e Platania che mettono lo zampino in questa sfida, confermando la forza di un gruppo completo. Anche il reparto difensivo fa il suo con le maglie ben strette per non far sfuggire gli avversari. 
La passione della gente fa il resto, il caloroso pubblico di Roma affluito in massa in uno stadio che trabocca di entusiasmo sostiene l’Italia in ogni momento del match, ruggendo quando gli azzurri gonfiano  la rete alle spalle del portiere avversario e sostenendo a gran voce i protagonisti quando la gara scorre sul filo del rasoio. Rispetto alle precedenti gare con  l’Ungheria e il Portogallo stavolta gli azzurri non accusano cali di concentrazione rimanendo dentro il match dal primo all’ultimo istante. Una vittoria che aumenta l’autostima del gruppo azzurro che ha iniziato questa stagione in modo incoraggiante, secondo posto nella tappa moscovita dell’Euroleague ed ora questo terzo posto  nell’Eurocup dei centurioni  che eguaglia il miglior piazzamento azzurro già colto tre volte nella storia della competizione. Il ct Magrini l’aveva detto alla vigilia del match di avere sensazioni ottime, di vedere i suoi giocatori in palla, carichi al punto giusto, lucidi nella testa e reattivi nelle gambe nonostante la cocente delusione del precedente ko :”Questo gruppo è forte, siamo arrivati a questa competizione in forma perfetta e solo una partita rocambolesca come quella con il Portogallo poteva fermarci. La vittoria con un avversario del calibro della Spagna dimostra che siamo in salute. Siamo in crescita, pronti per affrontare la stagione. Dedichiamo la vittoria allo splendido pubblico di Roma che ci ha sostenuto dal primo all’ultimo minuto”. Parole che trovano riscontro nel pensiero di Alberto Mambelli, capo della delegazione italiana e vicario della LND. “La vittoria contro una grande Spagna non fa che aumentare il rammarico per la sconfitta maturata contro il Portogallo e causata da diversi fattori: nostre disattenzioni ed alcune sviste arbitrali. Sono convinto però che siamo stati all'altezza dei primi sia dentro che fuori dal campo, perchè Roma ha testimoniato affetto, calore e professionalità nell'organizzazione candidandosi come location ideale per la Fifa World Cup”. Nel pomeriggio sono andate in scena le altre gare, valide per l'assegnazione dal quinto all'ottavo posto. I vicecampioni del mondo della Svizzera devono accontentarsi della  quinta posizione conquistata ai danni di una buona Polonia, compagine capace di lasciare un ottimo ricordo nel pubblico capitolino, entusiasmato dalle acrobazie di Saganowski. La Svizzera spadroneggia in campo rendendo la calda sabbia romana ancora più ardente per i polacchi, costretti a rincorre il pallone per due terzi del match e ancora provati dall’epica quanto faticosa rimonta di ieri ai danni della Francia. Dopo i primi due tempi la situazione è di 5-2 a favore degli elvetici capeggiati da uno Stankovic  immarcabile. La squadra di Polakowski ritrova lo smalto perduto nella terza ed ultima frazione, firmando un parziale di 3-1 che non basta a pareggiare i conti e ad evitare il meritato successo dei rossocrociati. La Francia evita invece l’umiliazione dell’ultimo posto battendo per 7-5 l’Ungheria del Ct italiano De Celis. I galletti hanno meritato la vittoria, in quanto sono sempre stati in vantaggio: la selezione di Cantona, priva dello squalificato Basquaise, uno dei migliori giocatori, chiude la prima frazione di gioco in vantaggio per 2-1, grazie a Fayos e Sciortino. Nel secondo tempo va due volte in rete con Francois e Machach (splendida la sua acrobazia), ma Abel e Fekete riportano sotto i magiari. Nel finale Francois sigla la rete del 5-3. Nell’ultima frazione di gioco l’Ungheria vede il pareggio con la doppietta di Fekete e i galletti devono giocare 2’ in quattro per il rosso ad El Mahrouk. Ma proprio in inferiorità numerica la Francia va in gol con Francois, chiudendo la gara sul definitivo 7-5.

 

 

Finale 3° e 4° posto

 

ITALIA - SPAGNA 5-4 (1-1, 4-1, 0-2)

Italia: Spada, Del Mestre, Leghissa, Platania, Pastore, Feudi, Pasquali, Corosiniti, Palmacci. CT: Magrini.

Spagna: Roberto Valeiro, Miguel Beiro, Cristian, Juanma, Nico, Kuman, Javi Torres, Amarelle, Pajòn, Xan. CT: Alonso

Arbitri: Frazao (Por) e Acker (Tur)

Marcatori: al 7’pt Leghissa (I), 8’pt Javi (S); al 5’ st Platania (I); al 5’st Pasquali (I), al 6’st Pasquali, al 10’ st Javi , all’ 11’ st Pastore; al 1’ tt Nico (S), al 9’ tt Nico (S)Note – (squalificato Carotenuto)

Ammoniti: Pasquali

Italia subito pericolosa con Pasquali che smista un pallone per Palmacci ma il portiere iberico salva alla disperata. Ancora il capitano sforna un assist delizioso per Feudi che di destro sfiora la traversa. Gli azzurri tentano di rompere l’equilibrio della partita e ci riescono con Leghissa che senza pensarci su fa partire un bolide che s’insacca alla sinistra di Valeiro. La Spagna risponde subito con Javi bravo a coordinarsi per un tiro imparabile, è pari spagnolo. Pasquali non ci sta e solo un intervento disperato di un difensore iberico evita il vantaggio azzurro. Fase concitata della partita che sembra non avere un padrone certo. La prima frazione si chiude con due interventi miracolosi di Del Mestre.Il secondo tempo si apre con Javi che di testa colpisce il palo alla sinistra di Del Mestre, risponde Pasquali che in scivolata sfiora il montante. La gara scorre sul filo dell’equilibrio, basta un mucchio di sabbia, uno spunto personale e l’inerzia della gara cambia. Al 4’ tegola per la Spagna che perde il bomber Amarelle per infortunio. Ne approfitta l’Italia che si porta in vantaggio con Platania autore di un sinistro velenoso che trova la deviazione fortuita di Pajon. L’Italia martella il ferro caldo e Pasquali sfodera un gol dei suoi tutto acrobazia e potenza per il 3 – 1 azzurro. Italia scatenata ancora con capitan Pasquali che approfitta di un incertezza avversaria, s’ incunea in area e appoggia preciso alla sinistra di Valeiro. Se avanti si fa faville dietro Del Mestre chiude la saracinesca ben tre volte in un minuto. L’Italia non si ferma, Palmacci scalda le mani all’estremo difensore avversario con un destro al fulmicotone. Quando sembra che la squadra di Magrini sia in controllo totale della partita Javi sfrutta una distrazione della retroguardia  per segnare il secondo gol iberico. Ma è solo un episodio, Pastore rimette tutto a posto con un tiro potente che s’infila all’incrocio dei pali, Italia ancora avanti di tre lunghezze. Non succede più nulla, si chiude qui il secondo tempo. Inizia l’ultimo periodo, non passa nemmeno un giro di orologio che le furie rosse accorciano la distanza con una conclusione improvvisa di Nico che coglie di sorpresa Del Mestre. Questo è il momento chiave della gara, l’Italia deve rintuzzare gli assalti spagnoli che tentano di raddrizzare la partita. Javi compie una rovesciata stilisticamente perfetta che si ferma sul palo, Pasquali sfodera un gesto altrettanto spettacolare ma trova i guantoni del portiere iberico. La Spagna non si arrende e Nico liberatosi bene batte Del Mestre con un tiro potente e preciso, ora le furie rosse fanno sentire il fiato sul collo ai nostri. Ormai le gambe stanche e la testa annebbiata hanno la meglio sulla tattica, tanti i capovolgimenti di fronte ma il gruppo azzurro non molla e riesce a tenere a distanza di sicurezza la Spagna fino al fischio finale. Esplode il Circo Massimo, l’Italia sale sul podio scalzando i detentori del Trofeo.

 

Semifinale 

PORTOGALLO – ITALIA 10 – 7 (4-2, 2-3, 4-2)


Portogallo: Coimbra, Jordan, Marco, Alan, Madjer, Belchior, Bilro, Graca, Novo, Joao Carlos. CT: Mateus.
Italia: Spada, Del Mestre, Leghissa, Platania, Pastore, Feudi, Pasquali, Corosiniti, Carotenuto, Palmacci. CT: Magrini.
Arbitri: Cviklinskis (Lit) e Llompart Pou (Spa) 
Marcatori: Spada (1’pt), Madjer (5’pt, 10’pt, 1’tt, 11’tt), Feudi (9’pt), Marco (11’pt), Alan (12’pt, 5’tt), Palmacci (1’st e 8’tt), Coimbra (2’ e 4’st) , Carotenuto (6’ e 10’ st, 9’tt), Jordan (5’tt)


Note -  Ammonito Pasquali, Palmacci. Espulso: Carotenuto al 12’ tt

Avvincente l’inizio di una gara che promette fin dalle prime battute di essere una sfida da ricordare. Il pubblico fa sentire tutto l’apporto che può dare uno stadio di 2.500 tifosi gremito in ogni ordine di posto. Rispetto alla precedente gara con l’Ungheria l’Italia parte bene, concentrata e subito dentro la partita, passano solo 30’’ e arriva il gol che non ti aspetti, il portiere Spada coglie tutti di sorpresa e dalla propria area calcia in porta cogliendo l’angolo giusto, vantaggio Italia e quarta rete in carriera per l’estremo difensore azzurro. L’Italia sembra controllare queste battute iniziali ma arriva inaspettato il pareggio del Portogallo con Madjer (5’) che fa partire un tracciante che s’infila alle spalle di Spada. La nazionale s’innervosisce e commette qualche fallo di troppo, ma c’è sempre Spada a difendere la porta azzurra con interventi efficaci. L’Italia reagisce e torna in vantaggio con Feudi bravo a ricevere un assist perfetto da Carotenuto e pronto a tramutarlo in un diagonale letale. Non c’è nemmeno il tempo per festeggiare che Madjer tira fuori dal cilindro un destro che s’infila all’incrocio dei pali, il punteggio torna in equilibrio. Il Portogallo sfrutta il momento positivo e trova due reti quasi in fotocopia proprio allo scadere del primo tempo, entrambe di testa con Alan e Marco. Si chiude così in maniera rocambolesca la prima frazione.
Partenza sprint azzurra anche nel secondo tempo, Carotenuto con due colpi di testa ravvicinati impegna severamente Silva Graca poi è Pasquali a riaprire le sorti della gara trasformando in maniera chirurgica un tiro libero defilato sulla destra. Le emozioni squarciano la sfida, il pubblico del circo massimo non fa in tempo a festeggiare che Coimbra in mischia trova le deviazione vincente, il Portogallo riporta a due le lunghezze di vantaggio. L’Italia ci prova sempre con capitan Pasquali ma sono i lusitani a trovare il gol ancora con Coimbra raffreddando le speranze degli azzurri che però non si arrendono e tornano sotto con una rete di Carotenuto. La partita non concede un attimo di tregua ai cuori dei tifosi, Palmacci con un preciso colpo di testa colpisce la traversa. L’Italia le prova tutte, di testa con Leghissa e in rovesciata con Carotenuto ma la porta dei lusitani sembra stregata. Ci vuole un’azione insistita dello stesso Carotenuto per abbattere la sfortuna e il muro difensivo lusitano, l’Italbeach ora è a sotto solo di un gol. Il secondo tempo si chiude qui, l’Italia è ancora in partita grazie alla caparbietà tipica di questa squadra.
L’ultima frazione riserva subito un dispiacere ai ragazzi di Magrini, bel duetto Alan – Madjer con il bomber lusitano lesto a battere Del Mestre da distanza ravvicinata. Carotenuto ci prova con una rovesciata che sfora la traversa MA è il Portogallo a passare e prendere il largo prima con i gol di Alan e Jordan. Gli azzurri non mollano e sfiorano la rete prima con una traversa di Pasquali e poi con un colpo di testa di Carotenuto. Un rigore procurato e trasformato da Palmacci riporta l’Italia a meno tre poi è il solito indomito Carotenuto che segna la settima rete per gli azzurri risolvendo un batti e ribatti in area. L’Italia si sbilancia in avanti alla ricerca del gol speranza, Leghissa e Carotenuto impegnano severamente il portiere avversario. Nella bagarre finale Madjer trasforma un tiro libero fissando il punteggio sul 10 – 7 mentre Carotenuto viene espulso per proteste, non c’è più tempo, finiscono qui le speranze di finale dell’Italia.

 

Quarti di finale

ITALIA - UNGHERIA 8-3 (1-3, 4-3, 8-3)

Italia: Spada, Del Mestre, Leghissa, Platania, Pastore, Feudi, Pasquali, Corosiniti, Carotenuto, Palmacci. CT: Magrini.

Ungheria: Szucs, Forgacs, Abel, Mohacsi, Fekete, Ughy, Vigh, Simonyi, Ficsor, Berkes. CT: De Celis.

Arbitri: Acker (Tur), Zimmermann (Svi).

Marcatori: 1'pt Ughy, 2'pt e 3'pt Fogacs, 4'pt Pasquali, 4'st Palmacci, 6'st Carotenuto, 8'st Pasquali, 1'tt Carotenuto, 10'tt Pasquali, 11'tt Carotenuto, 12'tt Palmacci

 

Il ct Magrini si affida ad un gruppo collaudato, reduce dalla buona prova nella tappa di Euroleague di Mosca dove l'Italbeach ha conquistato il secondo posto dietro alla fortissima Russia. Gli gli azzurri subiscono però un micidiale avvio dell'Ungheria. Apre le marcature Ughy che raccoglie l'ottimo suggerimento scaturito dalla rimessa di Simonyi. Qualche istante dopo Leghissa perde palla, ne approfitta e Forgacs batte Spada con un destro preciso e potente. E' lo stesso Forgacs poco dopo a stordire l'Italia con la terza rete ungherese, liberandosi di forza dal controllo degli azzurri e sparando un colpo che piega le mani a Spada. Al 4' Pasquali scuote i compagni guadagnando un prezioso calcio di punizione realizzato magistralmente dal capitano azzurro. Il team di Magrini cerca di raccogliere le idee. All'8' Carotenuto si mette in evidenza con una fucilata che impatta sul fondo a pochi centimetri dal palo della porta difesa da Szucs. Poco dopo un lungo passaggio di Pastore rischia di trasformarsi in gol; nella circostanza Carotenuto è ben appostato e cerca di ribadire, ma senza fortuna, la palla in rete. L'Italia chiude in avanti la prima frazione di gioco cercando di fare appello al carattere ed all'esperienza dei suoi uomini migliori. Il secondo tempo si apre con gli azzurri decisi a recuperare terreno nei confronti degli avversari. Al 4' Palmacci, appena rientrato al posto di Corosiniti, conquista un penalty causato da un intervento falloso con il numero uno ungherese Szucs: l'esecuzione di 'Pablito' è impeccabile e consente agli azzurri di accorciare ulteriormente le distanze. Il buon momento dell'Italia passa anche per alcuni ottimi interventi di Del Mestre (chiamato a sostituire Spada nel secondo tempo), decisivo nel neutralizzare le incursioni degli uomini di mister De Celis. Il match torna in equilibrio al 6', con il pareggio propiziato dalla rimessa di Del Mestre per la mezza rovesciata al volo di Carotenuto. Il bomber che quest'anno vestirà la maglia della matricola Roma Beach Soccer, si impegna in una posa aerea, guadagnandosi gli scroscianti applausi dell'arena. All'8' trascinati dalla tenacia del suo capitano, i beachers italiani si portano in vantaggio. Pasquali conquista e trasforma il calcio di rigore che vale il meritato sorpasso. Anche l'ultima frazione di gara vede l'Italia in crescendo. Non è passato neanche un minuto del terzo tempo che Carotenuto riesce a sfruttare a dovere una grave indecisione di Szucs, rimpinguando il bottino per la truppa di Magrini. Le energie profuse nella determinata ricerca del pari prima e del vantaggio poi fanno in modo però che la gara conosca un momento di stanca. Non per questo gli azzurri non rinunciano al controllo della situazione, annullando alcuni ritorni di fiamma dei magiari. Nel finale di gara l'Italbeach dilaga. Al 10' va a segno ancora Pasquali: la sua conclusione non viene trattenuta da Szucs che tenta disperatamente di recuperare il pallone diretto in rete. L'intervento dell'arbitro di linea sancisce il gol. Un minuto dopo Carotenuto fa tripletta con un nuovo imprendibile diagonale. Chiude il conto Palmacci, abile a deviare in rete la precisa rimessa di Spada.

 

 

Domenica 6 giugno - Finali

17:15 Finale 7°/8° posto: Francia - Ungheria 7-5

18:30 Finale 5°/6° posto: Polonia - Svizzera 5-6

19.45 Finale 3°/4° posto: Italia - Spagna 5-4

21:00 Finale 1°/2° posto: Russia – Portogallo 6-4

 

Classifica marcatori

7 reti: Madjer (Portogallo)

6 reti: Carotenuto, Pasquali (Italia), Francois (Francia), Saganowski (Polonia), Stankovic (Svizzera), Javier Torres (Spagna)

5 reti: Makarov (Russia)

3 reti: Palmacci (Italia), Amarelle, Nico (Spagna), Sciortino (Francia), Krashenninikov, Shishin, Ereemev (Russia), Ughy, Fekete (Ungheria), Alan (Portogallo).

2 reti: Coimbra, Marco (Portogallo), Gorchisky, Leonov (Russia), Cristian Torres, Juanma (Spagna), Abel, Fogacs (Ungheria), Rodrigues (Svizzera), Widmuszek, Kubiak, Ziober (Polonia);

1 rete: Spada, Feudi, Leghissa, Platania, Pastore (Italia), Basquaise, Mendy, Fayos, Pagis (Francia), Bogacz (Polonia), Jordan, Belchior (Portogallo), Makarov, Bukhlitsky, Shkarin, Shakhmelyan (Russia), Schirinzi, Spacca, Leu, Mo (Svizzera), Machach (Ungheria).

 

Albo d'oro

 

2010 Roma (Italia): Russia 2009 Roma (Italia): Spagna; 2008 Baku (Azerbajgian): Spagna; 2007 Tarragona (Spagna): Ucraina; 2006 Napoli (Italia): Portogallo; 2005 Mosca (Russia): Svizzera; 2004 Lisbona (Portogallo): Portogallo; 2003 Liegi (Belgio): Portogallo; 2002 Barcellona (Spagna): Portogallo; 2001 Maspalomas (Spagna): Portogallo; 1999 Alicante (Spagna): Spagna; 1998 Siracusa (Italia): Portogallo.