Nazionale Futsal

(Esclusiva) Roberto Menichelli: "Obiettivi? Restare al top, valorizzando i giovani e i nati in Italia"

venerdì 12 settembre 2014

(Esclusiva) Roberto Menichelli:
Martedì 16 e mercoledì 17 settembre gli Azzurri del Futsal saranno impegnati ad Oslo in una doppia amichevole contro la Norvegia. Per la Nazionale di Calcio a 5 si tratterà del primo impegno della nuova stagione, che avrà il suo apice a marzo con il Main Round di qualificazione a UEFA Futsal Euro 2016. A guidare la selezione italiana ci sarà ancora una volta Roberto Menichelli, allenatore che ha portato la squadra a trionfare negli ultimi campionati europei e, precedentemente, a conquistare il terzo posto ai Mondiali. Il tecnico azzurro, premiato di recente dalla FIGC con la Panchina d'Oro, ha parlato in esclusiva a Vivo Azzurro. Come è cambiata la Nazionale di Futsal dopo avere vinto l'Europeo? Di fatto non cambia niente, gli obiettivi sono quelli degli ultimi anni: mantenere la Nazionale italiana ai massimi livelli, valorizzando ciò che propone il campionato, i giovani e i calciatori nati in Italia. Nello specifico, nell'ultima convocazione non sono presenti Lima e Saad, perché in questa occasione ho deciso di non chiamare i giocatori che militano in club esteri, in vista del torneo che disputeremo ad ottobre in Kuwait. La ragione è tecnica o di altro genere? Semplicemente il torneo in Kuwait si disputerà in un periodo non presente nel calendario UEFA, motivo per cui le società straniere non sono tenute a darci i giocatori. Così ho preferito sfruttare la doppia amichevole con la Norvegia per allenare la squadra che potrò schierare ad ottobre. Senza Lima a chi darà la fascia di Capitano? Sicuramente al portiere Stefano Mammarella. Che gara ci aspetta contro la Norvegia? E' una nazionale già incontrata nel play off del Campionato del Mondo, quando si qualificarono a sorpresa. Ai tempi vincemmo 5-0 in trasferta e 2-0 in Italia. La Norvegia è una squadra molto fisica, con ex giocatori di Calcio a 11. Per noi sarà un buon test, in un periodo di preparazione, dato che il campionato di Futsal inizia più tardi rispetto a quello di calcio. Precedentemente ci ha spiegato che uno dei fini di questa nazionale è la valorizzazione dei calciatori nati in Italia. Un obiettivo che, per i non addetti ai lavori, potrebbe sembrare scontato, ma che invece è diretta conseguenza di una problematica contingente... Quando ho assunto il ruolo di allenatore dell'Italia, con la Federcalcio ci siamo posti l'obiettivo di inserire in Nazionale sempre più giocatori nati in Italia, in modo progressivo. Siamo partiti con una squadra completamente formata da giocatori non nati nel nostro paese, il ché può sembrare un paradosso, ma era ciò che ci offriva il campionato, tanto che, per mantenere fede al nostro obiettivo, siamo stati anche costretti a pescare nelle serie minori. E' quindi un ulteriore motivo di orgoglio essere riusciti a centrare l'oro all'Europeo e il bronzo al Mondiale con una squadra che è arrivata ad avere il 50% di giocatori nati e formati in Italia. Il "calcetto" è uno degli sport più praticati a livello amatoriale, un dato che però non rimpolpa il bacino da cui attinge il Futsal. Secondo lei qual'è la ragione? La distinzione terminologica è corretta, il "calcetto" è la versione amatoriale del Futsal, che si gioca indoor. Il problema è che le partite di calcetto sono solitamente organizzate da amici che giocano su campi all'aperto, spesso con un pallone a rimbalzo tradizionale, mentre il Futsal non è semplicemente calcio giocato su un campo a 5, bensì è una modalità differente di calcio. Benché la crescita del Futsal non sia parallela quella del calcetto amatoriale, stiamo parlando di un movimento che conta oltre 2.500 società con migliaia di tesserati; numeri importanti, tanto più se paragonati a quelli di altri sport indoor, anche olimpici. La speranza è che la fetta di amatori possa il prima possibile avvicinarsi al Futsal. Nel Futsal vale più la tecnica o la disciplina tattica? Oggi si tende a non separare le due componenti. Tuttavia giocando negli spazi stretti con 10 giocatori di movimento, forse direi l'abilità tecnica. Ma ripeto l'abilità tecnica va espressa in situazioni tattiche. Quale giocatore di Calcio a 11 vedrebbe bene nella sua Nazionale? Sul piano strettamente teorico ce ne sarebbero diversi. In ogni modo per abilità tecnica e rapidità nello spazio stretto forse direi Giovinco.   © E’ vietata la riproduzione di questo contenuto, se non espressamente accompagnata dalla citazione della fonte: www.vivoazzurro.it.