(Esclusiva) Intervista a Federica Cavicchia, una giovane Azzurrina in Svizzera!
domenica 20 luglio 2014
A soli 15 anni di età Federica Cavicchia può già vantare un risultato storico: il terzo posto ai Mondiali con la nazionale Under 17 Femminile, la prima selezione giovanile italiana a raggiungere un simile traguardo.
Nata a Lucerna, in Svizzera, da genitori italiani di Prata Sannita, in provincia di Caserta, Federica è un mediano dotata di grinta e di un'ottima visione di gioco. L'abbiamo intervistata in esclusiva per Vivo Azzurro.
Che ricordi hai del Mondiale in Costa Rica?
E' stato bellissimo. Sono rimasta impressionata dal calore della gente. Ci hanno applaudito, fotografate, riprese con le videocamere, non mi aspettavo una simile accoglienza. I costaricani sono un popolo molto generoso. E' stato fantastico. La partita con la Costa Rica, giocata in uno stadio pieno, mi è rimasta dentro. Peccato solo l'infortunio durante la finale per il 3° posto. Ci sono rimasta molto male, a pochi minuti dalla fine… ora però ho recuperato.
Che tipo di allenatore è Enrico Sbardella?
E' molto bravo e simpatico, ci sa fare. Ha creato un gruppo fantastico di ragazze unite, sempre insieme, senza divisioni in gruppetti. In ritiro? Ci diceva di non fare "casino" in albergo, perché anche fuori dal campo rappresentavamo l'Italia e dovevamo dare una bella immagine del Paese…
Come sei stata accolta a Lucerna, quando sei tornata dalla Coppa del Mondo?
A scuola mi hanno fatto trovare uno striscione con scritto "Ben tornata", i miei genitori invece mi hanno organizzato una piccola festa con amici e colleghi di lavoro di mio papà.
Quando hai realizzato di avere compiuto un'impresta storica con le tue compagne?
A dire il vero non ci credo ancora. Al primo anno in Nazionale ho avuto la fortuna di conquistare un terzo posto all'Europeo e al Mondiale, meglio non poteva andare. Ogni volta che guardo le foto mi scende sempre la lacrima...
Militi nelle file del Kriens da quando hai dieci anni, ti è stato mai proposto di giocare per la nazionale svizzera?
Sì, ma ho rifiutato. Mi sento italiana e mi sono detta: "O l'Italia o niente!"
Come ti trovi a giocare a calcio in Svizzera?
Qui sto bene, ma il calcio femminile non è molto popolare. Un giorno magari mi piacerebbe provare a giocare in paesi come la Germania o la Svezia, dove c'è più seguito.
Vai bene a scuola?
Sì! Ho anche la fortuna di frequentare un liceo sportivo privato che mi dà modo di allenarmi e studiare allo stesso tempo.
Quante lingue parli?
Parlo l'Italiano, l'inglese, il tedesco e il francese, che è anche la mia materia preferita.
Nel tempo libero invece cosa ti piace fare?
Mi piace uscire con le amiche, andare sul pedalò e cantare al karaoke. I miei cantanti preferiti sono Tiziano Ferro e Laura Pausini.
Che lavoro ti piacerebbe fare oltre a giocare a pallone?
Vorrei lavorare in ambito sportivo, come fanno Daniela Censini (segretario della squadra n.d.r.) oppure Rita Guarino (assistente del Ct Sbardella n.d.r.).
Quali sono le tue calciatrici preferite?
La leggenda brasiliana Marta e la nostra Melania Gabbiadini.
Il calciatore maschio a cui ti ispiri invece è Daniele De Rossi. Lo hai mai incontrato?
I miei genitori mi hanno portato a Trigoria. Lui era in macchina, si è fermato, mi ha fatto l'autografo e abbiamo scattato una foto insieme.
L'altro tuo idolo è Francesco Totti, un calciatore noto per la professionalità negli allenamenti e la cura nell'alimentazione. Ti ispiri a lui anche in questo?
Sì, grazie al tipo di scuola che frequento ho modo di allenarmi più di altre ragazze. Lavoro anche a parte e sto molto attenta a quello che mangio, perché è importantissimo.
Che messaggio invieresti alle bambine che vorrebbero giocare a calcio?
Direi loro di non mollare mai, avere la voglia di arrivare fino in fondo e lavorare per raggiungere il proprio obbiettivo. Io volevo giocare in Nazionale, ci ho creduto e ci sono riuscita.