Nazionale U21

(Esclusiva) Il 2014 dell'Under 21 visto da Andrea Belotti. Il "Gallo" si racconta...

giovedì 18 dicembre 2014

(Esclusiva) Il 2014 dell'Under 21 visto da Andrea Belotti. Il
Uno dei giocatori più rappresentativi del 2014 dell'Under 21 è stato Andrea Belotti, quasi ventunenne attaccante di Calcinate (compirà gli anni sabato prossimo). Soprannominato "Gallo" per la caratteristica esultanza, Andrea ha esordito quest'anno in Serie A con la maglia del Palermo, mettendo a segno tre gol decisivi. Il centravanti, protagonista della qualificazione agli Europei conquistata dagli Azzurrini di Gigi Di Biagio, si è raccontato in esclusiva a Vivo Azzurro. Sei stato uno dei protagonisti del 2014 dell’Under 21. Quali sono gli highlights di questi dodici mesi? Direi la vittoria con la Serbia a Pescara, perché era la gara più importante del girone. Anche per come è andata la partita: eravamo sotto 2-0 e poi abbiamo rimontato, mettendoci forza e cuore, fino al 3-2. Poi direi il passaggio del turno con la Slovacchia al playoff, dato che dopo la prima partita molti ci davano per spacciati. A livello personale, i gol con la Serbia e, nello stesso tempo, le reti nelle due gare con la Slovacchia. All’Europeo siete stati sorteggiati in gruppo con Inghilterra, Portogallo, Svezia. Come giudichi il girone? Sulla carta sembra difficile, ma lo sarebbe stato sempre e comunque. Con qualsiasi delle otto squadre avremmo vita dura, essendo tutte avversarie di qualità. Anche la Repubblica Ceca, sulla carta la più abbordabile, giocando in casa con il supporto del pubblico, sarebbe stata temibile da avere nel gruppo. Le squadre giunte alla fase finale sono le più forti. Quanto a noi, siamo reduci da una grande crescita di gruppo. Ora che ci siamo conosciuti meglio, sia dal lato calcistico che da quello umano, affronteremo le partite con lo spirito giusto. I Tifosi del web hanno eletto Darmian, Pellé e Pirlo come candidati finalisti per il "Pallone Azzurro 2014", che sarà votato dal 22 al 31 dicembre su Vivoazzurro.it. Tu per chi voterai? Votare Pirlo sarebbe scontato. Si sa che è un campione, quindi mi piacerebbe premiare un giovane come Darmian che ha fatto tutta la trafila delle nazionali. Ha avuto crescita e sviluppo importanti, ed è sempre stato titolare in Nazionale durante l'anno. Quali sono i tuoi primi ricordi legati al calcio? Il mio primo ricordo legato al calcio è una partita del Milan che ho visto a S. Siro con mio padre quando ero bambino. Da quel momento in poi Shevchenko divenne il mio idolo. Poi ricordo che da piccolo, dopo scuola, pranzavo e scendevo in cortile per giocare a pallone. Tiravo contro ogni cosa, ricordo di avere rotto vetri, muri e claire di garage. Anche in casa rompevo tutto, e i miei me ne dicevano tante, ma tante… tuttavia non ricordo di averli ascoltati molto da questo punto di vista. Avevo la passione per il pallone e giocavo sempre. Se non avessi fatto il calciatore cosa saresti diventato? Avrei fatto il geometra, continuando negli studi. Mi sarebbe piaciuto approfondire quel campo. Come ti definisci come calciatore? Un giocatore che predilige i palloni aerei e il gioco fisico. Credo di avere anche una buona dote tecnica di base, che comunque posso migliorare. Invece come persona? Caratterialmente sono socievole, aperto e dò tutto subito. Come hobby mi piace fare il turista ed ammirare le bellezze del nostro paese, poi ascolto la musica di Modà e Max Pezzali, gioco on-line con i miei amici alla playstation. Che squadra scelgo ai videogame calcistici? Prendo spesso il Liverpool. Quali sono stati i tuoi punti di riferimento calcistici? Vari. Da Toni che ha appena segnato 300 gol da professionista, a Totti e Del Piero. Anche se "Sheva" rimane il mio idolo, perché è stato un campione in campo e fuori. Sei stato soprannominato "gallo", perchè quando segni mimi la cresta con la mano. Come è nata quest'esultanza? E’ un soprannome che mi piace e che mi tengo stretto. Ero predestinato ad essere chiamato così dato che da piccolo passavo minuti e minuti a fissare i galli dell’azienda agricola di mia zia, almeno così dice lei. Poi un giorno, il mio amico Yuri che di cognome fa Gallo, a cui sono molto legato, mi ha suggerito di esultare con la mano a cresta per gioco. Ed allora ho continuato, anche perchè è un’esultanza bizzarra e, penso, simpatica. © E’ vietata la riproduzione di questo contenuto, se non espressamente accompagnata dalla citazione della fonte: www.vivoazzurro.it.