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El Shaarawy aspetta il suo momento: “Anche giocando poco so di poter essere decisivo”

L’attaccante della Roma, che non è ancora sceso in campo a EURO 2024, è pronto a dare il suo contributo: “Siamo forti, dobbiamo avere l’ambizione di essere protagonisti in questo Europeo”

mercoledì 26 giugno 2024

El Shaarawy aspetta il suo momento: “Anche giocando poco so di poter essere decisivo”

Non è ancora mai sceso in campo in questo Europeo, ma Stephan El Shaarawy è uno che sa aspettare. E che sa farsi trovare pronto. La duttilità - nella Roma ha giocato sia da esterno alto sia da ‘quinto’ di difesa - e la capacità di essere decisivo anche entrando dalla panchina hanno convinto Luciano Spalletti a portarlo in Germania per il secondo Europeo della sua carriera. Assente a EURO 2020, è infatti l’unico del gruppo azzurro ad aver preso parte all’Europeo del 2016. Otto anni fa in Francia l’Italia di Antonio Conte superò Belgio e Spagna per arrendersi solo ai rigori alla Germania nei quarti di finale. Oggi come allora la Nazionale non è tra le favorite, ma ha tutte le carte in regola per far ricredere gli scettici.

“Siamo campioni in carica – dichiara dalla sala stampa di ‘Casa Azzurri’ a Iserlohn l’attaccante ligure classe ’92 – ci sono grandi aspettative e pressione come è giusto che sia. Siamo una squadra forte, fatta di uomini che sanno soffrire e gioire insieme, che può dire la sua e arrivare fino in fondo. Dobbiamo avere l’ambizione di essere protagonisti in questo Europeo”.

Lui non vede l’ora di dare il suo contributo. In qualsiasi ruolo: “A tre o a quattro per me cambia poco, anche se nascendo esterno mi trovo meglio nel 4-3-3. Sono sempre pronto per fare tutto. Negli allenamenti il mister mi ha provato come esterno alto a sinistra e a destra, come quarto di centrocampo e quinto in difesa. Mi sono adattato alle esigenze come ho fatto in passato alla Roma. So che anche giocando poco posso essere decisivo, come lo è stato Mattia (Zaccagni, ndr) lunedì”. Una rete, quella dell’esterno della Lazio, che non è arrivata per caso: “È stata una forte emozione, un gol al ’97 ti dà una grande gioia. Ci ha dato anche la consapevolezza che siamo una Nazionale che non muore mai, che non molla. Segnare nel recupero non è fortuna, dimostra le qualità di una squadra che ci crede fino all’ultimo. È vero, non è stata una partita eccezionale, ma c’è stato grande impegno da parte di tutti e la qualificazione è meritata”.

Risale a ben dodici anni fa la prima convocazione in Nazionale del Faraone, che dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili debuttò all’età di 19 anni con Prandelli. Da allora ha collezionato 31 presenze e 7 reti, senza però mai trovare continuità. Nell’ottobre 2023 è stato Spalletti a fargli indossare nuovamente la maglia azzurra dopo oltre due anni di assenza: “Ho qualche rimpianto – ammette - potevo fare qualcosa in più, ma ho sempre cercato di dare il massimo per quello che era nelle mie possibilità. Essere qui oggi è un grande privilegio. Volevo esserci e ci sono riuscito, anche se non sto giocando”. Sa bene cosa vuole il Ct, che ha sempre creduto nelle sue qualità e che nel 2016 fu tra gli artefici della sua rinascita ai tempi della Roma, volendolo nella Capitale dopo una parentesi negativa al Monaco: “Il mister ci chiede di cercare molto il palleggio, di fraseggiare con gli interni di centrocampo per poi andare sugli esterni. Questo ci è mancato un po’ nella partita con la Croazia. Vuole un calcio molto offensivo e propositivo, abbiamo cercato di riproporlo, ma forse lunedì ci è mancato anche un po’ di coraggio”.

Sabato a Berlino gli Azzurri dovranno vedersela con una Svizzera ancora imbattuta in questo Europeo. La squadra di Murat Yakin esprime un bel calcio – fatto di combinazioni in velocità e pressing alto - e può contare su individualità importanti, dal miglior portiere dell’ultimo campionato di Serie A, l’interista Sommer, a un play di livello mondiale come Granit Xhaka. Senza dimenticare tre pedine fondamentali del ‘Bologna dei Miracoli’: Aebischer, Freuler e Ndoye.

Dopo la vittoria all’esordio con l’Ungheria e il pareggio con la Scozia, è arrivata ad un passo dal successo con la Germania che sarebbe valso il primo posto del girone. Ma il gol di Fullkrug a tempo scaduto ha ristabilito le gerarchie del Gruppo A e così agli ottavi di finale Italia e Svizzera si ritroveranno di fronte a quasi tre anni di distanza dalle due sfide nelle qualificazioni al Mondiale di Qatar 2022. Un doppio pareggio (0-0 a Basilea, 1-1 a Roma) che, complici i due rigori sbagliati da Jorginho tra andata e ritorno, regalò alla Svizzera il primato del girone condannando l’Italia a quei play off rivelatisi poi fatali. Più beneaugurante senza dubbio il precedente di EURO 2020, quando allo Stadio Olimpico di Roma gli Azzurri si imposero con un netto 3-0 gettando le basi per il trionfo di Wembley: “Mi aspetto un ritmo molto alto – avverte El Shaarawy – lo hanno dimostrato con la Germania: sono andati tanto forte, hanno giocatori di gamba e qualità. Poi gli ottavi sono sempre tosti, bisognerà affrontarli con il giusto spirito e la massima attenzione nei dettagli. La differenza la fanno i particolari, le scalate che fai, i metri che percorri per riconquistare palla. Servirà grande attenzione, ma siamo pronti".

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Diario EURO 2024, 26 giugno: la conferenza stampa di Stephan El Shaarawy