Nazionali

Donadoni: “In campo le nostre qualità per cercare il risultato pieno”

domenica 8 giugno 2008

Donadoni: “In campo le nostre qualità per cercare il risultato pieno”

L’esordio si avvicina e per Roberto Donadoni diminuiscono i dubbi e aumentano le certezze. Il Ct appare tranquillo e fiducioso nei suoi ragazzi che hanno appena finito di lavorare allo Stade De Suisse di Berna dove domani sera alle 20.45 gli azzurri affronteranno l’Olanda. Una gara particolare anche per il fatto che i due Ct hanno giocato insieme e sono legati da amicizia. “Conosco van Basten- afferma Donadoni. La nostra amicizia risale ad un po’ di anni fa, poi le nostre strade si sono un attimo separate. Ci sentiamo e ci vediamo ancora e ci legano affetto e stima”. 

Donadoni ammette anche che le idee tattiche potrebbero essere, sotto certi aspetti, simili soprattutto per il passato nel Milan di Sacchi. “Sarebbe stupido dire che le persone con cui abbiamo lavorato non abbiano in un certo qual modo influenzato le nostre idee. Però posso giudicare van Basten solo dalle partite che ho visto e non da come lavora sul campo perché non l’ho mai visto. L’Olanda è una squadra che sa essere duttile e cambiare modulo in partita, questo vuol dire aver lavorato bene. Per questo domani mi aspetto una partita difficile, contro un avversario che cercherà di metterci in difficoltà e sappiamo il loro valore anche per il cammino fatto durante le qualificazioni. Noi comunque metteremo in campo tutte le nostre qualità per cercare il risultato pieno”. 

Donadoni non crede alle statistiche e non vuole pensare al passato. “L’Italia non perde da trent’anni con l’Olanda? Non mi interessa. Il passato è passato. Ha valenza solo per le statistiche. L’attualità è fatta solo dalla partita di domani con due squadre che cercheranno di aver ragione l’una dell’altra”. 

Il ct analizza il momento del gruppo e afferma che Panucci è completamente recuperato. “Christian si è allenato regolarmente e il suo problema è sicuramente smaltito. Mi chiedete della condizione di Materazzi e vi posso dire che forse è partito un po’ in ritardo rispetto agli altri, ma lo vedo nettamente in crescendo di forma”. 

Donadoni ha voglia di cominciare, ha voglia finalmente di scendere in campo ha voglia di iniziare questa fase finale dopo due anni di lavoro. “La prima gara di una fase finale di un Europeo dà sicuramente continuità ad un cammino iniziato due anni fa. Per un allenatore questa è una tappa importante, la vivo con soddisfazione e piacere e non vedo l’ora di cominciare come non vedranno l’ora i miei colleghi. Vivo comunque quest’esordio con grande serenità e tranquillità. Non penso di avere i riflettori puntati addosso. Non sto troppo lì a pensare, perché questo porterebbe via solo energie mentali e non so nemmeno quanti punti ci vorranno per acceder alla seconda fase. Ora penso solo alla gara con l’Olanda per cercare di vincerla ”. Donadoni non parla di riserve o titolari quando gli viene chiesto della possibile riserva di Toni, così come non si pronuncia sulla fascia di capitano, dopo l’infortunio di Cannavaro. “Chi è qui è perché ha meritato di farlo. E’ chiaro che Toni è un giocatore importante, ma come lui, sono importanti anche gli altri. Ci sono giocatori come Del Piero, Quagliarella, Borriello, Di Natale e Cassano che hanno fatto benissimo in questa stagione. Il capitano? Il discorso è chiaro. Il nostro capitano è Cannavaro, lui non c’è e allora la fascia va a chi ha più presenze (in questo momento Del Piero e poi Buffon, ndr), in base a chi giocherà”. 

Il ct non ama dare una definizione alla propria squadra, ma sa quando essere felice. “Non mi piace dare definizioni. Il discorso è molto più complesso, non si può ridurlo ad un aggettivo. Io voglio solo che i ragazzi possono esprimersi al meglio delle loro possibilità. Io sono soddisfatto quando loro sono soddisfatti. Fino ad oggi abbiamo lavorato bene mi auguro di vedere una buona risposta da parte dei ragazzi, ma sono certo che l’atteggiamento sarà quello giusto. Mi sembra di vedere una squadra in forma, anche se poi nel calcio ci sono mille componenti . Quando una squadra è campione del mondo è normale che ci siano aspettative, ma questo non vuol dire per forza avere garanzie di vittoria”. 

Ultima nota per il campo che a Donadoni non è piaciuto tanto. “Il terreno di gioco è un po’ scivoloso-conclude il Ct- sopra è buono, ma sotto non permette molta aderenza. Bisognerà stare attenti anche a questo. Ho visto giocatori che scivolavano sia con i tacchetti di gomma, sia con quelli di alluminio”.