Nazionale A

DONADONI: "E' QUESTA LA MIA NAZIONALE LA SUA FORZA E' QUELLA DI SAPER CAMBIARE MODULO"

mercoledì 6 giugno 2007

DONADONI:

Sull'aereo che riporta a casa la Nazionale, facce stanche ma soddisfatte. Su tutte quella del Commissario tecnico Roberto Donadoni, che cerca di godersi il successo appena conquistato a Kaunas. Era importante vincere e l'Italia lo ha fatto tirando fuori gioco, carattere, spirito di gruppo. Tre punti che permettono agli Azzurri di confermare il secondo posto del girone dietro la Francia, che ha battuto la Georgia, e che consentono al cittì un'estate tranquilla prima di riprendere il discorso qualificazione. Il gruppo azzurro, quello che al Mondiale ha fatto la differenza, c'è ancora; anzi, ha dimostrato di essere ancora più saldo e compatto: "Fatemi godere questa vittoria - è la preghiera di Donadoni - fatemi rilassare. Non sono uno che nutre aspettative a lungo termine, amo vivere alla giornata. Sappiamo che il nostro obiettivo è la qualificazione e lavoriamo per questo. I ragazzi fanno ogni volta quello che per loro è il massimo per raccogliere i punti necessari". La stagione si chiude, è tempo di bilanci e Donadoni ammette: "L'identità di questa squadra sta nella sua capacità di cambiare moduli. Farne uno solo è facile, adattarsi è più difficile. Se dite che questa non è più l'Italia di Lippi e comincia ad essere quella di Donadoni, non può che farmi piacere". Cinque vittorie consecutive sono un bel traguardo, scacciano via i momenti bui che a Donadoni non sono mancati: "Per me - spiega - questa non è mai stata una panchina difficile, so che comporta tante responsabilità. La parte più dura non è il lavoro con dei giocatori splendidi, ma altro: le malizie, le incomprensioni, voler trovare sempre qualcosa di negativo. La critica ci sta, ma c'è molto di superfluo. Io non mi sono mai sentito in pericolo, eppure prima della Scozia sembrava stesse per crollare tutto. Lo trovo scorretto. Però ho imparato la lezione. Può capitare una volta uno sfogo, ma non è nel mio carattere sbottare. Vedrete, si ripeterà poco". Una pausa e continua: "Vorrei mi si giudicasse non solo dalla classifica, che oggettivamente con cinque vittorie di fila si è assestata, ma dal lavoro fatto. Non è grazie alle sconfitte degli altri che siamo secondi, ma per i nostri 13 punti. Ho fatto migliaia di chilometri - dichiara con orgoglio - per ritiri e stadi, a cercare giocatori, e quel che mi ha detto il campionato ho ascoltato". E il campionato gli ha suggerito un nome importante, quello di Fabio Quagliarella, l'uomo di Kaunas. "Dovrà fare ancora molta strada, non caricatelo di troppe responsabilità: è presto per parlare di esplosione, meglio se rimane umile". Dopo le vacanze, Donadoni ritroverà la Francia e l'Ucraina, ma anche un problema da risolvere: Totti. "Il recupero di certi giocatori - sottolinea il cittì -non può essere negativo. Se pensassi che è deleterio, cambierei opinione sull'idea di recuperarli. Totti? Datemi ancora qualche giorno: tutto quel che ho detto resta valido, non cambia una virgola". Il prossimo appuntamento è con il doppio impegno Francia e Ucraina. "Importante sì, decisivo chissà: è da quando sono sulla panchina azzurra - conclude Donadoni - che mi sento dire che la prossima è decisiva. Certo, la Francia è la più forte del girone e all'andata ci ha dato una lezioncina non da poco. Vedremo di provvedere".