De Rossi fissa il traguardo: “Possiamo arrivare tra le prime quattro”
venerdì 18 giugno 2010
“Non qualificarsi agli ottavi sarebbe un fallimento assoluto, come se la Nuova Zelanda uscisse al primo turno dei Mondiali di rugby. Anche
uscire agli ottavi sarebbe un fallimento. Credo sia un obiettivo realistico arrivare tra le prime quattro”: Daniele De Rossi veste i panni del leader e fissa il traguardo dell’Italia. La semifinale è un obiettivo raggiungibile: “Ce la possiamo fare – sottolinea il giocatore della Roma – abbiamo tutte le qualità per arrivarci. Vorrebbe dire trovarsi con squadre come Argentina o Brasile, e allora dipende da tante variabili. Se poi incontri ai quarti la Spagna, te la giochi come fosse una finale”.
Intanto domenica c’è la Nuova Zelanda: “Come qualità tecnica siamo superiori – continua De Rossi - dobbiamo batterli, a prescindere dalle difficoltà che ci presenteranno. Non dobbiamo snaturarci in base alle qualità della Nuova Zelanda, ci mancherebbe altro... Poi non ci sono più, nei Mondiali, partite che finiscono 5-0 o 6-0. Se perdessimo sarebbe come se finisse k.o. la Nuova Zelanda del rugby. Le proporzioni sarebbero quelle”.
L’azzurro è convinto, come il ct e i suoi compagni, che l’Italia è in crescita e che migliorerà partita dopo partita: “Siamo migliorati sempre, da Sestriere a oggi, passando per Messico, Svizzera e Paraguay: nella condizione atletica, anzitutto. Cresceremo ancora. Contro il Paraguay abbiamo disputato una buona partita. Forse siamo stati poco pungenti, c’è mancato qualcosa nell’ultimo passaggio; cercheremo di fare di più in avanti, c’è mancato magari un pizzico di cattiveria in più, di lucidità. Ma anche nel 2006 i gol sono stati ripartiti”.
Parla da leader, anche se non lo ammette: “Il segreto del successo dell’Italia di 4 anni fa è stato quello di avere tanti giocatori di personalità. E’ presto adesso, per me, per proclamarmi leader. Aspettiamo ancora. Senza Pirlo abbiamo fatto a meno del giocatore più geniale della squadra, ma Montolivo e Marchisio hanno giocato con personalità, mi sono trovato bene con loro. E poi Montolivo ha caratteristiche simili a quelle di Pirlo. La Roma rispetto alla Nazionale? Gioco nelle due squadre per le quali da sempre faccio il tifo. Squadre che vivo con tutto me stesso”.
De Rossi traccia anche un primo bilancio del Mondiale: “E’ equilibrato, lo dicono i risultati. Ci sono squadre fortissime, più forti di quello che hanno dimostrato sinora, tipo Spagna e Brasile. Ma affronti squadre che contro di te giocano la partita della vita e non è sempre facile tirare fuori il tuo talento, come la Spagna, che per me è la più forte. L’Argentina? Quando hai giocatori come Messi, Tevez, Higuain, e Milito addirittura in panchina, allora hai una squadra fortissima. Una delle più pericolose, anche perché è compatta”.
Si chiude con una battuta, che riassume il carattere schietto e romano di De Rossi. L’argomento riguarda Radio Padania che tifa contro la Nazionale: “Non mi preoccupa, ognuno può fare ciò che vuole e da sempre esistono quelli che vanno contro corrente. Mi preoccuperei, piuttosto, se fossero 10 milioni di italiani a tifare contro di noi … Vorrà dire che quando la Padania farà il Mondiale, noi tiferemo contro”.