De Rossi capitano riparte dal 2006: “Importante ritrovare quella mentalità”
lunedì 9 agosto 2010
Avrà la fascia da capitano e la maglia numero 5. L’ha scelta lui perché, dice, è un numero che gli è sempre piaciuto. Daniele De Rossi guiderà in campo la Nazionale, fino al rientro di Buffon; investito del nuovo ruolo, unico fra i Campioni del Mondo del 2006 a far parte di questa Nazionale, riparte proprio da lì, dal trionfo di Berlino: “Dobbiamo ritrovare quel qualcosa in più che ci portò a vincere il Mondiale dice - del Sudafrica dobbiamo portarci dietro le qualità di alcuni elementi. E capire cosa invece abbiamo perso rispetto alla mentalità che ci permise di vincere in Germania la Coppa più importante per ogni calciatore”. A Londra, nell’amichevole che domani sera l’Italia giocherà contro la Costa d’Avorio, inizia un nuovo ciclo con tante novità, dal Commissario tecnico Prandelli pronto all’esordio, ai nuovi innesti: “Sento una responsabilità particolare per essere il capitano - avverte il centrocampista giallorosso – perché, come alla Roma, in questi giorni ho cercato soprattutto di mettere a loro agio i giovani del gruppo. La fascia andrà, quando torneranno, ad altri giocatori come Buffon, Pirlo o Zambrotta, che hanno più presenze di me”.
Poi confessa: “Con Cassano ho avuto qualche problema, ma ora è tutto chiarito. Accetto e rispetto tutti i miei compagni di squadra senza esitazioni. Cassano è il giocatore più talentuoso di questa Nazionale, il più estroso come fantasia, il punto di riferimento della giocata geniale. E' un giocatore che è stato lontano dalla Nazionale per vari motivi, però ha qualità tecnico calcistiche che non si discutono, così come per Balotelli. Mario non lo conoscevo, calcisticamente mi ha impressionato come qualità, come valore del calciatore in sé. Tutto il gruppo si sta comportando bene, l'importante è mantenere una continuità di comportamento sia quando vinceremo cinque partite, sia quando ne perderemo due di fila. Penso che gli errori commessi in passato non si ripeteranno più”.
I numeri di maglia, secondo il volere di Prandelli, sono stati decisi dal gruppo: “per responsabilizzarlo”, ha spiegato il cittì. “Il 5 è un numero che mi è sempre piaciuto – sottolinea De Rossi - avrei voluto prenderlo anche alla Roma, ma lo prese invece Mexes che aveva appena firmato. So che il 5 a Roma rappresenta Falcao, giocatore simbolo del secondo scudetto, ma ho preso il 16 perché è il giorno in cui è nata mia figlia. Cassano ha preso il 10, lo voleva e lo può portare tranquillamente perché è un numero per giocatori come lui”.