Conte: “Sono emozionato e orgoglioso, chiunque vorrebbe essere al mio posto”
martedì 19 agosto 2014
Davanti a telecamere e taccuini, Antonio Conte firma in diretta tv il contratto che lo legherà alla Nazionale per i prossimi due anni. Si apre così la conferenza stampa di presentazione del neo Commissario tecnico. Un fiume di domande, centinaia e centinaia di flash che scattano per immortalare la stretta di mano con il presidente Tavecchio – che gli è a fianco insieme al direttore generale Valentini - un sorriso, un cambio di espressione.
“Siederò sulla panchina sulla quale vorrebbero stare tutti gli allenatori: per me è un orgoglio che Carlo Tavecchio abbia pensato a me”: sono le prime parole pronunciate dal ct che non ha nascosto la sua emozione. “Chiunque – ha continuato – vorrebbe essere al mio posto; l'Italia, che con il Brasile è tra le nazionali più importanti, ha quattro stelle e questo concetto da solo giustifica la mia emozione. Colgo l'occasione per salutare Cesare Prandelli, che ha compiuto un ottimo lavoro, anche a lui va un grandissimo in bocca al lupo per l'esperienza con il Galatasaray. Ringrazio anche Arrigo Sacchi per il lavoro svolto per il nostro settore giovanile: quando vorrà, le porte per lui saranno sempre aperte”.
Si apre un nuovo capitolo per Antonio Conte, dopo i tre anni trascorsi sulla panchina della Juventus: “Non pensavo di tornare in pista dopo 35 giorni, immaginavo quest'anno di aggiornarmi a livello tecnico-tattico, di imparare le lingue e aspettare magari a fine stagione la chiamata di un top club. Poi è arrivata la telefonata del presidente Tavecchio e ho fatto le mie riflessioni: le sfide mi hanno sempre esaltato, se la prima telefonata è stata interlocutoria, nella seconda il presidente ha capito di aver fatto breccia nel miocuore. Per me la vittoria è sempre stata una dolce condanna, la sconfitta una 'morte' temporanea: cercherò di portare questa mentalità anche in Nazionale”.
Un “contratto innovativo” – come lo ha definito il dg Valentini - quello firmato da Conte, che si affretta a chiarire: “Il mio ingaggio rientra nei parametri e devo dire che ho ceduto tutti i miei diritti d'immagine, cosa mai fatta in precedenza. Anche i miei emolumenti erano decisamente maggiori nel passato. Questo dimostra il grande lavoro della Federazione, e la mia disponibilità. La polemica sul contratto è secondaria, mi interessa in questo momento lavorare e percorrere la mia strada. Se la mia immagine, anche grazie ai miei successi,ha un certo valore è solo un giusto riconoscimento. Gli sponsor? Chi conosce Antonio Conte sa che niente e nessuno potrà mai decidere al posto mio”.
Conte si metterà subito al lavoro, ha già scelto il suo staff e ha già iniziato a pensare all’amichevole del 4 settembre a Bari contro l’Olanda: “Tutti i calciatori italiani sono convocabili,ma la convocazione va meritata. Io valuto il giocatore, ma anche gli uomini, guardo a quel che succede in campo e anche fuori. Ho sempre fatto così: tra un buon giocatore ottimo uomo e un ottimo giocatore buon uomo, scelgo sempre il primo. Sono un allenatore che guarda tutto a 360 gradi, la mia esperienza mi ha insegnato che solo gli uomini ti aiutano a superare le difficoltà. Tutti mi devono dimostrare, dentro e fuori dal campo, di avere grande voglia di giocare in Nazionale.
Nessuno viene convocato a prescindere, questo sia chiaro. Mi piacerebbe che ci fosse la voglia, la fibrillazione di andare in maglia azzurra.Si parte da zero. Mi fido solo dei miei occhi, non dei miei sponsor e dei giornali. L'occhio mio è inappellabile su tutto”.
E sul codice etico dice che “mi piacerebbe definire la parola comportamento, con 'codice' mi sembra di andare troppo sul legale, in ogni caso le mie scelte saranno giudicate da me personalmente, non c'è uno standard, decido in base a quello che vedo e alla mia moralità,le mie scelte non dipendono dalle giornate di squalifica”.
Arriva anche la domanda sulla squalifica per omessa denuncia nell'ambito del calcioscommesse quando era allenatore del Siena: “Non ho cambiato idea – ha sottolineato Conte - dopo un anno e mezzo, per me quella è stata una squalifica ingiusta. L'ho pagata con grande dolore mio e della mia famiglia. Anche quello è stato un percorso che mi ha aiutato a crescere da un punto di vista umano e oggi essere qui credo sia la migliore risposta per tutti”.
foto: Sabattini