Conte: “Non ci aiuta nessuno, bisogna solo avere pazienza e lavorare”
martedì 18 novembre 2014
“Noi proseguiamo, su sei partite ne abbiamo vinte cinque e pareggiata una. C'è chi può storcere la bocca o meno, ma noi continuiamo a lavorare con ragazzi che hanno voglia di giocare e si impegnano per restare nel circuito della Nazionale. Noi dobbiamo stare zitti e lavorare”: il messaggio di Antonio Conte, a fine gara, è chiaro. “Mi è piaciuta molto la partita – ha continuato il commissario tecnico - abbiamo giocato contro una squadra che ha schierato i titolari e che ha pareggiato con la Francia. Armiamoci, giovani e vecchi, non ci aiuta nessuno e dobbiamo fare da soli. Stiamo lavorando su tutti, dovete avere pazienza e fare lavorare le persone. Dovete avere pazienza”.
Amareggiato per le critiche, Conte spera nell’aiuto dei club per continuare nel suo percorso di ricostruzione e rilancio della squadra in vista della lunga sosta. La Nazionale, infatti, tornerà in campo a marzo nelle qualificazioni europee: “Cercheremo di lavorare, fare qualche riunione un po' per capire com'è la situazione in generale. Ho bisogno di lavorare con questi ragazzi, stare quattro mesi senza di loro è un problema. Se poi la Nazionale viene dopo tutto, allora mettiamoci la mano sulla coscienza”.
E’ una serata speciale per tanti motivi. Lo è soprattutto per Francesco Acerbi, il giocatore che ha sconfitto un brutto male e ha vestito con orgoglio la maglia azzurra: “E' stato bravo Okaka – dichiara Acerbi - a far gol, anche con un po' di fortuna. Abbiamo fatto una buona partita, vittoria meritata, e ora si ritorna nel club. Emozionato? E' normale, sono felice e orgoglioso di quanto ho fatto negli ultimi mesi, ma ho degli obiettivi, e quando li raggiungerò sarò emozionato e soddisfatto. Quali obiettivi? Me li tengo per me”.
E ringrazia Conte: “Trasmette molta energia, è come se giocasse con noi. Sapevamo cosa fare, ma lui era come un dodicesimo uomo in campo, era come se giocasse. Se vuoi raggiungere gli obiettivi, devi faticare e sudare, devi avere voglia dentro di te. Prendo il Sassuolo, ci sono tanti giovani bravi che hanno un grosso prospetto davanti, di grandi club, ma devono essere bravi a non montarsi la testa. Basta un attimo a tornare giù, bisogna sempre umili e lavorare. I giovani devono anche picchiare la testa, imparano da soli, c'è' chi matura a 20 anni, chi a 30, devono capirlo da soli e ci sta che possono sbagliare”.