Mancini: “Ci manca il gol, ma è anche questione di sfortuna. Curioso di vedere all’opera i giovani”
Domani a Genk l’amichevole con gli USA. Il Ct: “Speriamo giri la ruota, l’importante è continuare a creare occasioni”. Bonucci: “Siamo a buon punto”lunedì 19 novembre 2018
Iniziato lo scorso 28 maggio con il successo in amichevole sull’Arabia Saudita, il 2018 di Roberto Mancini nella nuova veste di Commissario tecnico della Nazionale si chiuderà domani a Genk (ore 20.45, diretta Rai 1 – arbitro il turno Cüneyt Cakir) contro gli Stati Uniti. Archiviata la Nations League, l’Italia affronterà per la 13ª volta gli USA, con cui vanta un bilancio positivo di 8 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta nell’ultima sfida giocata a Genova nel 2012. Stavolta non ci sono trofei e punti in palio, ma l’obiettivo resta la vittoria e sarà quindi fondamentale trovare quel gol che è stato l’unico vero assente nella serata del ‘Meazza’: “È un problema – conferma il Ct in conferenza stampa - perché se non fai gol non vinci. Credo sia anche una questione di sfortuna, la squadra tra Portogallo, Polonia e Ucraina ha creato 20 palle gol. Speriamo che giri un po' la ruota, l'importante è continuare a creare occasioni e giocare in attacco”. Guai a sottovalutare gli Stati Uniti, ventitreesimi nel ranking FIFA e feriti come l’Italia dalla mancata qualificazione al Mondiale russo: “Un’avversaria giovane, con giocatori di qualità, su tutti Pulisic. Non sarà una passeggiata, per questo spero di vedere un’Italia che cerchi ancora di avere sempre la palla, propositiva e focalizzata sull’attacco”.
Saranno diverse le novità di formazione rispetto alla sfida con il Portogallo. Sono tornati a casa Immobile, Insigne, Jorginho, Chiellini, Florenzi e Pellegrini, mentre sono saliti dall’Under 21 Gianluca Mancini e Moise Kean: “Qualcuno è un po’ stanco, devo fare delle verifiche nelle prossime ore – avverte il Ct – ma se stanno bene gli undici dell'altra sera e hanno recuperato giocheranno, con alcuni innesti al posto di chi è andato via. Di sicuro in porta ci sarà Sirigu. Appena sta bene vorremmo chiamare Meret perché ne parlano tutti bene. Donnarumma ha un futuro, ma sono bravi anche gli altri, compreso Perin che non è qui perché è infortunato. Tra i pali non abbiamo problemi. Per prendere il posto di Jorginho, quella di Barella è un'opzione oppure potrei mettere dentro uno tra Sensi e Tonali. Verratti continua a fare l'interno, anche se può giocare davanti alla difesa. Se in attacco andremo con il centravanti classico penso che partirà Lasagna dall’inizio”.
Il match di domani potrebbe rappresentare una preziosa vetrina per i giovani: “Anche noi siamo curiosi di vederli all'opera – conferma Mancini - penso potranno avere delle possibilità, sarà una chance per chi deve mettersi in mostra. Nei prossimi mesi arriverà il momento di fare scelte più definitive, quindi mi aspetto risposte da chi ancora deve darmene”. Dopo le buone prove con Ucraina e Polonia, la Nazionale ha espresso un ottimo calcio per oltre un’ora anche al ‘Meazza’: “Ho aspettato di avere i giocatori adatti per le mie idee – spiega il Commissario tecnico - Verratti non era sempre disponibile nelle prime convocazioni, l’avevo visto bene in coppia con Jorginho nell’amichevole di marzo con l’Argentina e ci abbiamo provato, pensando che ci saremmo riusciti perché quelli bravi riescono sempre a giocare insieme. Vedersi solo ogni tanto e fare così in fretta non era facile, ma è stato fondamentale: bisognava trovare il bandolo della matassa per mettere in piedi in fretta una squadra competitiva. E andando avanti così, nei prossimi mesi potremo giocarcela alla pari con tutti in Europa".
In sala stampa seduto accanto al Ct c’è Leonardo Bonucci, che punta a raggiungere Giorgio Chiellini nel ristretto club dei centenari azzurri. Domani toccherà quota 85 presenze in Nazionale con la fascia da capitano al braccio: “Siamo a buon punto, abbiamo dimostrato di potercela giocare contro i campioni d'Europa e contro la Polonia, che è un'altra nazionale in crescita. È un percorso che ci porterà ad essere una squadra più forte, ma credo si siano visti importanti passi avanti soprattutto nelle ultime due gare".
Il difensore della Juventus è tornato anche sui fischi ricevuti al ‘Meazza’, ringraziando i tifosi che in occasione del match con il Portogallo lo hanno applaudito e incitato: “Sono rimasto infastidito perché quando si gioca con la maglia della Nazionale gli interessi e le questioni dei club vanno messi da parte. Quando mi sono trovato ad affrontare i fischi vestendo le maglie di Juventus e Milan li ho sempre accettati, a volte anche condivisi. Purtroppo fa parte del calcio italiano e della nostra cultura venire allo stadio e fischiare le scelte fatte. Non mi sono mai fatto trasportare da certe cose, nemmeno quando hanno tirato in ballo la mia famiglia, ma quando difendi la tua nazione e rappresenti 60 milioni di persone sarebbe bello non riceverli. In ogni caso mettiamo un punto e voltiamo pagina".
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