Cannavaro insegue Maldini: “I record sono fatti per essere battuti”
mercoledì 8 ottobre 2008
“Gli anni passano, ma io non ho nessuna intenzione di mollare. Finchè mi chiamano vengo sempre con grande entusiasmo. Per me è un onore vestire la maglia azzurra”: a parlare così è Fabio Cannavaro, capitano dell’Italia di Lippi, 118 partite con la Nazionale. Il record di Paolo Maldini, 126 presenze, è nel mirino: “Per la verità non ci ho ancora pensato, ma i record sono fatti per essere battuti...”. Ma lungo la strada che lo porterà a Maldini, e magari pure oltre, Cannavaro dovrà cercare di allevare una pattuglia di giovani: i più “esperti”
Chiellini e Bonera, poi i vari Gamberini e Dossena, fino al debuttante Santacroce, alla prima chiamata. “Sono anni – sottolinea il capitano azzurro - che si dice che la difesa è sempre la stessa, ma la mia generazione ha sfornato tanti difensori bravi. Poi è anche vero che su questo reparto dopo si è lavorato poco. Ormai si gioca soprattutto a zona, abbiamo cambiato la nostra storia e abbiamo cambiato la nostra mentalità: prima ci attaccavamo all'uomo, ora si gioca tutti a viso aperto, anche contro l'attaccante più bravo. E allora bisogna tornare a lavorare con i difensori, per farli crescere. Purtroppo è difficile trovare dei ragazzi di livello anche nei settori giovanili. Di nuovi Cannavaro ne vedo pochi...”.
Santacroce gli piace, ma un altro Cannavaro, proprio a Napoli, ci sarebbe. Almeno di cognome. “Non ho mai sponsorizzato mio fratello – continua il difensore - e non inizierò a farlo adesso. Si è fatto strada con le sue qualità, e non è stato facile essere il fratello di Fabio”.
L'elisir di lunga vita, secondo Cannavaro, è presto spiegato: “E’ importante sapersi amministrare. E io quest'anno mi sto gestendo meglio. Ho fatto 5 partite su 7 con il Real Madrid ed è un bene, il turnover può essere una cosa fondamentale. Meglio 40 gare fatte bene che 60 così così. Una domenica sono stato proprio a casa, in famiglia”. Parlando del Real, Cannavaro ha speso anche qualche parola per la sua ex squadra, la Juve: “In una squadra di alto livello, è amaro il pareggio, figuriamoci una sconfitta. La Juve, oltretutto, ha perso tre giocatori importanti perchè io ci metto anche Trezeguet, oltre a Buffon e Camoranesi. Ma, conoscendo bene l’ambiente, so che nelle difficoltà viene fuori la grande prestazione. Tirano fuori gli artigli e noi del Real non dovremo pensare che sarà facile”.
L'assenza di Buffon è una perdita importante anche per l'Italia. “Mi spiace. Gigi, oltre a essere un grande, è anche un amico. E poi mi dispiace sempre di non trovare qualcuno di quelli con cui ho condiviso qualcosa di bello come la vittoria mondiale. Quelli che sono qui comunque sono tutti eccezionali, siamo un gruppo collaudato e c'è lo spirito giusto. Tutto questo mi dà fiducia e tranquillità”.