Cannavaro ci crede: “Non torneremo a casa, il bello deve ancora venire”
mercoledì 23 giugno 2010
“Abbiamo lavorato due anni, sarebbe un peccato tornare a casa. Anche perchè il bello deve ancora venire”: parola di capitano, di chi come lui di Mondiali se ne intende. Fabio Cannavaro crede nell’Italia, nel gruppo e nello spirito di reazione della squadra. “Non c’è paura – assicura – una vittoria cambia tutto. Sarebbe un peccato fermarsi dopo tre partite: ci siamo allenati bene in questi giorni in vista di questo match fondamentale. La squadra ha solo bisogno di una vittoria, i successi ti gratificano e ti danno la voglia di andare avanti. L’Italia è viva, c'è. Non ci ha messo sotto nessuno. Domani ci sarà più attenzione ma, non paura”.
Al centro delle critiche per i due gol subiti su calci da fermo, Cannavaro ha le sue idee: “Se gioco bene – risponde - sono esperto. Se gioco male, sono bollito. Ho sempre accettato le valutazioni positive, ora accetto anche quelle negative. Tutti dicono che siamo una squadra vecchia e che non sappiamo giocare. Ma nessuno ci vuole affrontare. Non proviamo assolutamente vergogna – aggiunge il capitano rispondendo alla domanda di un giornalista spagnolo - per il nostro rendimento: questi momenti fanno parte del calcio. Siamo l'Italia, è normale che a noi chiedano sempre di più”.
Inevitabile la domanda sulle dichiarazioni di Bossi. Cannavaro ci scherza su: “Partita comprata con la Slovacchia? Mi viene da ridere”. Argomento chiuso.