Nazionale A

Buongiorno, un anno di Azzurro: "Rappresentare milioni di italiani è un'emozione unica. I difensori di oggi devono saper far tutto, anche impostare"

Il difensore del Torino ha debuttato in Nazionale il 18 giugno del 2023, contro i Paesi Bassi in Nations League. Le sue parole a UEFA.com: "L'essere campioni in carica dà una pressione positiva che ci spinge a dare tutto, oltre i nostri limiti"

martedì 18 giugno 2024

Buongiorno, un anno di Azzurro:

Buongiorno, ma anche buon anniversario. Un anno fa, esattamente il 18 giugno 2023, Alessandro Buongiorno faceva il suo esordio in Nazionale. Era la finale per il terzo posto della Nations League, con l'Italia che vinse 3-2 contro i Paesi Bassi. E pensare che il difensore del Torino non doveva neanche esserci: subentrò dopo l'indisponibilità di Alessandro Bastoni. Un anno dopo, Buongiorno nella lista dei 26 per EURO 2024 è entrato di diritto: "Ogni volta è un’emozione unica, perché rappresentiamo milioni di italiani e quindi sentiamo la responsabilità di fare bene, di fare il massimo per riuscire a vincere le partite e a giocare bene - le parole di Buongiorno a UEFA.com -. Quello del debutto fu un giorno particolare. Sono arrivato il giorno prima della partita contro la Spagna e non mi aspettavo di giocare contro l’Olanda. E’ stato un momento bellissimo. Ero un po’ incredulo ma poi l’ho affrontata con assoluta tranquillità ed è andata bene".

Dopo gli anni di Chiellini e Bonucci, la difesa dell'Italia sta vivendo una fase di rinnovamento: da Bastoni a Calafiori, passando anche per Buongiorno. "Stiamo rispondendo bene e dobbiamo farci trovare pronti -. Quando siamo andati in America abbiamo avuto modo di parlare con loro, di confrontarci, ci hanno dato dei consigli importanti. Da parte nostra dobbiamo seguirli e seguire i consigli del mister per fare sempre il meglio possibile".

Con Chiellini, Buongiorno ha una caratteristica comune anche fuori dal campo: quella di essere laureato, in Economia Aziendale. "Lo studio e la cultura ti aprono la mente, ti permettono di pensare meglio anche in campo - spiega il 'dottor' Buongiorno -. Di ragionare meglio sulle varie situazioni di gioco, di capire meglio cosa ti chiede l’allenatore. Ovviamente non è facile perché mettersi sui libri la sera quando torni dagli allenamenti non è semplicissimo. Però bisogna farlo ed è una cosa importantissima".

Il gol di Bastoni all'Albania e la prestazione di Calafiori hanno dimostrato come i difensori abbiano un ruolo più 'ampio' rispetto a qualche anno fa: "Tutti i giocatori devono saper fare un po’ tutto. Il difensore, oltre a difendere la propria porta, deve sapere anche impostare il gioco, saper giocare la palla. Lavoriamo molto su questo. Tutto per permettere alla squadra di partire, iniziare l’azione e giocare nel migliore dei modi possibili".

Buongiorno, che definisce il gol di Bajrami dopo 23 secondi "un bel colpo al cuore", torna sulla reazione dell'Italia: "La squadra si è ripresa immediatamente. Siamo riusciti a ottenere il pareggio subito e a passare in vantaggio abbastanza velocemente. Quella reazione è la testimonianza che ci siamo. Ma ci sono tante cose che ci fanno essere ottimisti: il modo in cui abbiamo giocato, il modo in cui siamo riusciti a tenere palla. Ci sono dei momenti in cui devi tenere un po’ di più il possesso, altri in cui devi pungere, far male all’avversario. Abbiamo fatto bene nella scelta di questi momenti, nell’intensità e nella voglia che ci hanno messo tutti per recuperare la partita, di andare a pressarli".

Dall'Albania alla Spagna, avversario che ha caratteristiche diverse rispetto alla Spagna di Xavi, Iniesta e Busquets: quella di De La Fuente è una squadra più verticale, e che spinge dalle fasce. "Sarà una partita dura, in cui dovremo essere bravi a tenere il possesso sulle loro pressioni e poi, quando avranno palla loro, cercare di arginare gli esterni, evitando gli uno contro uno a campo aperto. Ma cercando sempre di fare il nostro gioco. Yamal? Dovremo cercare di limitarlo il più possibile, perché può far male, ma penso che possiamo farcela".

Proprio come successe a Wembley tre anni fa: un trionfo che ha fatto atterrare l'Italia in Germania da campione d'Europa. "Sentiamo una pressione positiva - conclude Buongiorno -. Una responsabilità positiva, che ci spinge a dare il massimo, oltre i nostri limiti. Ci spinge a cercare di sputare sangue in ogni occasione, in ogni momento della partita, ma anche fuori dal campo con i giusti allenamenti, la giusta alimentazione, tutto quello che serve per arrivare poi bene alle partite e cercare di vincerle".