BUFFON, ORGOGLIO DI CAPITANO: "DOPO 10 ANNI DI AZZURRO E' UN BEL TRAGUARDO"
mercoledì 10 ottobre 2007
"E' ardua la strada verso la qualificazione, perchè gli avversari ci stanno complicando la vita più del previsto. Abbiamo due gare agevoli ed una più complicata, dobbiamo battere la Georgia e poi pensare alle altre". Gigi Buffon parla per la prima volta da capitano della Nazionale. Sarà lui ad indossare la fascia sabato sera a Genova contro la Georgia, sostituendo lo squalificato Cannavaro. E nelle sue parole c'è tutto l'orgoglio del condottiero. C'è una fascia che lo aspetta: "E' un bel traguardo - spiega - dopo dieci anni di carriera azzurra. Spero di averne ancora per molto, magari non fino ai 40 anni, rischierei di farmi compatire. Insomma parlate di ricambio generazionale, credo che per il momento non mi riguardi. Comunque mi auguro che sia la Nazionale a non chiamarmi più, non io a dire di no". Da bravo capitano è pronto a difendere Donadoni dalle ennesime critiche e a rincuorare il compagno di tante avventure Alex Del Piero: "La storia di Alessandro con la Nazionale non è finita - ha sottolineato Buffon - Donadoni non ha detto così, e lui ha voglia di rivincita. Tornerà per farsi valere". La scelta di non convocarlo questa volta, secondo Buffon, nasce dal mancato impiego con la Juve e dal fatto che la Nazionale è impegnata in una sola partita ufficiale: "Donadoni - continua il portiere - non ha voluto umiliarlo, con la panchina o con la tribuna. Il problema dell'età? Nell'orgoglio di un calciatore - ammette Buffon - c'è sempre la voglia di lottare per primeggiare. Non ti accorgi che certe cose non passate, ma questo è il bello di questo sport. Altrimenti Costacurta non avrebbe potuto giocare fino a 41 anni. Alessandro può fare una carriera ancora lunga, per la sua voglia. Lui vuole essere sempre il numero uno. Se c'è feeling tra giocatore e allenatore, certi problemi si risolvono in un attimo". Buffon, portiere per eccellenza. Sembra che, in questo ruolo, in Italia non ci siano ricambi all'altezza, ma il numero uno azzurro ha una spiegazione e lancia una sorta di allarme: "Non c'è nessuna crisi - dice Buffon - magari ci si aspetta che tutti i giovani italiani diventino fenomeni. Abbiamo già Amelia e Curci, si allenano con me, vedo che hanno potenzialità enormi. Il problema è che c'è troppa pressione, il nostro ruolo è diventato il più stressante e allo stesso tempo il più difficile. Gli stranieri costano meno e hanno un approccio diverso, sono più sereni, anche dopo errori gravi. Ora la moda dice di prendere portiere non italiani, questo può tarpare le ali ai nostri".