Brilla l'Italia di Esposito nel Trofeo Crescentini
Esordio vincente per il bomber di Lignano sulla panchina azzurra. L'Italbeach batte l'Ungheria per 5 a 0 e conquista la terza edizione del Trofeo Crescentini con una prestazione senza sbavature. Doppietta di Gori, a segno vanno anche Soria, Corosiniti e Longo.domenica 1 agosto 2010
Il consueto appuntamento dell'Italbeach con il Trofeo Crescentini si trasforma in un concentrato di emozioni. Non più semplice vernissage dal sapore internazionale per gli azzurri della sabbia, ma vero e proprio teatro dove è andata in scena una bel pezzo d'opera. Dall'esordio di Max Esposito sulla panchina della Nazionale al gruppo da ricompattare dopo la delusione di Bibione nel FIFA World Cup Qualifier, dall'emozione degli esordienti alla volontà di riscatto di coloro che sono tornati a Cervia per vestire di nuovo la maglia azzurra. Una maglia che pesa addosso, come ha raccontato Max Esposito alla vigilia del match. Senza dimenticare il ricordo commosso per Igor Crescentini, il figlio del presidente della Federcalcio sanmarinese scomparso in un tragico incidente d'auto, alla memoria del quale è stato istituito il trofeo che da tre anni viene onorato dalla presenza della Nazionale italiana di beach soccer. Dopo le vittorie nel 2008 con la Spagna e nel 2009 con la Svizzera, gli azzurri hanno centrato il successo anche contro l'avversario di turno, l'Ungheria dell'italianissimo mister De Celis battuta per cinque a zero al termine di un match disputato senza sbavature dai ragazzi del neo CT Esposito. Un momento magico per l'ex professionista che ha indossato le casacche di Lazio, Brescia, Napoli e Venezia prima di innamorarsi del calcio di spiaggia e costruirsi una nuova carriera, affrontata con disciplina ed umiltà. Virtù che Esposito ha chiesto ai beachers chiamati in azzurro. "Non ho preteso da loro ne' gol ne' vittorie, ma di mettersi ognuno a disposizione del gruppo. Voglio una squadra di amici". Il ct, che non ha abbandonato il recinto di gioco come calciatore, ha anche centrato la qualificazione alle finali scudetto della Serie A Enel con la Coil Lignano, la formazione friulana della quale ne è il capitano ed uno degli uomini più rappresentativi. "L'aver raggiunto il primo posto in campionato è stata un'altra bella soddisfazione - ha commentanto Esposito - che fa il paio con la scelta della LND di affidarmi la panchina della Nazionale. Sto vivendo un periodo molto positivo, che mi ripaga di tante fatiche". Per affrontare l'Ungheria Esposito ha realizzato un mix composto da baluardi dell'Italbeach e da alcuni tra i giocatori più in evidenza nel campionato italiano. Hanno fatto così il loro esordio Gabriele Gori, attuale capocannoniere della Serie A, e Giovanni Longo, compagno di squadra di Esposito nel Lignano. Gradito e positivo il ritorno di Maradona junior come di Giuseppe Soria, elemento di spicco del Bibione. "Sono contento per la vittoria ma anche della prestazione della squadra - ha spiegato il player-manager degli azzurri, che stavolta ha deciso di non 'utilizzarsi' a causa di una botta ricevuta nell'ultima gara di campionato - il primo gol è nato da uno schema provato in allenamento e questo costituisce un segnale importante per il futuro. Dobbiamo lavorare tanto per migliorarci, specialmente in difesa anche se oggi non abbiamo preso gol. L'esordio è stato migliore del previsto, non ho nulla da rimproverare ai ragazzi". La performance degli azzurri è stata salutata da un folto e caloroso pubblico che ha affollato gli spalti del Beach Park, lo storico impianto del lungomare cervese. Alberto Mambelli, vice presidente vicario della LND, ha fatto gli onori di casa, accompagnato in tribuna da Giorgio Crescentini, presidente della Federazione Calcio di San Marino, da Marcello Nicchi, presidente dell'AIA, e da Alfredo Trentalange, presidente del settore tecnico arbitrale. "Abbiamo assistito ad una bella partita e vissuto un bel pomeriggio all'insegna del beach soccer - ha commentato Mambelli, che riveste anche il ruolo di capo delegazione della Nazionale - si tratta di un buon inizio per il nuovo percorso che dovrà affrontare la nostra Nazionale. Faccio i miei migliori auguri al nuovo commissario tecnico e mi complimento per la buona prova offerta dalla squadra". Dopo l'amichevole del Crescentini contro l'Ungheria e l'ormai tradizionale sfida con i vice campioni del mondo della Svizzera durante il festival estivo di Zurigo, venerdì 6 agosto, l'Italbeach sarà impegnato nelle Superfinal di Euroleague in Portogallo (26/29 agosto) per difendere il bronzo conquistato un anno fa.
ITALIA - UNGHERIA 5-0 (1-0, 1-0, 3-0)
Italia: Spada, Del Mestre, Leghissa, Platania, Feudi, Corosiniti, Maradona, Gori, Longo, Soria; All. Esposito
Ungheria: Ficsor, Kovacs, Forgacs, Abel, Toth, Smelo, Berkes, Mohacsi, Badalik, Weisz; All. De Celis
Arbitri: Sarri di Arezzo e Balconi di Sesto San Giovanni
Marcatori: 11'pt Longo (I), 8'st Gori (I), 2'tt Soria (I), 8'tt Corosiniti, 8'tt Gori (I)
Prima di dare inizio alla sfida le squadre si sono raccolte per un minuto, necessario per onorare la memoria dei soldati italiani caduti in Afghanistan. La partenza dell'Italia è brillante. Dopo appena un minuto Feudi realizza un assist più che invitante per Soria, che però non riesce ad agganciare a dovere. L'Ungheria risponde prontamente: colpo di tacco di Abel che apre per Badalik, ma la conclusione di quest'ultimo è imprecisa. Al 3' Leghissa compie una discesa di forza sulla fascia destra. Il vichingo di Lignano, cui Esposito ha affidato la fascia di capitano, fa esplodere il sinistro con la palla s'impenna altissima. Poco dopo Corosiniti svaria sulla sinistra e serve in velocità Soria. Il numero sette azzurro tenta di girarsi ma Weisz lo controlla con efficacia. Al 5' Leghissa si oppone alla conclusione di Abel consentendo a Del Mestre di bloccare la palla in presa a terra. Al 6' Leghissa è ancora protagonista, stavolta in chiave offensiva, tentando la botta dalla distanza in palleggio, ma la sfera impatta contro un avversario. L'Italia rischia grosso per un rimpallo tra Feudi e Toth, con la palla che fortunatamente finisce sul fondo. All'8' un destro potente di Mohacsi costringe Del Mestre alla deviazione in angolo. Un minuto dopo Platania ruba il tempo alla manovra ungherese e mette in moto Gori: il suo sinistro viene neutralizzato dal portiere magiaro. All'11' gli azzurri passano in vantaggio. Apertura dalla destra di Gori per Longo che batte Ficsor con un passante a fil di palo. Il raddoppio viene sfiorato da Gori che scarica il destro su Berkes: la palla viaggia spedita verso la porta difesa da Ficsor, ma la sua corsa termina di poco a lato. L'Italia tiene bene il campo. Maradona si rivela prezioso anche in fase di copertura e nelle ripartenze, concentrato e dinamico come non mai. Gori non va a segno ma appare come una spina nel fianco della formazione ungherese, esercitando una pressione sui portatori di palla in fase di impostazione della manovra. In avvio di secondo tempo gli ungheresi appaiono meno intraprendenti ma più attenti nella costruzione del gioco. Esposito fa avvicendare tra i pali Del Mestre e Spada. Ed è proprio Spada a tentare il colpo d'effetto direttamente dai pali. Ficsor però si trovare pronto, controllando il pallone. L'Italia si fa più aggressiva. Al 6' Soria lancia sulla fascia Corosiniti. Il laterale di Panarea Catanzaro tenta il dribbling su Forgacs, ma non ha successo. All'8 gli azzurri vanno di nuovo a segno. Soria scambia in velocità con Gori: il numero dieci di Viareggio va via di forza, resiste al ritorno degli avversari e trova la concentrazione per battere Kovacs (subentrato a Fiscor) con un diagonale imprendibile. Gabriele-gol esulta, s'inginocchia e leva le braccia al cielo, poi si passa le mani sulla faccia per respirare la grande emozione. L'abbraccio del gruppo è sincero e liberatorio. Il bomber di Versilia si carica con la sua prima marcatura in azzurro. Nel finale della seconda frazione di gara semina scompiglio tra gli ungheresi, cercando con insistenza di spedire nuovamente il pallone nel sacco. Nell'ultimo e decisivo tempo l'Italbeach sale in cattedra. L'Ungheria non rinuncia a giocare, ma gli schemi messi in atto da Esposito riescono a bloccare le strategie di De Celis. Dopo appena due minuti il sinistro a girare di Leghissa chiama Ficsor all'intervento. Appena qualche secondo e Maradona, dopo aver interrotto la manovra ungherese a centrocampo, scambia con Soria. La conclusione di sinistro del talento di Bibione finisce in rete. Al 4' Maradona guadagna un tiro piazzato da una distanza ragguardevole. Diego fa partire un gran destro, teso e preciso nella traiettoria, ma Kovacs respinge. L'Italia è molto attenta, tutti sembrano a servizio del gruppo. L'arbitro giudica falloso un intervento di Corosiniti su Abel, che conquista un free shot da ottima posizione. Ma Del Mestre è in forma, e con un sontuoso intervento devia in corner. Bella Italia, e le manine di plastica degli spettatori sottolineano il buon momento con un piacevole fracasso. Al 7' Corosiniti viene atterrato da Weisz: il suo tiro piazzato si trasforma il gol con un destro micidiale che batte Kovacs. Gli azzurri conquistano un'altra punizione, a testimonianza della spinta esercitata. Stavolta Berkes commette fallo su Gori stendendolo. L'attaccante di Viareggio non sbaglia e conferma il suo momento di grazia e l'ottima scelta da parte di Esposito che ha scommesso su di lui. Manca solo la rete di Maradona a sugellare una prestazione senza sbavature. Il suo destro velenoso si stampa sulla traversa, negandogli la gioia del gol. Diego, insieme a Gori, bombarda sino all'ultimo la porta ungherese, ma senza fortuna.