Botta e risposta tra Italia e Svizzera. Quagliarella firma il pareggio
domenica 6 giugno 2010
Nella marcia di avvicinamento ai Mondiali, l’Italia fa tappa in Svizzera e, come accadde nell’82’ e in tempi più recenti nel 2006, prima della partenza per la Germania, porta a casa lo stesso risultato, un 1-1 che qualcuno indicherà di buon auspicio, ma forse altri, per scaramanzia, toccheranno ferro. Ma la storia è fatta di corsi e ricorsi, fate voi. Quattro anni fa segnò Gilardino, un giocatore che all’epoca era in rampa di lancio, stasera la firma l’ha messa Fabio Quagliarella, uno che ha rischiato di saltare il Mondiale.
Dieci cambi nell’Italia rispetto alla partita di Bruxelles: solo Zambrotta conserva la sua posizione in difesa, dove stasera, oltre a Marchetti in porta al posto di Buffon, trova come compagni di reparto Maggio, Bocchetti e Chiellini, a centrocampo, con Cossu e Quagliarella esterni, ci sono Gattuso, Palombo e Montolivo, mentre Pazzini è l’uomo più avanzato dell’attacco azzurro. A nove giorni dall’esordio ai Campionati del Mondo contro il Paraguay, un’Italia tutta nuova in campo come aveva promesso Lippi alla vigilia per dare a tutti la possibilità di trovare il ritmo partita.
La Svizzera, che in Sud Africa fa parte del girone con Spagna, Cile e Honduras, è uno sparring partner d’eccezione, ma non è il Messico: più robusta, però meno veloce e frizzante. E l’Italia, cambi a parte, non è quella di giovedì: dalle prime battute le gambe sembrano più solide, la condizione migliore.
Tuttavia, dopo dieci minuti di gioco, gli elvetici passano in vantaggio con un gran gol di Inler che dribbla un paio di azzurri, finta il tiro di destro, si accentra e di sinistro infila Marchetti. Bellissimo gol, viziato però dalla posizione di fuorigioco dell’ex laziale Behrami che ostacola il portiere azzurro. Ottima la reazione dell’Italia che trova il pareggio quattro minuti dopo, al 14’: cross di Montolivo, Quagliarella anticipa di testa il suo avversario e realizza la sua quarta rete con la maglia della Nazionale.
Al 27’ i padroni di casa reclamano per un fallo di mano di Maggio, e il tempo trascorre senza grandi emozioni, ma con un’Italia che corre di più rispetto al test con il Messico e che sembra anche avere più idee.
Nella ripresa Pepe prende il posto di Cossu. Cresce l’Italia, soprattutto dopo l’ingresso in campo di Di Natale al posto di Quagliarella, al 20’: anche se sbaglia molto, sono buone le iniziative, bella l’intesa in attacco, grande lavoro a centrocampo di Rino Gattuso, che insieme a Zambrotta è tra i migliori in campo.
Girandola di cambi da parte di Lippi: al 32’ fuori Pazzini dentro Gilardino, al 36’ Zambrotta lascia il posto a Criscito, al 40’ Iaquinta rileva Gattuso e al 43’ De Rossi subentra a Palombo. E la gara finisce con un grande intervento di Marchetti, che respinge con i pugni un tiro molto insidioso e si guadagna gli applausi dei supporters italiani.