Bis azzurro con la Svizzera (2-4), l’Italia sempre più vicina al Mondiale
mercoledì 27 ottobre 2010
Se è vero che il futuro appartiene a coloro che credono nei propri sogni, il domani allora è della Nazionale Femminile. Le ragazze di Ghedin, giunte ad Aarau per gestire l’1-0 dell’andata, soffrono a lungo, rischiano più volte di crollare, ma hanno la forza di lottare e alla fine escono vincitrici anche dal match di ritorno contro la Svizzera, terzo turno dei play off continentali che portano ora allo spareggio definitivo per il Mondiale 2011, quello contro la terza classificata del torneo Concacaf (in campo di nuovo il 20 e il 27 novembre aldilà dell’Atlantico).
“Complimenti alla Svizzera – commenta a fine gara il Ct – per la prestazione di stasera, noi siamo stati solo un po’ più fortunati di loro, che sono cresciute moltissimo. Noi siamo stati bravi a soffrire, poi abbiamo trovato i colpi del ko”. La forza dell’Italia stasera è stata infatti quella di abbattere gli ostacoli trovati sulla propria strada: le assenze di pedine importanti come Conti, Gabbiadini e Gama, l’infortunio in corso di gara alla Parisi, la forza della squadra avversaria destinata a crescere ancora nei prossimi anni.
In avvio l’Italia, sembra partire bene e nei primi 10’ fa la partita, pur senza mai arrivare al tiro. Ma è solo l’inizio di un parziale in cui scopriamo cosa vuol dire la parola sofferenza. Perché presto l’Italia si fa sbiadita e l’iniziativa è tutta in mano alle ragazze di casa. Per quasi mezz’ora rischiamo di crollare, ma il fato, a differenza di Gubbio quando invece la Francia ci impallinò nella ripresa, stavolta ci assiste. La serie dei gol mancati per la Svizzera inizia al 25’: corner dalla sinistra della Zumbuhl, nell’area piccola svetta la solita Crnogorcevic che anticipa tutte ma angola troppo, palla a fil di palo di un nulla, lo stadio di Aarau sobbalza al suono dei campanacci dei tifosi di casa. Tirano invece un sospiro di sollievo le azzurre, che poco dopo ringraziano il volo della Picarelli che mette in angolo una conclusione dalla distanza di Dickenmann. L’Italia non riesce a trovare spazi e soffre il pressing delle elvetiche. C’è da soffrire e al 35’ un aiuto arriva dalla traversa, che respinge il lob della Kuster smarcata in area, da sola, dalla Crnogorcevic che parte in slalom palla al piede e si dimena con stile tra i paletti azzurri che non riescono a tenerla. L’attaccante di origini croate è un vero e proprio incubo per la nostra retroguardia e al 42’ è ancora presente, quando la Kuster va via sulla sinistra, con l’Italia in inferiorità per l’infortunio della Parisi, e di punta tenta la deviazione sottomisura sull’assist rasoterra a centro area, palla fortunatamente per noi di nuovo a lato. Azzurre nel pallone nel finale di tempo e al 45’ altro pasticcio della retroguardia, rinvio della Schiavi a centro area e la Zumbuhl ha tutta la porta per battere a rete, ma trova la salvifica deviazione della Manieri.
L’intervallo ci permette di serrare le fila e, poco dopo il rientro in campo, cala il silenzio su Aarau quando esplode l’urlo della Panico: è il capitano azzurro, il recordman di presenze in qualsiasi Nazionale, a prendere per mano le compagne con un guizzo da rapinatore, al 50’, quando si avventa per prima sulla corta respinta della Brunner che non trattiene Il bolide su punizione della Camporese. A quel punto, basta un tocco sotto alla Patrizia Nazionale per infilare il gol che spiana la strada verso la qualificazione alle ragazze di Ghedin e far ritrovare una squadra cui serviva la carica della sua donna simbolo; la Svizzera dopo 5’ pareggia con un eurogol di Mandly (56’, mezza girata al volo su cross dalla destra di Dickenmann), ma l’Italia non è più la brutta copia di se stessa vista nei primi 45’ e ristabilisce subito le distanze. A salire in cattedra è Elisa Camporese, che si regala una doppietta a 4 mesi di distanza dall’ultimo gol in azzurro. Al 60’ fa centro sul rigore decretato dalla giunonica Steinhaus per l’abbattimento in area di Carolina Pini, travolta dalla Beney, in ritardo rispetto all’attaccante del Bayern su una palla della Zorri deviata dalla Keller; dopo 2’ invece fa tutto alla sua maniera, parte palla al piede sulla destra, si beve la Betschart, punta la Brunner e la infila sul primo palo. A quel punto scendono i titoli di coda, sui quali la Picarelli (72’) regala un altro salvataggio dei suoi su un tiro all’incrocio, per poi capitolare sul rasoterra della Mandly (78’) al termine di una bellissima azione delle elvetiche. A 3’ dalla fine c’è gloria anche per la Tona che nel mucchio devia da due passi una conclusione da fuori, per il 4-2 finale. Italia avanti ancora, al Mondiale manca solo l’ultimo scoglio.
Svizzera – Italia 2-4 (pt 0-0
Svizzera (4-5-1): Brunner; Graf, M. Keller (dal 36’ st Mehmeti), Beney, Betschart; Moser (dal 25’ st Keller L.), Mandly, Dickenmann, Zumbuhl, Kuster (dal 61’ st Meyer); Crnogorcevic. All.: Von Siebenthal; a disp.: Oherli, Stein, Beutler, Pittet.
Italia (4-2-3-1): Picarelli; D’Adda, Schiavi, Tona, Manieri; Tuttino, Domenichetti; Pini, Parisi (dal 45’ pt Zorri), Camporese; Panico. All.: Ghedin; a disp.: Marchitelli, Sorvillo, Pirone, Fuselli, Neboli, Vicchiarello.
Arbitro: Steinhaus (Ger
Assistenti: Wozniak, Rafalski (Ger)
IV Ufficiale: Kurtes (Ger)
Reti: nel st 5’ Panico (I), 11’ e 34’ Mandly (S), 15’ (rig.) e 17’ Camporese (I), 43’ Tona (I).
Note: angoli 8-4; ammonita Manieri.