Battuta dall’Irlanda a Liegi: l’Italia cade nella trappola del Trap
mercoledì 8 giugno 2011
L’Italia scivola a Liegi. C’è la pioggia, tanta, ma c’è soprattutto l’Irlanda che è peggio di una buccia di banana, tutta grinta e aggressività. Furba e concreta come il suo condottiero, la nazionale irlandese rifila due gol agli Azzurri e una sconfitta che nessuno si aspettava, soprattutto dopo la brillante prestazione di venerdì scorso contro l’Estonia. E’ un’amichevole di lusso, con tanti ricordi che legano le due panchine e l’Italia al suo passato. Sono i novanta minuti che chiudono una stagione positiva per gli Azzurri, dopo il lavoro di “ricostruzione” iniziato all’indomani della delusione legata al mondiale sudafricano, impostato su un nuovo spirito di squadra e sulla volontà di riportare a casa i propri tifosi con un’operazione simpatia che ha già dato i suoi risultati.
Anche in questa chiave va letta una sconfitta che Prandelli dice “ci deve fare riflettere”, e ha ragione, ma che comunque arriva a conclusione di un cammino impegnativo e alle soglie delle vacanze, l’ultimo impegno prima di ritrovarsi di nuovo il 10 agosto per un’altra amichevole “tosta”, quella in programma contro la Spagna.
Tante novità, annunciate alla vigilia da Cesare Prandelli, nell’Italia che si schiera con Viviano in porta, in difesa Cassani e Criscito esterni, Gamberini e Chiellini coppia centrale, a centrocampo Nocerino, Pirlo, Marchisio, quindi Montolivo più avanzato alle spalle del tandem d’attacco Rossi-Pazzini. Su un terreno allentato dalla pioggia e davanti ad un’Irlanda che imposta la gara sull’aggressività, la Nazionale incontra subito qualche ostacolo. Trapattoni, che non a caso siede in panchina da 37 anni, la sa lunga: conosce la qualità degli Azzurri, ma anche i limiti della sua squadra e cerca in tutti i modi di rendere la vita difficile all’Italia. Trap questa sera suona come trappola. Quella che il tecnico irlandese serve agli Azzurri, costruendo una sorta di “gabbia” attorno all’ispiratore del gioco, Pirlo, con l’obiettivo di disturbare le iniziative avversarie.
Il risultato è che l’Italia appare contratta, diversa da quella che venerdì scorso ha strapazzato l’Estonia a Modena. Si rende propositiva solo quando gli esterni si allargano sulle fasce per spingere in avanti, ma lo fa raramente. Una buona opportunità, al 24’, la crea Montolivo andando a recuperare palla e proponendo una ripartenza che mette Pazzini in condizione di andare al tiro, ma la palla non trova il bersaglio. Anche Giuseppe Rossi fatica a trovare spazio, troppo attenti gli irlandesi a non prenderle.
Poi, al 36’, la Nazionale di Trapattoni passa in vantaggio. Su calcio piazzato Hunt tocca per Andrews che, con una finta, porta via la difesa e si crea lo spazio per un destro radente che si infila nella porta difesa da Viviano. Si chiude, il primo tempo, senza spunti interessanti e con una timida reazione dell’Italia, sempre sostenuta dal pubblico di Liegi che è quasi tutto azzurro.
Nella ripresa subito in campo Matri e Palombo per Pirlo e Giuseppe Rossi. L’Irlanda difende l’1-0, trovando quasi un alleato nel terreno di gioco allentato che non favorisce certo la rincorsa dell’Italia. Ma gli Azzurri, tanta volontà ma poche idee, non riescono proprio a trovare lo specchio della porta. All’11 Pazzini controlla un pallone nell’area piccola, aggiustandolo con la mano e il fischio dell’arbitro è inevitabile. Poi altri cambi per Prandelli: al 13’ Giovinco e Gilardino sostituiscono Nocerino e Pazzini, e al 21’ Balzaretti subentra al posto di Criscito. Da annotare, per l’Italia, solo una punizione battuta da Giovinco al 40’ che sorvola di un metro la traversa. Per l’Irlanda, invece, il raddoppio firmato al 44’ dal nuovo entrato Cox, servito da un preciso cross di Hunt, ma anche da Gamberini che scivola al momento di intervenire.