Nazionale U21

AZZURRINI SFORTUNATI INIZIA CON LA SCONFITTA CONTRO LA SERBIA L'AVVENTURA OLANDESE

lunedì 11 giugno 2007

AZZURRINI SFORTUNATI INIZIA CON LA SCONFITTA CONTRO LA SERBIA L'AVVENTURA OLANDESE

Tre anni fa, proprio contro la Serbia, l'Italia vinse il quinto titolo europeo Under 21; ma stasera, all'esordio nella fase finale di Euro 2007 in Olanda, gli Azzurrini incontrano più difficoltà di quanto potessero immaginare e rimediano una sconfitta (1-0) che li ferisce nell'orgoglio. Con Inghilterra e Repubblica Ceca che portano a casa un pareggio, nulla è compromesso. Anche tre anni fa l'Italia, a Bochum, iniziò il suo cammino con una sconfitta: i segnali hanno un significato, i corsi e ricorsi hanno fatto anche la storia del calcio. Ma la sconfitta brucia. Perché è un'Italia che sulla carta ha tutto per arrivare fino in fondo: qualità e quantità, tecnica e fantasia. Una squadra di sostanza, che predilige la formula offensiva e lo dimostra anche stasera nonostante lo schieramento di partenza: un 4-1-4-1 che, in realtà nasconde un 4-3-3 con Curci in porta, Raggi, Andreolli, Mantovani e Chiellini in difesa, Aquilani, Montolivo e Nocerino a centrocampo con quest'ultimo chiamato a dare equilibrio al reparto e a fare da raccordo con il pacchetto difensivo, Rosina, Pazzini e Palladino in attacco, con i due esterni che rientrano quando gli avversari attaccano. Partita tutt'altro che facile, perché la Serbia è tecnicamente migliore di quanto ci si aspettasse. Chiude bene gli spazi, controlla l'azione, ma non crea pericoli importanti. L'Italia, invece, dopo un inizio timido, sale di tono e tira fuori quel carattere che ha caratterizzato il suo cammino lungo le qualificazioni europee. E crea, nel primo tempo, tre grosse occasioni mancate di un soffio. Al 14' cross di Aquilani, tiro di Pazzini che sfiora il palo. Al 31' Palladino raccoglie un pallone sul filo del fuorigioco, si gira e colpisce a lato. Al 41', invece, è bravo il portiere serbo a respingere un'iniziativa di Pazzini. Tra la prima e la seconda occasione, l'Italia perde Curci che, vittima di una torsione, è costretto a lasciare il campo con un problema all'inguine. Gli subentra, al 22', Viviano. Nella ripresa l'Italia parte più convinta, ma al 18' arriva la doccia fredda: la Serbia sfrutta nel migliore dei modi la sua prima occasione e passa in vantaggio con un destro dal limite di Milovanovic che indovina l'angola giusto. Dieci minuti dopo lo stesso Milovanovic impegna Viviano e nell'azione successiva Tosic colpisce il palo. Casiraghi corre ai ripari e inserisce Giuseppe Rossi al posto di Palladino e, dopo poco, Pellè in sostituzione di Aquilani. Ma è sfortunata, l'Italia. Al 45' sulla testa di Pazzini arriva la palla del pareggio, anche questa alta di poco. Con tutte le armi a sua disposizione l'Under tenta l'assalto finale. Non è serata.