Azzurrine al lavoro con un sogno nel cuore. Rosucci: “Vogliamo il Mondiale”
mercoledì 25 maggio 2011
A cinque giorni dall’esordio nella fase finale del Campionato Europeo Under 19 Femminile, le ventidue Azzurrine del Ct Corradini continuano a lavorare sul campo di Castiglione di Ravenna, dove hanno iniziato il proprio raduno da domenica scorsa. Nel gruppo, che si allena al ritmo di due sedute giornaliere, si respira l’entusiasmo delle grandi occasioni e il sogno di provare a ripetere il trionfo del 2008, quando, in Francia, l’Italdonne Under 19 riuscì nell’impresa di fregiarsi del titolo continentale.
Una vittoria che oggi ricorda Martina Rosucci, 19 anni ma già un pieno d’esperienza che le ha fruttato anche i “galloni” di capitano di questa squadra, lei che nella Valle della Loira c’era ad alzare quel trofeo storico: “Avevo sedici anni, ero la più piccola del gruppo – racconta Martina – sono entrata a far parte di quella Nazionale ed ho vinto subito. È stata un’emozione unica, che non capita tutti i giorni. Quello che ricordo in maniera particolare delle mie compagne, è la concentrazione che avevano al momento di entrare in campo. Eravamo determinate: in quei giorni ho capito che, anche se la tua non è la squadra più forte, la grinta e le motivazioni possono fare la differenza, sono le armi vincenti di un gruppo. Io quell’Europeo non l’ho vissuto da protagonista, ma aver partecipato è stato molto importante per me”.
E quella esperienza potrà essere molto utile in vista del prossimo importante impegno: “Sì, lo sarà sicuramente. Quest’anno proverò un’emozione diversa perché vivrò questo Europeo da protagonista, da capitano, e avrò la responsabilità di portare in alto i colori azzurri, insieme alle mie compagne. A loro cercherò di trasmettere la determinazione, la grinta, la voglia di andare su ogni pallone, la concentrazione. Vestire la maglia azzurra è un’emozione che non ha eguali”.
Le premesse sono buone. La Rosucci ha personalità, intelligenza e ha ben chiari i suoi obiettivi, che poi sono quelli del gruppo: “L’obiettivo primario è passare il girone, che significherebbe automaticamente partecipare ai prossimi Mondiali. Tra l’altro siamo state abbastanza fortunate, perché siamo capitate in un girone abbordabile. Le squadre da temere di più? In ordine: Germania, Norvegia, Spagna, Olanda. Una volta passato il girone, è chiaro che ce la metteremo tutta per arrivare in finale e magari vincere l’Europeo. Siamo in Italia e la cosa ci carica. Abbiamo la possibilità, con questa importante manifestazione che si svolgerà in Romagna, di dare una svolta al calcio femminile. Già nel giorno del sorteggio ho notato un bel movimento dietro a questo Europeo, che non pensavo ci fosse. Per questo penso che noi ragazze abbiamo in mano la possibilità di far conoscere ancora di più il calcio femminile. E’ un’occasione da non perdere. Già dopo aver vinto l’Europeo del 2008, abbiamo notato maggior interesse, adesso c’è un qualcosa in più: giochiamo in Italia e gli appassionati avranno la possibilità di toccare con mano il nostro calcio, di capire che anche noi siamo capaci di offrire un ottimo spettacolo. Un appello? Saremo in Romagna, in luoghi che fanno della cortesia la loro carta vincente, in località che saranno già prese d’assalto dai primi vacanzieri. E allora, quale occasione migliore per venire a tifare Italia? Avere tanti tifosi al seguito, sarebbe per noi ragazze una spinta in più per fare bene e, più in generale, un bel modo per dare ancora maggior visibilità al calcio femminile”.
Nata a Torino nel 1992, Martina Rosucci è un centrocampista che attualmente milita nel Torino Calcio Femminile. Si è innamorata del pallone fin da piccola e, dopo aver tentato la carriera di ballerina, ha maturato l’idea di giocare a calcio: “Ho iniziato all’età di 9 anni, dopo aver tentato l’esperienza della danza classica, che non faceva assolutamente per me. Non essendo una solista, avevo bisogno di far parte di un gruppo e, per di più, ero un legnetto. Così, mi hanno cacciata da danza. Andavo a vedere mio fratello gemello giocare a calcio. Ero sempre attaccata alla rete per sostenerlo, tanto da diventare la vera mascotte della squadra. Poi, è nata l’idea di provare ad allenarmi con lui, con la sua squadra. Morale della favola: abbiamo giocato insieme per un anno, fino a quando lui non è passato al Torino”.
Una femmina in campo coi maschietti, è così che Martina si è innamorata del calcio e in famiglia, inizialmente, non tutti hanno appreso la notizia con entusiasmo: “Non mia madre. Non voleva assolutamente che giocassi a calcio. Poi cos’è successo? Dopo aver giocato per anni insieme ai maschi, sono passata in una squadra femminile. Ma non mi piaceva, il gioco era lento e non mi divertivo. Così avevo deciso di smettere e mia madre era felicissima. Dopo ho addirittura provato a fare delle foto per qualche agenzia di Milano tentando, per la gioia della mamma, una carriera completamente diversa. Passato più di un anno senza calcio, non ce la facevo più. Mi mancava, ero tristissima, soffrivo. E questo mio stare male ha costretto mia madre a riportarmi a giocare a pallone. Il calcio è la mia passione”.
Il calcio femminile e il calcio maschile, Martina può raccontare le differenze: “Posso dire con sincerità che ce ne sono molte di differenze, la velocità dell’azione in primis. Gli uomini, poi, mettono in campo più cattiveria, mentre noi donne puntiamo molto di più sull’intelligenza. Potremmo affermare che il gioco femminile si basa sulla tattica, quello maschile sulla potenza fisica. Purtroppo, però, ci sono ancora troppi pregiudizi, anche se ho notato una cosa: qualunque scettico che viene a vederci giocare a calcio, rimane sorpreso dal nostro calcio”.
Diciotto anni, da una parte il gioco del calcio e dall’altra gli studi da portare a termine: “Frequento il Liceo Scientifico e quest’anno ho la maturità. Cosa vorrei fare da grande? Per affermarmi come calciatrice, dovrei uscire dall’Italia, ma non mi dispiacerebbe fare qualcosa da affiancare al calcio. In questo momento non saprei neanche quali studi intraprendere dopo la maturità, ma ho un’altra passione: scrivere. Sì, mi piace molto e il giornalismo mi incuriosisce. Vedremo. Prima, però, voglio dare tutta me stessa per la maglia azzurra. Dopo, farò le mie scelte per il futuro”.
L’esordio dell’Italia nell’Europeo Under 19 è previsto lunedì 30 Maggio, contro la Russia a Imola (ore 17). Prima di quella data, sabato 28 Corradini dovrà sciogliere gli ultimi dubbi e comunicare la lista definitiva delle 18 ragazze che rappresenteranno l’Italia.