Azzurini, stage per volti nuovi. Piscedda: " importante credere nei vivai "
martedì 23 ottobre 2007
Un gruppo di Azzurrini, potenziali campioni del domani, sono al lavoro in questi giorni a Roma. Per trovare una maglia azzurra, per coltivare un sogno, per scegliere, davanti al bivio inevitabile della vita, quale strada intraprendere. Sono gli Azzurrini di Massimo Piscedda, tecnico dell'Under 20, tornato in Federazione dopo una breve parentesi in serie A a Messina come secondo di Bruno Giordano.
Già tecnico della scuola calcio dell'Acqua Acetosa, poi selezionatore delle squadre giovanili, quindi collaboratore per Under 18 e 19 al fianco di Berrettini, da quest'anno Piscedda è responsabile dell'Under 20 e gestisce il passaggio nel mondo dei "grandi". La sua è una Nazionale di transizione, si gioca meno e l'unico impegno ufficiale è il Torneo Quattro Nazioni diventato un "cult" per le quattro squadre, Italia, Svizzera, Germania e Austria, che vi partecipano. Ma non per questo l'Under 20 assume, ai fini del futuro dei giovani e della loro formazione, un significato meno rilevante. L'Under 20 è un passaggio obbligato per quelli che non sono più in età per l'Under 19 e si preparano a compiere il salto di qualità con l'Under 21.
Un anno di stand-by per chi non ha la fortuna di bruciare le tappe. "Ho chiesto alla Federazione di fare questo stage - ha dichiarato Piscedda - con uno scopo ben preciso: conoscere e valutare elementi nuovi, soprattutto quei ragazzi che hanno poche possibilità di mettersi in mostra perché hanno difficoltà a giocare nelle squadre di appartenenza- E' un modo per dare un segnale e per dimostrare che la Federazione non abbandona nessuno. Vent'anni è un'età ibrida e l'Under 20 rappresenta un bivio: è il momento per un giocatore in cui bisogna decidere il proprio futuro. Ci vuole anche un pizzico di fortuna, però le nazionali giovanili hanno un compito importante; premesso che sono i club che formano i giocatori, la maglia azzurra serve come completamento, può dare stimoli a chi non li ha nel proprio club e anche una visibilità diversa".
Veterano dell'ambiente, Piscedda si è costruito nel corso degli anni il suo piccolo patrimonio di esperienza: "Alleno giocatori professionisti, già formati, già con un loro indirizzo preciso. Il mio compito, e in questo ho un prezioso aiuto nel mio collaboratore Pasquale Salerno, è quello di mantenere la forma fisica e dare motivazioni a livello mentale, ma anche di far capire la differenza tra una squadra di club e la Nazionale. Ho lavorato diversi anni con Berrettini, che mi dava molto spazio; ho fatto una buona esperienza a livello giovanile, non pecco di presunzione se dico che ho una perfetta conoscenza dei giovani nati dall'85 in poi. Con cognizione di causa, posso dire che i vivai italiani sono i più prolifici, bisogna solo crederci. Ma in questi ultimi anni è stato investito poco in questo settore perché certi presidenti non recepiscono il discorso del lavoro a medio-lungo termine, vogliono subito i risultati".
Concluso questo stage, alla scoperta di qualche volto nuovo, l'Under 20 riprenderà il cammino nel "Quattro Nazioni" il 14 novembre contro la Svizzera.