Ambrosini: “Il nostro è il centrocampo più forte d’Europa”
giovedì 19 giugno 2008
Massimo Ambrosini e Mauro German Camoranesi hanno tanta voglia di dare il loro contributo. I due lo hanno fatto vedere anche questa mattina durante la seduta di allenamento, durante la quale hanno risparmiato energie per convincere Donadoni, che dovrà fare fronte alle assenze di Gattuso e Pirlo per squalifica. Massimo Ambrosini sa che ora arrivano le gare fuori o dentro e che ci sarà da dare più del cento per cento. “La forza della nostra squadra – dichiara il giocatore del Milan - è di non abbattersi dopo le sconfitte e di non esaltarsi troppo dopo le vittorie. Sapevamo che era difficile passare il turno, ma ci siamo riusciti. Ora guardiamo con fiducia al futuro.
Il centrocampista afferma che anche la Spagna dovrà temere la forza dell’Italia. “Io credo che il centrocampo dell’Italia sia tra i più forti d’Europa. Donadoni ci ha già fatto ruotare e sapremo sopperire anche alle assenze importanti di giocatori come Gattuso e Pirlo. Sappiamo che la Spagna ha un ottimo possesso palla e un fraseggio molto corto, noi dovremo essere bravi a non far prendere loro l’iniziativa e a contrastarli in ogni parte del campo. Come partita può essere simile a quella con l’Olanda, ma dobbiamo sicuramente essere più concentrati”.
Ambrosini non crede alla stanchezza e individua nel rigore parato da Buffon il momento di svolta del torneo azzurro. “A parte che ci sono cinque giorni per recuperare, ma poi le motivazioni di un quarto di finale di un Europeo fanno dimenticare ogni tipo di stanchezza. Il calcio a volte è legato ad episodi. Quando Buffon ha parato il rigore, era il primo episodio a favore. Anche contro l’Olanda il risultato era troppo pesante. Contro la Francia dovevamo vincere e lo abbiamo fatto disputando una grande partita”.
Il numero tredici ricorda anche un episodio negativo e promette di volerlo riscattare. “La Spagna ci eliminò dalle Olimpiadi in Australia nel 2000, con un gol all’85’ dopo che sbagliammo un numero indescrivibile di reti. Ora voglio vincere io. E come me anche i miei compagni, perché a questo torneo ci teniamo tantissimo”.
Ambrosini ammette che Donadoni è considerato dal gruppo molto vicino a loro perché queste competizioni le ha giocate. “E’ stato giocatore e sa cosa dirci anche alla vigilia delle partite, conosce l’animo dei giocatori e sa quando parlare con noi e quando lasciarci tranquilli. Io sono stato anche suo compagno di squadra e gli riconoscevo quella saggezza anche a quei tempi”.
Chi invece non è soddisfatto è Camoranesi; il giocatore fa autocritica: “Sono contento per il passaggio del turno, ma a livello personale vorrei dare molto di più perché fino a questo momento non sono soddisfatto del mio rendimento. Vorrei cominciare ad essere determinante”.
Il tornante ripercorre questa prima parte di Europeo. “La sconfitta contro l’Olanda è stata scottante. Non ci aspettavamo un esordio così. Difficile da digerire, bravi i nostri avversari, ma tre gol non ci stavano. Ora l’Italia ha ritrovato fiducia in se stessa e può competere con chiunque. Quale squadra favorita? Il calcio è legato agli episodi e ora basta sbagliare una partita e sei fuori. Fra quelle che ho visto, il Portogallo ha dimostrato di essere la squadra più completa di tutte”.
Camoranesi assicura che non c’è tempo per pensare ad una semifinale con l’Olanda e all’eventuale rivincita. “Ora bisogna pensare alla Spagna e non ad altro, altrimenti in semifinale non ci arriviamo. La Spagna è una squadra che gioca sempre sotto ritmo e ti nasconde il pallone, hanno tanti giovani e per questo bisogna stare belli concentrati altrimenti rischiano di farti male”.