Abete: “Tutti uniti, mi offende chi dice che è la Nazionale di nessuno”
mercoledì 18 giugno 2008
Il presidente federale Giancarlo Abete è soddisfatto. Del gruppo, dei ragazzi, della sua Nazionale che è approdata ai quarti di finale dopo un girone eliminatorio non facile. Ieri, prima della gara contro la Francia, il presidente ha tenuto un discorso alla squadra che ha colpito anche il Ct Donadoni che lo ha ringraziato alla fine della gara. “Ho fatto un discorso di forte incoraggiamento - ha detto Abete - di certezza che una partita come Italia-Francia non sarebbe stata una partita inutile, ma che il risultato sarebbe stato determinante per la qualificazione, anche per la storia di questi confronti. Sarebbe stato difficile non pensare ad uno scenario diverso”.
Abete ci tiene a precisare che tutta la Federazione è unita alla ricerca di un unico obiettivo e che non c’è mai stata nessuna spaccatura con Donadoni e il suo staff. “Anche nel discorso di ieri sera – continua Abete - ci ho tenuto a precisare una cosa che ritengo ovvia e naturale. Come presidente della Federazione e come capo delegazione, ho detto che siamo tutti sulla stessa barca. Si vince e si perde tutti quanti insieme, questa è la dimensione della Federazione, non lo dico con nessun tipo di acrimonia. L’impegno è forte e finalizzato allo scopo di difendere il nostro titolo di Campioni del Mondo e di fare il nostro meglio in una competizione che non ci ha mai visto molto vincenti come l’Europeo. Mi sento personalmente offeso quando sento dire che questa è una Nazionale di nessuno”.
Abete ammette che è legittimo fare considerazioni o ipotesi, ma anche che deve passare forte il messaggio di una Federazione vicina a Donadoni. “Ci sono stati molti momenti in cui si è cercato di mettere in crisi il nostro rapporto, ma io credo che bisogna stare attenti a dire che all’interno della Federazione manca una unità intenti. Quando si viene a rappresentare un Paese, gli sforzi perché si ottenga il miglior risultato sono massimi da parte di tutti. Questo è un gruppo unito e di qualità e che ha sempre dimostrato di aver rappresentato l’Italia nel miglior modo possibile. Anche e soprattutto nella qualità dei comportamenti”.
Abete ribadisce che il futuro del Ct non è assolutamente legato al risultato della sfida contro la Spagna. “Se credete questo, vi sbagliate di grosso. Noi ora siamo concentrati su questa competizione e sull’impegno di domenica. Quella di domenica sarà la 28esima gara di questo cammino europeo e non giudichiamo certo Donadoni da una partita. Noi comunque ce la metteremo tutta per andare avanti. Sapendo anche che queste competizioni si basano su tanti fattori, come episodi, orgoglio, tenuta del gruppo eccetera e quindi ogni gara fa storia e se”.
Abete torna anche sul discorso della formula a gironi che secondo lui va cambiata. “Questa è un’opinione mia personale. Ma pensare che noi ci potevamo qualificare con due punti, allo stesso modo in cui è qualificata l’Olanda che ne ha nove, forse non è giusto. Io penso che sia una formula da rivedere e che forse il doppio confronto diretto, soprattutto se aumenteranno le squadre partecipanti alla fase finale, possa essere la soluzione migliore”.
Le ultime considerazioni sugli arbitri e su Platini. “Non mi aspetto nessuna designazione particolare. Nei giorni scorsi non abbiamo parlato di arbitri e non ci siamo lamentati, abbiamo solo parlato di episodi che ci sono stati sfavorevoli e abbiamo ritenuto giusto sottolineare che non siamo stati fortunati, ma la polemica con la Uefa era su tipo di intervento che loro avevano fatto dopo il gol di van Nistelrooy e sul quale nessuno aveva protestato. Per la gara con la Spagna confido nelle capacità di scelta da parte della Uefa. Platini è andato a vedere Olanda-Romania? Sono contento, perché così ha voluto dimostrare attenzione per una sfida che magari sulla carta era meno affascinante di Francia-Italia. Ritengo che sia stata una scelta giusta perché lui da presidente della Uefa si deve interessare anche di partite che potevano essere considerate di secondo livello”.