Il Palmares e la Storia delle Azzurre
Dall'esordio nel 1968 ad oggi, le Giovanili, le squadre Femminili nel Club ItaliaL'Italia agli Europei
Nel 1983-84, con l'avvio del primo Europeo UEFA per Squadre Nazionali Femminili (European Competition for Women's Football, così resterà fino al 1989), la FIGC istituisce ufficialmente la Nazionale Femminile. Nel 1991 la FIFA istituisce anche il Campionato Mondiale.
L’Italia è tra le protagoniste dell’Europeo: con 2 secondi, 1 terzo e 2 quarti posti (oltre alla semifinale ’84, quando non c’era la finale di consolazione) è al 6° posto del Palmares generale, nel quale solo 7 Nazionali hanno raggiunto almeno una volta il podio. L’ Italia è inoltre una delle Nazionali che ha preso parte a tutte le edizioni dal 1984 ad oggi, insieme a Belgio, Finlandia, Francia, Germania Norvegia, Paesi Bassi. In 16 edizioni, le Azzurre hanno sempre superato il girone di qualificazione, giocando le sfide ad elimInazione diretta (84/95) o la Fase Finale (97/22).
Nelle prime 5 edizioni dell’Europeo Femminile, comprese negli anni tra il 1984 e il 1993, tra l’altro, l’ Italia è stata l’unica Nazionale a raggiungere 5 volte su 5 la semifinale: la Germania ci è riuscita 4 volte, la Danimarca, la Norvegia e la Svezia 3, Inghilterra e Spagna 1. Nelle classifiche all time, Azzurre al 2° posto per gare disputate (151), dietro la Germania (155) ed al 5° posto per quelle vinte (84, dietro Germania 122, Norvegia 95, Svezia e Danimarca 90) e per le reti segnate (316, in testa la Germania con 537, poi Norvegia 411, Svezia 364, Danimarca 359).
Due calciatrici italiane sono tra le prime 5 marcatrici del torneo: Morace in testa a 42, Panico al 5° posto a 33; Morace è inoltre una delle due ad aver centrato l’abbinata capocannoniere / miglior calciatrice (1997, l’altra è la tedesca Grings) ed è sul podio per le gare (55, dietro l’inglese Coultard e l’ucraina Apanaschenko) ed i minuti giocati (4943, dietro Coultard a 5342).
GLI ANNI ’80. Nel 1984 le Azzurre prendono parte al primo Europeo UEFA: la FIGC punta su Sergio Guenza, allenatore già noto nel settore femminile, che siede in panchina dall’inizio alla fine del torneo. Prime nella fase eliminatoria davanti a Svizzera, Portogallo e Francia (gruppo 3), saccedono alla semifinale, dove trovano la Svezia. Andata allo Stadio Flaminio: vantaggio di Morace e pari di Bjork, poi di nuovo Italia avanti con Vignotto, ma nella ripresa le svedesi ribaltano il risultano con Sundhage e Uusitalo. Al ritorno, a Linkoping, Sundhage decide di nuovo il match: doppietta prima e dopo il pari di Morace. La Svezia vincerà poi il torneo ai rigori con l’Inghilterra (doppio 1-0), Italia e Danimarca, eliminate, non disputano comunque la fimnale per il 3° posto.
Chiusa la prima esperienza ufficiale, con la nuova stagione arriva in panchina Ettore Recagni, che guida le Azzurre per 2 Europei, fino al 1989. Nel 1987, Italia prima nel girone di qualificazione davanti a Ungheria, Spagna e Svizzera (5 vittorie e 1 pareggio, a Modena con la Spagna 1-1). Tra le 4 semifinaliste, solo una novità rispetto al 1984: la Norvegia al posto della Danimarca. Final four in Norvegia: a Oslo l’11 giugno, l’ Italia è battuta dalle padrone di casa (2-0, Stendal e Store), che poi vinceranno l’Europeo, ma due giorni dopo le Azzurre vincono la sfida per il 3° posto con l’Inghilterra a Drammen: vantaggio inglese su rigore con Davis, poi Morace e Vignotto regalano la medaglia di bronzo alle Azzurre (1-2).
Nei due tornei successivi, 1989 e 1991, invece, la finale di consolazione si chiude con una sconfitta e in bacheca restano due quarti posti.
Nel 1989, Italia qualificata come seconda nelle qualificazioni dietro la Germania Ovest (davanti a Ungheria e Svizzera), che nei confronti diretti ottiene una vittoria (3-0) e un pari (0-0, a Andria). La formula prevede un altro. Turno, i Quarti dif Finale, prima della Final Four: l’Italia elimina la Francia, 2-0 (doppietta Morace a Reggio Emilia) e 2-1 (doppietta Marsilletti e gol Musset a Vallauris) nel doppio confronto. C’è la novità Germania Ovest tra le semifinaliste (manca l’Inghilterra), con le Azzurre, la Svezia e la Danimarca. Fase Finale proprio in casa delle tedesche, che in semifinale affrontano di nuovo l’Italia a Siegen il 28 giugno: si arriva ai rigori, dopo l’1-1 dei tempi regolamentari (Neid e Vignotto): dal dischetto finisce 4-3 dopo 7 tiri: in gol Ferraguzzi, Morace e D’Astolfo, sbagliano invece Carta, Vignotto, Iozzelli e Marsilletti. Le tedesche, come le svedesi e le norvegesi nei due precedenti tornei, dopo aver eliminato l’Italia vincono l’Euro. Dopo due giorni, finale di consolazione a Osnabruck con la Svezia, che ribalta il vantaggio di Ferraguti, con la solita Sundhage e poi con Johansson al 93’e si prende il 3° posto.
GLI ANNI 90’. A dicembre 1989 le Azzurre tornano in campo per l’edizione 1991: in panchina è tornato dal mese precedente (due amichevoli con Inghiolterra e Bulgaria) Sergio Guenza. Dopo aver chiuso il girone al 2° posto dietro la Daniarca (ko 1-0 a Vejle e 0-0 a Oristano), l’abbinamento nei quarti è durissimo: c’è la Svezia di Pia Sundhage. Che fa gol di nuovo a Malmo, ma Carta realizza l’1-1, un gol fondamentale, perché al ritorno, a Castellamare di Stabia, finisce 0-0 e l’Italia passa proprio per il gol segnato fuori casa. La Fase Finale è in programma nel luglio 1991 in Danimarca: in semifinale c’è di nuovo la Germania, si gioca l’11 luglio a Frederikshavn: tedesche superiori nettamente, finisce 3-0, (doppietta di Mohr e gol di Raith) e la Germania il 14 luglio andrà a fare il bis nella finale con la Norvegia, mentre ad Aalborg lo stesso giorno le danesi conquistano il terzo posto contro le Azzurre (a metà ripresa in 10 per l’espulsione di D’Astolfo), finale decisa da Jensen, Fiorini, poi all’84’ Madsen (2-1).
Dalle tre finali di consolazione, tra il 1987 e il 1991, negli anni successivi arrivano due finali per il 1° posto, nel ’93 e nel ’97, sempre sotto la guida di Sergio Guenza (prima e dopo la parentesi di 8 mesi con Comunardo Niccolai).
Nel 1993, le partecipanti salgono dalle 14/18 degli anni precedenti a 23: nel girone 7 l’Italia è primadavanti a Cecoslovacchia e Polonia (3 vittorie e 1 pareggio, il 2-2 a Jesolo con le cecoslovacche). Dopo aver eliminato nei quarti l’Inghilterra (3-2 a Avellino con doppietta Morace e gol di Fiorini e 3-0 a Rotheram, con 2 autoreti inglesi e rete di Morace), all’Italia è affidata l’organizzazione della Final Four, prima e unica volta che l’Europeo Femminile si assegna nel nostro Paese. Le semifinaliste sono le stesse dell’edizione precedente: Italia, Norvegia, Danimarca e Germania. Si gioca in Romagna, le Azzurre scendono in campo a Rimini, stadio “Romeo Neri”, il 30 giugno, per la semifinale con la Germania: 1-1 al 90’ (reti di Morace e Mohr), con le tedesche in 10 per l’espulsione di Nardelbach nel finale. Si va quindi ai rigori. Dopo il ko del 1987, l’Italia si prende la rivincita: segnano Salmaso, Ferraguti, ma anche Marsilletti e Iozzelli che avevano sbagliato 6 anni prima; per le tedesche a segno solo Wiegmann, Austemuhl e Pohlmann. Il 4 luglio 1993 al “Manuzzi” di Cesena l’Italia gioca la sua prima finale Europea: la generazione delle fenomene, però, non riesce a superare la Norvegia, che al 75’ (Hegstad) sblocca la finale e conquista il suo secondo titolo continentale, che resta anche l’ultimo nel suo Palmares.
Nell’edizione 1995 l’Italia riparte da vice campione in carica,ma per la prima volta dopo 5 tornei, manca l’accesso alla Final Four. Prima nel girone 6 alla pari della Francia ma con il vantaggio degli scontri diretti (2-0 a Cosenza, reti di Ciardi e Marsilletti e 1-1 a Strasburgo, gol di Sykora e Carta), nei quarti nell’ottobre 1994 trova proprio la Norvegia campione in carica che l’aveva beffata a Cesena un anno prima. Due sconfitte nel doppio confronto mettono l’Italia al tappeto: 1-3 a Mantova (apre Madalen, pareggia Salmaso, poi rigore di Nimark Andersen e Sandberg) e 4-2 al ritorno a Oslo (reti di Morace e Guarino per le Azzurre, Sandberg, Pettersen e doppietta di Nimark Andersen per le padrone di casa).
Nell’ottobre 1995 riparte il torneo successivo: salgono a 34 le partecipanti e per la prima volta è istituita una Fase Finale a 8 squadre, con 2 gironi da 4, in programma nell’estate 1997 in Norvegia e Svezia. L’Italia chiude in testa il gruippo 3 davanti Inghilterra, Portogallo e Croazia e si qualifica direttamente, mentre per le seconde (tra le quali la Germania) ci sono da superare i play off. L’Italia è sorteggiata in un girone di ferro: Germania, Norvegia (in due avevano 5 titoli su 6 tornei disputati fino a quel momento) e Danimarca. Nel gruppo A, invece, ci sono Svezia, Francia, Spagna e Russia.
Le Azzurre ottengono due pareggi con le tedesche e le danesi e alla terza giornata battono la Norvegia (2-0, doppietta Morace a Lillestroem): chiudiamo in testa con la Germania a quota 5, ma Azzurre prime per maggior numero di gol fatti (5/3 contro 3/1).
In semifinale, c’è la sorpresa Spagna, per la prima volta alla ribalta del calcio femminile: si gioca di nuovo a Lillestroem e il match si decide in avvio: al 10’ Fiorini e al 28’ Morace, poi Parejo all’88’ segna la rete della bandiera. Ultimo atto all’Ullevaal Stadion di Oslo, di fronte c’è la Germania che ha battuto (1-0) la Norvegia: tedesche superiori, segnano Minnert e Prinz, finisce 2-0 e per la seconda volta in 4 anni il trofeo sfuma solo negli ultimi 90’. E’ l’ultima gara
L’anno dopo, a fine 1997, Sergio Guenza chiude la sua terrza avventura sulla panchina della Nazionale Femminile. Nei due anni seguenti arrivano prima Sergio Vatta (prima parte del 1998), poi Carlo Facchin (nel 1999). A inizio 2000, la FIGC punta su Carolina Morace, prima donna a guidare le Azzurre: l’ex bomber resterà per 5 anni sulla panchina della Nazionale Femminile.
GLI ANNI ‘00/20. Dopo essere stata tra le squadre che si sono giocate il torneo per 6 edizioni, per la Nazionale Femminile inizia un ventennio che arriva finoi ad oggi nel quale le Azzurre non riescono più ad imporsi, pur raggiunegendo sempre la Fase Finale che nel frattempo si allargherà prima a 12 e poi a 16. Si contano 4 eliminazioni al girone e due ai quarti di finale (2009 e 2013), complice anche un po’ di sfortuna, perché, in entrambi i casi, troviamo di fronte la Germania, che, come da tradizione, dopo aver battuto le Azzurre andrà a vincere il torneo in entrambi i casi.
Nel torneo 2001, l’Italia arriva alla Fase Finale in Germania passando per i play off: seconda nel gruppo 3 dietro la Germania, ci tocca la sfida con il Portogallo: 3-0 a Palermo (D’Astolfo, Guarino e Zorri), ko 1-0 a Portalegre. In Germania siamo nel girone B con Danimarca, Norvegia e Spagna: esordio col botto, 2-1 alle danesi (doppietta Panico e Bukh), pareggio con le norvegesi (Guarino e Mellgreen), che vale la leadership del girone con 4 punti, davanti a Norvegia 4 e Danimarca 3, che avevano entrambe battuto la Francia. Sembra fatta: e invece con le transalpine ferme a 0, l’Italia delude e perde 2-0 (reti di Pichon e Jezerquel). Danimarca prima, Norvegia seconda e, per differenza reti, Italia terza e eliminata.
Si torna in campo per l’Europeo 2005, appuntamento in Inghilterra: l’Italia è costretta di nuovo a passare dai play off, dpo il 2° posto nel gruippo 1 dietro la Svezia. A novembre 2004, doppio successo con la Cechia: 2-1 a Crotone e 3-0 a Caslav. L’esperienza alla Fase Finale, però, è da dimenticare: 3 sconfitte in 3 gare con Francia (3-1), Germania (4-0) e Norvegia (5-3). Dopo due Europei, Morace lascia la panchina azzurra, sostituita da Pietro Ghedin, che resterà in carica per 7 anni, fino al 20’12.
Il torneo 2009 vede la partecipazione di 45 Nazionali: si svolge un turno preliminare prima dei gironi di qualificazione, nei quali l’Italia chiude, come 4 anni prima, seconda dietro la Svezia, posizione che vale comunque l’accesso ai play off. Di fronte, di nuovo, la Cechia, battuta 1-0 a Praga (Panico) e 2-1 a Gubbio (Panico e Zorri). Fase Finale in Finlandia, con 12 squadre. L’Italia si piazza seconda dietro la Svezia, grazie alle vittorie con l’Inghilterra all’esordio (2-1, Panico, Tuttino e Williams) e con la Russia all’ultimo turno (2-0 Panico e Zorri), oltre al ko con la Svezia (0-2, Schelin e Asslani). Nei quarti, però, l’Italia deve inchinarsi alla doppietta di Grings (inutile la rete di Patrizia Panico), finisce 2-1 con tanti rimpianti.
Il cammino verso l’Europeo 2013 è segnato dal cambio in panchina a metà percorso: nel giugno 2012, infatti, Antonio Cabrini prende il posto di Pietro Ghedin, che aveva comunque guidato le Azzurre al primo posto del girone 1 davanti la Russia. L’ex terzino della Nazionale entra in gioco per la Fase Finale, in Svezia, di nuovo a 12 squadre. Come 4 anni prima, l’Italia passa ai quarti grazie al secondo posto nel girone A dietro la Svezia (0-0 con la Finlandia, 2-1 alla Danimarca con gol di Gabbiadini e Mauro, ko 3-1 con le svedesi, a segno di nuovo Gabbiadini). Il 21 luglio a Vaxjo, però, nei quarti c’è ancora la Germania: decide un gol di Laudehr. Come nel 2009, una sconfitta di misura, a conferma che, di fronte ad un avversario diverso, probabilmente l’Italia avrebbe potuto arrivare tra le prime 4.
Si riparte verso l’Europeo 2017 con la novità della Fase Finale allargata a 16 squadre: nelle qualificazioni si parte da 47 partecipanti, numero record. L’Italia è nel girone 6 e trova il momento migliore della generazione d’oro della Svizzera, che ci batte 3-0 a Cesena (doppietta di Bachmann e Crnogorevic) e 2-1 a Bienne (Bachmann e Terchoun, nel finale accorcia Parisi). Finiamo seconde a -6 dalle elvetiche, ma comunque tra le 6 migliori seconde che si qulaiifcano, mentre il Portogall elimina la Romania nello spargegio tra le peggiori seconde. Il viaggio nei Paesi Bassi a luglio 2017 è però amaro: Azzurre eliminate dopo le prime due gare, perse con lo stesso risultato (2-1) con Russia e Germania (a segno in entrambi i casi Mauro). A nulla serve la vittoria 3-2 (doppietta Sabatino e Girelli, reti di Blackstenius e Schelin) con la Svezia, già qualificata con le tedesche. È questa l’ultima gara con Cabrini in panchina, dopo l’estate arriva Milena Bertolini, seconda donna sulla panchina azzurra dopo Morace.
Le qualificazioni iniziano ad agosto 2019 in Israele, con l’entusiamo del Mondiale appena concluso in Francia, dove le Azzurre sono arrivate fino ai Quarti di Finale ((ko con i Paesi Bassi poi finalisti). Finiamo secondi dietro la Danimarca, che vince 3-1 a Empoli (Giacinti)l, ma al ritorno a Viborg si ferma sullo 0-0. In Inghilterra si arriva nel 2022, con un anno di ritardo a causa del Covid che ha portato a posticipare l’Europeo maschile al 2021 e quindi a slittare quello femminile.
Ci sono grandi aspettative, ma la Nazionale Femminile delude le attese: ko pesante all’esordio con la Francia (5-1, rete di Piemonte nel finale sul 5-0), pareggio con l’Islanda (1-1, Bergamaschi), altra sc onfitta con il Belgio (0-1), in tutto 1 punto in 3 gare, ultimo posto in un girone non impossibile. Un anno dopo, chiuso anche il Mondiale 2023 al primo turno, Bertolini chiude la sua esperienza con le Azzurre e arriva Andrea Soncin, che conquista la qualificazione in Nations League e subito dopo quella alla Fase Finale di UEFA Women’s Euro 2025, appuntamento in Svizzera.
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L'Italia al Mondiale
1999 FIFA Women's World Cup: Gruppo B / Italia – Brasile 0-2 (24 giugno 1999 – Soldier Fielf, Chicago Illinois, Usa)
In piedi da sinistra: Giorgia Brenzan #1, Antonella Carta #10, Anna Duò #13, Luisa Marchio #4, Federica D'Astolfo #14, Adele Frollani #15, Accosciate da sinistra: Daniela Tavalazzi #5, Manuela Tesse #8, Roberta Stefanelli #20, Patrizia Panico #9 and Rita Guarino #7
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Minor fortuna, invece, l’Italia trova al Mondiale: nella prima edizione, in Cina, la Nazionale Femminile si ferma ai quarti di finale e successivamente tornerà a qualificarsi solo altre 2 volte, nell’edizione 1999 e, dopo 20 anni, nel 2019.Dagli anni 2000, dunque, l’Italia è protagonista solo agli Europei: per tre volte si ferma al girone, altre due volte raggiunge i quarti di finale (2009 e 2013) dove trova in entrambi i casi la Germania.
Dopo il 1997 si registrano invece tre eliminazioni nella fase a gironi e due ai quarti di finale.
Nelle qualificazioni al Mondiale 2011, che si sarebbe svolto in Germania, l’Italia guidata da Pietro Ghedin sfiora la qualificazione e deve arrendersi nei play off intercontinentali agli Stati Uniti, finiti incredibilmente fuori dalle qualificazioni dirette della zona Concacaf. Le Azzurre, dopo aver vinto il proprio girone, infatti, sono battute nel doppio confronto per la qualificazione diretta dalla Francia e finiscono nel girone europeo dei play off.
Superano Ucraina e Svizzera e guadagnano così il passaggio all’ultimo scontro contro la terza classificata nella Women’s Gold Cup organizzata dalla CONCACAF. In quel torneo, gli Stati Uniti finiscono incredibilmente battuti dietro Canada e Messico e diventano così le avversarie dell’Italia.
Il doppio confronto è equilibrato, ma l’Italia è battuta due volte 1-0 (a Padova la rete della Morgan arriva solo al 94’).
Nel frattempo, nel 2009, arriva il primo e finora unico successo di una Nazionale Giovanile Femminile. L’Under 19 guidata da Corrado Corradini sale sul tetto d’Europa superando in finale la Norvegia (1-0). Anche l’Under 17 raggiunge due importanti traguardi: nel 2013 si piazza al 3° posto nell’Europeo di categoria, conquistando così la qualificazione al Mondiale FIFA dell’anno seguente, in Perù, dove raggiunge nuovamente il 3° posto.
Nell’estate 2019 le Azzurre tornano al Mondiale in Francia, conquistando l’interesse di tutto il Paese (con il record di audience per la gara con il Brasile su Rai 1), e raggiungendo i quarti di finale, quando devono arrendersi ai Paesi Bassi (2-0), poi finalista. Dopo il Mondiale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve la Nazionale Femminile al Quirinale per complimentarsi con le Azzurre.
A settembre 2022, con la vittoria con la Romania a Ferrara, si completa la rincorsa al Mondiale 2023 e per la prima volta nella storia le Azzure si qualificano a due edizioni consecutive del torneo. In Nuova Zelanda, però, il risultato finale è amaro: altra eliminazione al primo turno, una vittoria di misura con l’Argentina all’esordio, poi i ko con Svezia e Sudafrica. I MOndiali chiudono l'era Bertolini, sulla panchina azzurra arriva Andrea Soncin
La Nazionale Femminile prima della FIGC
Una Nazionale Femminile, seppur non ancora inserita ufficialmente nella FIGC, gioca la sua prima partita il 23 febbraio 1968 a Viareggio con la Cecoslovacchia; la Federazione Italiana Calcio Femminile nascerà poco dopo, l’11 marzo.
Nella prima Coppa Europa disputata nel 1969 in Italia le Azzurre centrano il primo posto battendo in finale la Danimarca. Poi, viene organizzata di nuovo in Italia anche la Coppa del Mondo, nel 1970. Le Azzurre arrivano in finale al Comunale di Torino, davanti a 40.000 spettatori: la Danimarca si prende la rivincita e si impone 2-0. Poi l’anno dopo terzo posto alla Coppa del Mondo bis in Messico nel 1971 e di nuovo secondo posto nel 1979 in un altro europeo ante UEFA organizzato in Italia. Tra il 1981 e il 1988, poi, le Azzurre sono sempre tra le protagoniste al torneo più importante del decennio: il “Mundialito” (nato nel 1981 in Giappone, poi quattro edizioni in Italia): 3 vittorie (primo posto nel girone unico nell’81, poi battendo in finale Germania Ovest e Stati Uniti) e due secondi posti (dietro l’Inghilterra, Paese che vanta la primogenia anche della versione femminile del calcio agli inizi del ‘900).
L’ITALIA NEI MONDIALI e EUROPEI
L'ITALIA AGLI EUROPEI | |||||||
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Anno | Turno Raggiunto | ||||||
1984 | Semifinali | ||||||
1987 | Terzo posto | ||||||
1989 | Quarto posto | ||||||
1991 | Quarto posto | ||||||
1993 | Secondo posto | ||||||
1995 | Non qualificata | ||||||
1997 | Secondo posto | ||||||
2001 | Fase a gironi | ||||||
2005 | Fase a gironi | ||||||
2009 | Quarti di finale | ||||||
2013 | Quarti di finale | ||||||
2017 | Fase a gironi | ||||||
2022 | Fase a gironi |
L'ITALIA AI MONDIALI | |||||||
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Anno | Turno Raggiunto | ||||||
1991 | Quarti di finale | ||||||
1995 | Non qualificata | ||||||
1999 | Fase a gironi | ||||||
2003 | Non qualificata | ||||||
2007 | Non qualificata | ||||||
2011 | Non qualificata | ||||||
2015 | Non qualificata | ||||||
2019 | Quarti di finale |
EUROPEI - LE SQUADRE SUL PODIO
Europeo 1987 (3° posto)