
Marco Picarelli, il goleador della Pergolettese che si ispira a Immobile: "Sogno di giocare in Nazionale"
L'attaccante 2009, in forza alla formazione di Giulio Todisco, è attualmente il miglior realizzatore del campionato Under 16 Serie C con 18 reti in 19 partite nel girone Asabato 8 marzo 2025

Un numero 9 che vive per il gol, ma che sa bene che, senza il lavoro quotidiano, non si va da nessuna parte. Marco Picarelli, attaccante classe 2009 della Pergolettese Under 16, sta facendo parlare di sé a suon di reti: 18 in 19 partite, numeri che attualmente gli valgono lo scettro di capocannoniere dell'intera categoria. Numeri di chi non si accontenta, di chi è consapevole che il talento va coltivato giorno dopo giorno.

Cresciuto con il pallone tra i piedi fin dai tempi dell'oratorio, il giovane bomber di Crema ha iniziato a giocare a calcio nel San Paolo Soncino, società dilettantistica lombarda della sua zona, per poi approdare alla Pergolettese all'età di 9 anni. Da allora ha fatto della voglia di arrivare e della dedizione negli allenamenti le sue principali armi. Non è solo il miglior realizzatore del girone A, ma anche il riferimento offensivo di una squadra che sogna in grande: i gialloblù di Giulio Todisco, allenatore classe 1997, sono attualmente al secondo posto in classifica con 35 punti, in piena corsa per un finale di stagione da protagonisti.
Il calcio è un percorso fatto di sacrifici costanti, e Picarelli lo sa bene: "L'obiettivo è migliorare giorno dopo giorno - racconta il calciatore della Pergolettese -. Il sogno, che coltivo fin da bambino, è quello di arrivare a giocare ad alti livelli e indossare la maglia della Nazionale". L'ambizione personale viaggia di pari passo con il percorso collettivo con i gialloblù: "Mi piacerebbe raggiungere la finale del campionato insieme ai miei compagni".
Cresciuto nel mito di Ciro Immobile - il suo idolo, essendo tifoso della Lazio - e con un occhio di riguardo per Sean Parker, attaccante della Prima Squadra coetaneo del suo mister, Picarelli ha sempre avuto il calcio nel sangue: "Quando giocavo all'oratorio, vedevo i ragazzi più grandi e mi sembravano fortissimi - racconta l'attaccante lombardo -. Il giorno in cui mi sono iscritto alla Scuola Calcio, sono stato felicissimo". E il rettangolo di gioco ha raccontato fin da subito di un bambino con il pallone nel DNA, tanto da non voler mai smettere: "Un giorno - ricorda Picarelli -, mia nonna si spaventò tantissimo perché non riusciva a trovarmi al termine dell'allenamento. Ero ancora in campo, perché non volevo smettere di giocare".
Il gol, poi, non è mai stato un problema, specialmente in questa stagione, che sta superando ogni più rosea aspettativa: "Non pensavo di poter avere una media gol così alta a questo punto della stagione (0,9 a partita, ndr) - confessa -. Spero di riuscire a superare il numero di gol realizzati nella passata stagione (24 in 30 partite in Under 15 tra girone A e fase a eliminazione diretta, ndr)". Il cammino, però, è ancora lungo e le sfide non mancheranno, ma una cosa è certa: quando hai la fame giusta e il calcio nel cuore, nessun traguardo è irraggiungibile.
STORIA. Nato il 14 maggio 2009 a Crema da papà Pier Giorgio e mamma Sonia, inizia a giocare a calcio all'età di 5 anni nel San Paolo Soncino, società dilettantistica della provincia di Cremona, prima di passare all'Accademia Pergolettese nel novembre 2018. Tre stagioni dopo, nel periodo in cui il club gialloblù viene promosso in Serie C, entra a far parte del vivaio della Pergolettese, con cui ha realizzato 18 reti in 19 partite (1.444 minuti giocati) nel girone A con la maglia dell'Under 16 in questa stagione, dopo averne messe a segno 24 in 30 presenze con l'Under 15 (21 in 24 apparizioni nel girone A e 3 in 6 presenze nella fase a eliminazione diretta: ottavi, quarti e semifinale) nella passata stagione.