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Gli Allievi: giovani calciatori crescono

giovedì 3 giugno 2010

Gli Allievi: giovani calciatori crescono

Siamo giunti al quinto appuntamento del nostro viaggio tra le diverse categorie del Calcio giovanile che stiamo portando avanti in collaborazione con il mensile Il Calcio Illustrato. In questa puntata verrà trattata la categoria AlIievi che rappresenta l'ultimo passo prima del "salto" fra gli adulti. I contributi di questo approfondimento sono curati da Giorgio Molon, membro del Consiglio Direttivo SGS - FIGC e responsabile del Settore Giovanile Calcio Padova Spa.

CARATTERISTICHE DEI SOGGETTI
L'atteggiamento del giovane si orienta alla consapevolezza delle scelte che sta facendo, diventa critico e desidera esporre le proprie idee. Si arriva così al consolidamento della personalità per cui diventa importante rispettare gli interessi del giovane, cercando di non costringerlo ad una limitazione dei suoi interessi extrasportivi, poichè ciò potrebbe far diminuire la sua motivazione per il futuro. E' chiaro che la motivazione per uno sport può essere determinata da numerosi fattori: società in cui il giovane vive, famiglia, ma soprattutto è l'ambiente sportivo in cui gravita ad incidere sulle sue scelte future.
Sviluppo Fisico : in questa fase i soggetti raggiungono in genere una statura quasi prossima a quella definitiva. Diminuisce il ritmo di crescita della statura, aumenta il peso, lo sviluppo del volume muscolare, la consistenza ossea. Aumenta la capacità polmonare. Aumenta il volume del cuore, mentre diminuisce il ritmo delle sue contrazioni.
Sviluppo Motorio : stabilizzazione delle capacità coordinative, aumento delle espressioni di forza e dello sviluppo delle capacità organiche anche relative al sistema lattacido.
Sviluppo Affettivo / Sociale : i soggetti ormai consci delle proprie capacità dividono il loro impegno con gli altri interessi extrasportivi. Importanza significativa assume il dialogo e il considerarli maturi. Dimostrano un maggior equilibrio emozionale ed una maggior capacità di applicazione nelle attività.
Sviluppo Cognitivo : le capacità logiche, di analisi e di critica sono ormai simili a quelle degli adulti. Notevoli pertanto le possibilità di sviluppare le capacità tattiche.


CARATTERISTICHE DELL'ATTIVITA' FORMATIVA
L'attività della categoria Allievi si articola come segue:
  • livello locale
  • livello regionale
  • livello nazionale : riservato alle sole società professionistiche
sono previsti pure campionati riservati esclusivamente alla fascia B, ovvero la seconda annata, quella più giovane, per garantire maggiore omogeneità di confronto.
Ogni contesto è caratterizzato da diversi livelli di qualità nei vari fattori: nella selezione dei calciatori, nel volume di attività ( da 2 a 4 sedute settimanali), nelle strutture a disposizione, nella qualità degli allenatori e del lavoro, nella intensità e complessità dei confronti agonistici.
L'attività formativa della categoria è caratterizzata da un incremento continuo delle quantità e delle intensità dei carichi di allenamento, una maggiore dedizione al perfezionamento della tecnica, un aumento del numero delle gare disputate, l'allenamento assume carattere più specifico e specialistico. E' in questo periodo che si realizza il perfezionamento tecnico-condizionale.
Essendo ultima categoria del settore giovanile sarebbe corretto che dietro l'attività di ogni squadra vi fosse un progetto tecnico ed un responsabile che lo guidi e controlli per ottimizzare quanto è stato fatto in precedenza e per favorire il proseguo ottimale del lavoro. In effetti in una struttura organizzata ogni ragazzo rappresenta un progetto e pertanto dovrebbe essere seguita con attenzione ogni sua evoluzione e pianificato ogni step successivo per facilitare ed ottimizzare il suo percorso formativo in funzione della sua valorizzazione. Non è infrequente che soggetti già maturi siano già impiegati in categoria superiore e comunque ogni intervento va visto in funzione della stagione successiva.
Gli "allievi" sono considerati quasi adulti, ma vi sono spesso ancora soggetti, specie nella prima annata della categoria, in ritardo di accrescimento. E' pertanto grande la responsabilità dei tecnici e dirigenti nella gestione di questi soggetti " tardivi" che, anche se in possesso di buone qualità calcistiche ( scelte di gioco e bagaglio tecnico) troppo spesso risultano penalizzati a vantaggio di atleti più grandi ed in grado di esprimere un rendimento maggiore, anche se modesto e senza grandi prospettive. E' tra questi soggetti infatti che potrebbero nascondersi coloro che nelle stagioni successive saliranno alla ribalta di scenari più importanti.
Sarebbe comunque grave errore pensare che i ragazzi usciti da questa categoria abbiano terminato il loro percorso di formazione: sono rari i casi di soggetti già maturi per un loro impiego in prima squadra, nella maggioranza dei casi ha inizio la fase finale di tale processo che consiste nel loro inserimento nel calcio degli adulti cha passa attraverso la categoria Juniores, Berretti, Primavera (a seconda della lega di appartenenza della società). Un periodo che può durare ancora sino ai 22 / 23 anni.
Anche se nella pratica sportiva l'educazione alla disciplina va coniugata con il rispetto delle regole, non bisogna mai dimenticare che chi sceglie di praticare un gioco sportivo di squadra come il calcio ha un bisogno naturale di trovare piacere nel gioco e nelle attività di allenamento. Troppo spesso, a tutti il livelli tale aspetto viene disatteso e nella ns cultura italiana anche nell'attività di base spesso si ha l'impressione assistendo agli allenamenti che questi sono più tesi a suscitare impegno, lavoro, sacrificio, piuttosto che entusiasmo, libertà espressiva divertimento, piacere. Uccidiamo le basi del gioco ancora prima di insegnarle. Ritengo sia opportuno saper coniugare i vari aspetti per poter rispondere ai bisogni dei soggetti e favorire l'instaurarsi del giusto clima di lavoro.
Il lavoro va individualizzato e specializzato : ovvero in base alle caratteristiche dei soggetti (psicologiche, tecniche, tattiche, atletiche) saranno somministrate ed indirizzate sollecitazioni adeguate per favorire il percorso formativo adatto a ciascuno.
L'ambiente di lavoro, il clima che si respira, le motivazioni individuali e di gruppo, determinano l'efficacia del lavoro e dell'intervento dell'allenatore, che pertanto dovrà prestare molta attenzione a tale aspetto per non disperdere le energie e gli sforzi messi in campo. Ciò sarà determinante anche per poter registrare i progressi dei singoli calciatori : il vero obiettivo di ogni allenatore.
Altro elemento che contraddistingue la categoria è il progressivo incremento dell'intensità intesa non solo sotto il parametro fisico, ma soprattutto come densità di attenzione, iniziativa e determinazione. Aspetto che inevitabilmente dovrà contraddistinguere le sedute di allenamento di tutta la stagione.


METODOLOGIA
Se dobbiamo condurre i ragazzi che ci sono stati affidati dalla società ad una maturazione che significa autonomia nella gestione di sè , in allenamento ed in gara, e nel rapporto con gli adulti di riferimento è evidente che i soggetti dovranno essere sempre protagonisti del loro processo formativo e quindi consapevoli di ciò che fanno e sollecitati costantemente all'autoanalisi ed autovalutazione per arrivare all'autocorrezione. 
Non dare per scontato ciò che dovrebbe essere stato fatto o sollecitato adeguatamente nelle stagioni precedenti, per l'allenatore sarà un segno di serietà e responsabilità individuare all'inizio le reali competenze dei suoi ragazzi e operare nelle direzioni più opportune, non trascurando l'aspetto tecnico ( sia tecnica di base che applicata) che alla fine è il concreto bagaglio che lasciamo in eredità ai nostri allievi. 
La maturità dei ragazzi ed il loro vissuto sportivo determina in base ai vari contesti comunque una gestione dei vari momenti della gara molto simile a quella degli adulti con la necessità di adeguarsi (velocemente) alle situazioni di gioco e alle varie condizioni psicologiche individuali e di gruppo. Diventa importante la capacità di leggere e interpretare le varie fasi della gara, e quindi modificare il proprio agire non solo sotto il profilo tecnico, ma soprattutto tattico ed attraverso la capacità di sapersi adeguare ai diversi spazi ( ampi e ristretti) , ai diversi tempi, alle situazioni di "palla coperta e scoperta", alle caratteristiche ed alle iniziative dei compagni, ed ai punti di forza e di debolezza degli avversari.

LE CARATTERISTICHE DELL'ALLENATORE - FORMATORE
La sola abilità nel mostrare il gesto tecnico non basta, deve soprattutto conoscere il modo migliore per trasmettere il suo sapere e farlo acquisire in modo duraturo alle nuove leve. Deve soprattutto saper cambiare e riadattare la propria programmazione in base alle nuove abilità acquisite dai ragazzi. Deve saper dare la giusta attenzione non solo agli obiettivi ed ai contenuti del suo lavoro, ma anche alle modalità con cui li propone e li guida nonché gli ambiti con cui fornisce i suoi feed back ai propri ragazzi.
 
Gli obiettivi primari dell'allenatore sono:
1. migliorare le capacità dei singoli e della squadra
2. dare una visione chiara degli obiettivi
3. aiutare a risolvere i problemi
4. creare una mentalità propositiva e "vincente"
 
Da una indagine fatta tra i ragazzi è emerso il seguente profilo ideale dell'allenatore per la categoria Allievi:
 
Saper essere
Saper fare
Di personalità forte
Credibile
Serio
Leale e sincero
Duro e severo quando serve
Disponibile ed aperto al dialogo
       
 
                                                  
Trasmettere grinta
Formare un gruppo solido
Trasmettere fiducia al gruppo ed al singolo
Aiutare nelle difficoltà
Capire il carattere dei giocatori                      
Individuare le caratteristiche di ciascuno   
Correggere gli errori
Non avere preferenze
Avere competenza calcistica                         
Saper comunicare
Creare un rapporto ricco
 
 
Credo che ogni tecnico dovrebbe confrontarsi con questi parametri prima e dopo il contatto con i propri ragazzi: solo in questo modo si sarà in grado di rispondere ai loro bisogni e ad essere veramente efficaci. 
In questa categoria si accentua il processo di orientare i singoli a privilegiare gli interessi del collettivo.

In gara: come condurre la propria squadra
La gara è esperienza fondamentale per i ragazzi , ma anche per l'allenatore perché, come si dice comunemente,: "E' la gara che fa l'allenatore".
E' in tale contesto che esso impara a controllare le emozioni, ad analizzare le dinamiche di gioco, a motivare i propri ragazzi, ad apportare quelle varianti che la situazione richiede.
La gara è la radiografia, la verifica ed a volte il premio per il lavoro svolto.
La partita deve essere presentata e vissuta come un test e non come un esame finale, in essa va favorita l'autonomia decisionale dei ragazzi, nel rispetto del collettivo. Ogni gara pertanto dovrà essere una opportunità per imparare una lezione che servirà per il futuro acquisendo importanti feed back dalle proprie azioni, imparando sia dai successi parziali che dagli errori commessi.
 
In allenamento: motivare per apprendere 
Se nelle categorie iniziali lo scopo principale dell'allenatore è quello di insegnare, in quelle successive il processo di insegnamento sarà integrato con quello di allenamento, cioè l'esercizio delle capacità già acquisite. Il lavoro di allenamento dovrà essere in simbiosi con quello della gara, l'allenatore quindi dovrà avere una condotta uniforme in entrambi i contesti. Per quanto riguarda i fondamentali tecnici, il buon allenatore delle giovanili avrà una cura particolare per il loro apprendimento e perfezionamento.
 
Cosa motivare
Come motivare
- La Tecnica
- Le attività proposte, i particolari
- La salute e la corretta alimentazione
- Il rispetto, l'amicizia, la coesione con i compagni
- L'impegno e la volontà
- L'attenzione, l'uso della testa
- Il miglioramento personale
- Il superamento delle difficoltà
- L'iniziativa personale: assunzione di responsabilità
- La collaborazione, l'organizzazione
- Spiegare il loro scopo e le modalità esecutive
- Offrire un sintetico supporto culturale
- Fornire esempi positivi, esaltare i valori del gruppo (l'unione fa la forza)
- Dare il meglio di sè fa sentire bene con se stessi e gli altri, non si hanno rimpianti, si utilizza bene il tempo disponibile e le potenzialità individuali
- Crescita della personalità
- Ogni conquista ha un costo da pagare
- Più alto è il livello di collaborazione più facile risulta la gara
- Meglio si ottimizzano le qualità dei singoli, più facile conseguire gli obiettivi di squadra 

LA MENTALITÀ VINCENTE
E' un termine inflazionato, usato in alcune circostanze anche a sproposito. Spesso è considerata una dote magica in possesso di qualche "mister" che ha vinto qualche campionato. Credo si tratti del desiderio di successo insito nell'uomo, che ha assunto forte presa anche in ambito sportivo, specie in questa era contrassegnata dai modelli dell'apparire (essere belli, ricchi e di successo). Ahimè la vita è caratterizzata anche dai problemi, dalle difficoltà, e bisogna essere realistici e concreti, ossia pronti ad affrontare con l'atteggiamento giusto ogni fase della vita.
Volendo tradurre in argomentazioni pratiche tale aleatoria definizione di così grande suggestione collettiva, diremo che a livello di squadre giovanili sarà importante creare la mentalità e la cultura per:
·      dare il meglio di sè in allenamento e in gara
·      individuare i problemi e affrontarli con fiducia e decisione
·      stimolare la forza del gruppo di fronte alle difficoltà
·      mettersi sempre in discussione, cercando continuamente di migliorarsi
·      stimolare l'iniziativa personale
·      cercare la vittoria attraverso il gioco
·      accettare il risultato senza cercare alibi
·      portare il massimo rispetto per tutti gli avversari, ma non temere nessuno
·      essere brillanti e decisi nei finali di tempo, quando la stanchezza si fa sentire ed è facile che gli avversari abbassino il livello di attenzione
·      non sprecare energie mentali in comportamenti inutili quali arrabbiarsi e protestare a seguito di un errore o quando il risultato è negativo. Non è agendo in questo modo che si possono vincere le gare, ma al contrario cercando solo comportamenti vantaggiosi e positivi: incoraggiarsi, concentrarsi sulla azione successiva, prendere più iniziative, collaborare maggiormente con i compagni, giocare con maggior spirito agonistico.  
Cercando di far assumere ai propri allievi tali comportamenti si creeranno i presupposti per favorire una situazione vincente prima di tutto in funzione della formazione dei giocatori, ma anche in relazione ai risultati delle gare. Sinteticamente:"Vincere non è la cosa più importante, impegnarsi per vincere è l'unica cosa che conta".

Esercitazioni per la seduta 
 
A)      In un settore di campo situato all'esterno dell'area di rigore si contrappongono 2 squadre di 4 giocatori. La squadra in possesso di palla può utilizzare 2 giocatori jolly che giocano sia in funzione del mantenimento del possesso palla, sia per inserirsi in avanti per cercare la conclusione. L'obiettivo della squadra in possesso di palla è quello di innescare il giocatore jolly una volta che questo si propone in profondità. La squadra senza palla avrà lo scopo di recuperarla per poter cercare a sua volta di giocare in superiorità numerica per attaccare la porta.

B)      L'esercitazione si sviluppa attraverso una partita a tema con la presenza di 3 squadre di 6 giocatori: mentre due si confrontano tra loro la terza funge da jolly. La squadra in possesso di palla potersi avvalere della collaborazione dei 6 giocatori jolly posizionati sul perimetro del campo.
All'interno la situazione è di parità numerica e si gioca a 3 tocchi prima, ( ma anche a 2 o a tocchi liberi). Lo scopo è quello di servire il giocatore sponda in grado di fare la migliore rifinitura, ovvero ricercare la via della rete più sicura.

Misura la tua prestazione
 
Parametri generali
Concentrazione
Iniziativa
Determinazione
Comunicazioni verbali
valutazione
 
 
 
 
 
ed in base al ruolo :
Ruolo
Obiettivi fase di possesso
Obiettivi fase di non possesso
Portiere
Rimessa in gioco
Guida del retropassaggio
Gioco con i piedi: ricezione destro e sinistro trasmissione destro e sinistro
Controllo dell'equilibrio di squadra
Guida del reparto
Parate
Uscite alte
Uscite basse
Segnalare ai compagni quando si esce dalla porta
Difensore esterno
Attivo nel Disimpegno (smarcamento)
Ricezione (ds e sn)
Trasmissione (ds e sn)
Garantire ampiezza
Rimessa laterale
Inserimenti in attacco ( cross)
Chiusura diagonali difensive
Recuperi difensivi 
Anticipi
Contrasti
Marcatura
Difensore centrale
Controllo e attuazione dell'equilibrio
Ricezione (ds e sn)
Trasmissione (ds e sn)
Lancio (ds e sn)
Attivo nel disimpegno
Inserimenti nelle palle inattive
 
Anticipi
Recuperi difensivi 
Protezione portiere
Marcatura
Copertura
Contrasto
Interventi di gioco aereo
Protezione della porta
Centrocampista centrale
Continuità di smarcamento per essere riferimento per i compagni
Passaggi importanti (ds e sn)
Ricezione (ds e sn)
Protezione della palla
Lanci in profondità (ds e sn)
Cambi di gioco
Inserimenti in avanti
Conclusioni (ds e sn)
Equilibrio
Palle recuperate : Intercettamento e Contrasti
Interventi di gioco aereo
Pressione sulla palla
Palla recuperata nella ½ campo offensiva
Centrocampista esterno
Cross (ds e sn)
Assist
smarcamento
Ricezione (ds e sn)
Inserimento
Conclusione (ds e sn)
Chiusura diagonali offensive
Intercettamento
Contrasto
Pressione sulla palla
Palla recuperata nella ½ campo offensiva
Attaccante
Conclusione (Gol) (ds, sn e testa)
Seguire le conclusioni dei compagni 
Cross (ds e sn)
Assist
Protezione palla
Dribbling
Movimento di attacco allo spazio
Movimento di creazione di spazio
Disturbo sul disimpegno avversari
Palle recuperate nella ½ campo offensiva
 
Valutazione
1° tempo
2° tempo
complessiva
rendimento
 
 
 
 
N.B. cerchiare il ruolo praticato e indicare un valore da 1 a 5, (dove 1 insufficiente e 5 ottimo ) in ciascuna voce posta a fianco nelle colonne relative alla fase di possesso e di non possesso per indicarne il livello di efficacia e sulle voci poste sopra e sotto la tabella.

 
ALLIEVI - OBIETTIVI TECNICI ED EDUCATIVI
 
AREA TECNICA
(Es: guida della palla, dribbling, etc.)
AREA TATTICA
(Es: movimenti senza palla, tattica del fuorigioco, etc.)
AREA FISICA
(Es: rapidità, resistenza alla velocità, etc.)
 
Ob. tattica individuale
Ob. tattica collettiva
 
 
 
Ø PERFEZIONAMENTO (ovvero correttezza della risposta tecnica e sua velocità di esecuzione) DELLA TECNICA DI BASE E APPLICATA
1>1       specifico per
 
  • difensori
  • centrocampisiti
  • attaccanti
 
1° controllo
rispetto dei principi di gioco
posizionamento
lettura e interpretazione
supplenza
efficacia nelle transizioni padronanza delle situazioni:
  • 2>2
  • 3>2
 
LAVORO SU:
  • Forza
  • Resistenza
  • Velocita'
 
 
AREA PSICOLOGICA
(Es: tecniche di concentrazione, controllo delle emozioni, etc.)
AREA SOCIALE
(Es: comunicazione, guida ai rapporti interpersonali, etc.)
STILE DI VITA
(Es: educazione alimentare, gestione tempo libero, etc.)
Obiettivi individuali
Obiettivi del gruppo
Obiettivi individuali
Obiettivi del gruppo
 
· Gestione delle Difficolta'
· Controllo Ansia
· Controllo
· Autostima
· Autonomia
· Coesione
· Cooperazione
· Superamento delle Difficolta'
· Corresponsabilità
· Solidarieta'
· Essere sempre utili
· Autonomia e rapporti maturi con l'allenatore
· Dare il meglio di se'
· Maturita' rapporti tra Compagni
· Comunicazione funzionale
· Autonomia problemi gara
oGestione Infortuni
oLinee Guida Alimentari
oTutela Salute
oUso Funzionale Del Personale Sociale