Palermo fa festa con la Nazionale Femminile
Lunedì seicento studenti hanno partecipato all'incontro con le calciatrici azzurre all’università, ieri in 5500 sono stati i ragazzi e le ragazze delle scuole calcio e dei plessi scolastici che hanno assistito alla partita allo stadiomercoledì 9 ottobre 2019
La due giorni della Nazionale Femminile a Palermo è stata un vero successo di sport e partecipazione. Lunedì l’incontro con gli studenti e le studentesse delle scuole della città con una delegazione della Nazionale Femminile che ha avuto luogo presso la Cittadella Universitaria del capoluogo siciliano; ieri l’epilogo con la partita con la Bosnia Erzegovina, vinta 2-0, con oltre 5500 ragazzi e ragazze delle scuole calcio e dei plessi scolastici, in rappresentanza di tutta la Sicilia, che hanno riempito la gradinata dello stadio Renzo Barbera.
All’incontro all’Università di Palermo, c’erano le calciatrici Rosalia Pipitone, Elena Linari, Rachele Baldi e Gloria Marinelli, che hanno avuto l'occasione di raccontare le proprie esperienze e rispondere alle domande dei ragazzi e affrontare il tema dello sport nelle scuole proprio nel territorio che negli ultimi anni ha registrato il maggior numero di adesioni alle attività di Giococalciando e Ragazze in Gioco nell’ambito del Progetto Valori in Rete.
Saluti istituzionali affidati a Stefano Valenti, Coordinatore SGS della Regione Sicilia, che ha illustrato la genesi dell'evento, seguito da Santino Lo Presti, Presidente del Comitato Regionale LND. Significativo l'intervento del Rettore dell’Università di Palermo, il Prof. Fabrizio Micari. “Vedere tante giovani ragazze riunite in questa sala fa tanto piacere, così come ospitare la Nazionale: è sempre una grande emozione e un piacere, soprattutto in un momento come questo per la nostra città: dopo i tempi della serie A, stiamo vivendo un momento di rinascita e di risalita con il Palermo in serie D. La gioia più grande è perché si tratta della Nazionale femminile reduce da un ottimo mondiale che ci ha tenuti incollati al televisore: un calcio che per me significa freschezza”.
A seguire parola alle azzurre, molto disponibili come di consueto, nell'interagire col giovane pubblico che, dal Mondiale al calcio femminile in generale, ha espresso tutta la propria curiosità verso le calciatrici della Nazionale.
Rosalia Pipitone: “I pregiudizi nei confronti del calcio femminile esistono sempre, ma grazie alle nostre energie messe in campo e nel vedere la gente che ci sostiene, partita dopo partita, riusciremo a superarli del tutto. Personalmente ho dovuto lottare per affermarmi come calciatrice, sono partita proprio da Palermo, e sono contenta del percorso fatto, soprattutto per essere approdata in Nazionale e aver partecipato al mondiale: a voi ragazzine l’unico consiglio che vi posso dare è di andare sempre avanti con sacrificio e passione.”.
Elena Linari: “La cosa più bella del Mondiale è stata certamente la qualificazione. Subito dopo il gol che abbiamo fatto all’Australia che ci ha permesso di fare il percorso che tutti conoscete: ci ha dato morale e voglia di fare sempre meglio. Per me il calcio è un lavoro, ma anche un divertimento”. Per quanto riguarda altri aspetti legati a questo sport. “Ci sono studi scientifici in merito allo stress e alla gestione della fatica, durante il ciclo mestruale: ognuna di noi reagisce in modo differente, ma siamo seguite dal nutrizionista che ci consiglia sempre per il meglio. Non solo, invece, per quanto riguarda gli aspetti sociali, adesso abbiamo una maggiore tutela quando siamo in gravidanza e, certamente, con il tempo e con la conoscenza del calcio femminile andrà sempre meglio”.
Rachele Baldi: “Il calcio è sempre stato il mio sogno: devo ringraziare i miei genitori che mi hanno sempre incoraggiata, soprattutto mio padre. La maglia azzurra la definisco una grande emozione, un peso grande, ma bellissimo. La forza della Nazionale? Il gruppo e l’impegno che tutte noi mettiamo ad ogni partita”.
Gloria Marinelli. “Un po’ come le mie compagne ho iniziato a giocare con i maschietti, non esistendo squadre giovanili femminili: oggi per fortuna si sta invertendo la rotta”.