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21 novembre 2024
martedì 4 maggio 2021
Nell'ambito del progetto "SGS Academy Puglia" si è svolto lunedì 3 maggio 2021, il webinar dal titolo "I progetti di responsabilità sociale del Settore Giovanile e Scolastico" afferente al secondo ciclo del Corso di Formazione Propedeutica Interna di Primo Livello "Entry Level" organizzato dal Settore Giovanile e Scolastico della Regione Puglia e riservato a tutti i collaboratori del territorio pugliese.
Ad aprire l'incontro formativo è stato il Coordinatore Federale Regionale Prof. Antonio Quarto il quale, dopo i saluti e i ringraziamenti rivolti ai partecipanti, ha evidenziato l'importanza dell'argomento: "La nostra attività è basata sui progetti di responsabilità sociale. E' un tema che ci ha contraddistinto ed è fondamentale. Noi ci occupiamo di informazione, formazione e aggiornamento. Veder formare sia i bambini che i tecnici e i dirigenti è la nostra prima missione".
A seguire la Psicologa Regionale Ilari Fischetti, in qualità di moderatrice dell'incontro, ha introdotto l'argomento e presentato i relatori, ringraziando per la partecipazione e per l'impegno profuso tutti i collaboratori della FIGC- SGS Puglia.
Il Delegato Regionale all'Attività Scolastica Prof. Silvio De Frenza avvia la sua relazione spiegando i programmi socio-educativi e in particolare il progetto intitolato "Un pallone di speranza" indirizzato agli Istituti Penitenziari Minorili: "Siamo stati tra i primi ad aderire a questa progettualità che è partita nel 2008 e dava la possibilità di utilizzare dopo aver definito una determinata e complessa programmazione degli incontri con le rispettive autorità del territorio, vari strumenti tramite l'istituzione di corsi per arbitri, corsi per allenatori e tornei. Fondamentali i capisaldi e le finalità educative per generare un sentimento di fiducia nell'avvenire: la speranza".
Nell'ambito di un ulteriore progetto di responsabilità sociale il "Calcio Integrato" il Referente SGS Academy Puglia, la Dott.ssa Valentina Leoncini, definisce i differenti termini di "menomazione", "disabilità" e "handicap" per ridurre tutte quelle condizioni che ostacolano la corretta integrazione del disabile all'interno di ogni contesto consentendo il fiorire di ogni potenzialità.
Successivamente interviene il Delegato al Calcio Integrato Giuseppe Antonio Fontana il quale dichiara: "Il Calcio Integrato è una specialità del calcio che ha l'obiettivo di favorire l'integrazione e l'inclusione tra persone con disabilità. Il 18 settembre 2019 è stato siglato un Protocollo d'intesa tra la FIGC e il CIP, il Comitato Italiano Paralimpico che ha previsto per la prima volta a livello internazionale l'istituzione all'interno della Federazione Gioco Calcio di una divisione specifica per il calcio paralimpico, il 'Calcio Paralimpico e Sperimentale' - https://www.figc.it/it/paralimpico-e-sperimentale/"
Giuseppe Antonio Fontana prosegue la relazione spiegando i vari passi da compiere per promuovere lo sviluppo del calcio integrato: "E' necessario conoscere il territorio per creare una rete tra le associazioni, i club e la scuola e sviluppare delle idee per creare progetti che possano durare nel tempo e crescere nel modo migliore".
Ci si sofferma, inoltre, sull'acronimo "BES" ovvero "Bisogni educativi speciali" che riguardano bambini e ragazzi che hanno bisogno di una particolare attenzione dando degli strumenti, dei supporti per dare a tutti loro la giusta uguaglianza di opportunità perchè come disse Nelson Mandela 'Lo sport può creare speranza là dove prima c’era solo disperazione. Ha più potere dei governi nel rompere le barriere razziali. Irride ogni tipo di discriminazione', ricordando di considerare sempre prima la persona e poi la disabilità'.
Subito dopo la Psicologa Regionale Ilaria Fischetti mostra attraverso alcune slide un altro progetto di responsabilità sociale, l' "Area Social Football" del Settore Giovanile e Scolastico creata nel 2020 con l'obiettivo di strutturare in maniera organica a livello nazionale un'attività che possa dare sempre una maggiore valenza al tema del sociale. Sono compresi tre progetti "Refugee Teams", "Zona Luce" e "Freed By Football".
"Nello specifico - spiega la Dott.ssa Fischetti - il Progetto Rete 'Refugee Teams' lanciato nel 2015 in collaborazione con il Ministero dell'Interno e l'ANCI e rivolto ai minori stranieri accolti nei Centri SAI/SIPROMI, ha visto un'evoluzione notevole con tornei, attività, corsi realizzati e avviati. Ad oggi i Siproimi sono 101 con 1100 ragazzi e 18 regioni partecipanti. E' un progetto di studio e di ricerca in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, attraverso il Centro di ricerca universitario Health Human Care and Social Intercultural Assessment. Fondamentale la sinergia sul territorio pugliese per la realizzazione del progetto con il raggiugimento di determinati obiettivi che sono stati raggiunti nel corso di questi anni dal Coordinamento Regionale".
In chiusura il Referente dell'Area Tecnica del Progetto Rete, Prof. Giuseppe Casadibari, dopo aver ringraziato i Centri SPRAR e le società del territorio che hanno aderito al progetto, dichiara: "Dal 2015 al 2020 sono state disputate sei edizioni del Progetto Rete! con le relative fasi nazionali che hanno coinvolto le strutture partecipanti in un torneo per l'assegnazione della vittoria finale. La sinergia con le società sportive del territorio ha consentito una notevole partecipazione di ragazzi italiani tesserati, favorendo lo sviluppo di attività miste nel corso delle fasi regionali, delle tappe interregionali e del raggruppamento nazionale e il tesseramento di diversi ragazzi stranieri per le medesime società".
Mister Casadibari esprime con entusiasmo l'aver raggiunto per tre volte la finale con la squadra del Centro SPRAR di Carmiano (LE), "Rinascita" Cooperativa Sociale, il cui Mister della squadra Hassane insieme alla collega Nadia ha riportato la sua testimonianza: "Ciò che unisce tutti i ragazzi del Progetto Rete che hanno alle spalle un vissuto difficile e doloroso è il desiderio di giocare a pallone. Il Progetto Rete rappresenta l'incontro, la felicità. Il calcio è una scuola di vita. L'anno scorso perdemmo la finale a Bologna. Siamo rimasti male ma subito dopo il nostro sguardo è andato sui ragazzi vincitori e perdenti. Abbiamo mangiato, scherzato tutti insieme. Nel progetto rete non ci sono vinti. Siamo tutti vincitori. Io mi emoziono ogni volta in cui vedo i ragazzi pubblicare sui social la foto della maglia della Nazionale e dire agli amici, ai parenti 'Io oggi ho rappresentato l'Italia'. Viva il Progetto Rete per sempre".
"L'obiettivo del progetto - conclude Prof. Casadibari - è quello di comunicare valori, emozioni attraverso l'aggregazione e l'inclusione sociale che lo sport, e nel nostro caso il calcio, sa creare. E le emozioni continuano..."