Il resoconto della videoconferenza "Il giocatore come metodo", ultima fatica formativa di Cristian Aleza
martedì 14 marzo 2023
Sfogliando il dizionario Garzanti e focalizzando l’interesse sull’etimo della parola “metodo” si ottiene in cambio un’auspicata delucidazione: “strada attraverso cui si va oltre”. Quindi “metodo” è una procedura razionale, utile per raggiungere determinati risultati.
Non sarà stato un caso, è la nostra riflessione finale, se Cristian Javier Aleza Garcés (nella foto) abbia scelto proprio questa parola di origine greca per titolare il suo ultimo lavoro formativo. Che ha illustrato ieri sera nel corso di un’interessante videoconferenza: “Il giocatore come metodo”.
Cristian Javier Aleza Garcés, 39 anni, allenatore Uefa Pro e “asesor” metodologico nativo di Saragozza, è stato il quarto ospite illustre del percorso formativo curato da Joan “Nan” Moll per il Settore Giovanile e Scolastico dell’Alto Adige.
Aleza, come lui stesso abbrevia la sua anagrafica, ha speso anni sul campo o dietro una cattedra accademica. A professare il suo credo calcistico così come Andrés Paris o Valter Vio, che lo hanno preceduto nelle conferenze Sgs precedenti alla sua. Grazie alla sua innata curiosità ed alla costanza osservata nel suo personale aggiornamento tecnico, ha sviluppato un progetto tecnico di alto livello. Incentrato sull’uomo, perciò sul giocatore. Individuato come uno strumento per raggiungere i risultati di cui sopra.
La sua videoconferenza è spaziata dai doveri dell’allenatore (“deve sapere che tutti i giocatori a sua disposizione non sono uguali. Se vi riesce otterrà crediti importanti con gli stessi. Oltre a far emergere il positivo da ciascuno di loro”) alla sua necessità di costruire un programma di allenamento funzionale (“perché deve migliorare la fantasia, le alternative e l’intraprendenza”).
Senza dimenticare di fornire esempi eclatanti quando il discorso è scivolato, ad esempio, sull’argomento “stimolo”. Aleza, in questo caso, è stato fin troppo eloquente.
“Guardate la Juventus. E pensate a quale beneficio abbia goduto la squadra al rientro in campo di Federico Chiesa. Ecco l’esempio perfetto di ‘giocatore come metodo’. Con la sua grinta e la sua capacità di trascinare i compagni, Chiesa ha fatto leva indirettamente anche sulla loro emotività. E la Juve ha fatto un salto di qualità evidente, direi”.
La videoconferenza ha poi centrato il suo focus anche sull’insostituibilità: “Nessuno è sostituibile. Quando si deve sopperire ad una assenza per infortunio o squalifica si deve puntare su riserve che siano le più complementari possibile. Questo perché le singole peculiarità sono univoche ed indivisibili”.
Due ore abbondanti, arricchite da numerosi spot video che illustravano situazioni di gioco di top team come Barcellona, Liverpool, Milan e Napoli e le diverse interazioni tra singoli giocatori. “Metodi”, per raggiungere determinati risultati, parafrasando quanto contenuto dal dizionario Garzanti. E quando è giunto il momento del congedo, Aleza si è affidato al suo ampio sorriso. Gratificando la sua platea...