Bolzano

"Il gioco, un'opportunità", il progetto tecnico illustrato a Bolzano da Valter Vio

martedì 21 febbraio 2023

Due ore molto intense. Volate nel religioso silenzio che regnava nell’auditorium. Se si eccettuano rari intermezzi, dedicati unicamente alle domande del pubblico in sala, alle scuole “Einaudi” di Bolzano.

In cattedra, ad esporre le sue teorie, uno dei più affermati preparatori atletici del calcio italiano: Valter Vio. Un uomo che, nella sua personale storia calcistica, ha vissuto due distinte epoche. Quella giovanile di calciatore, svariando tra serie B e Lega Pro. Come faceva da difensore sulla fascia destra. E quella attuale, spesa sia in Italia che all’estero, ad educare e preparare il fisico e la mente dei professionisti. In una carriera che lo ha portato in giro per il mondo. Al fianco di allenatori del calibro di Cesare Prandelli, Delio Rossi, Rolando Maran. Solo per citarne alcuni.

Vio, ieri sera, era a Bolzano. Ospite di Joan Moll, dello staff tecnico dell’Ac Trento - oltrechè referente e collaboratore del Settore Giovanile e Scolastico bolzanino - e del percorso formativo che il minorchino ha confezionato per conto dell’Sgs, in favore di tutti gli addetti ai lavori che operano a queste latitudini.

63 anni giovedì prossimo, Valter Vio - nella foto al centro con Moll a sinistra ed a destra il coordinatore Sgs Roberto Cortese - è nato a Portogruaro (la cosiddetta “Venezia orientale”) ma cresciuto a pane e pallone lungo un percorso iniziato da calciatore a Jesolo, Trento, Taranto, Sorrento e Potenza e proseguito indossando i panni del preparatore a Roma (nella Lazio), Lecce, Palermo, Genova (sia nel Genoa che nella Samp), Bologna, Al Nasr (Iran), Valencia, Firenze, Trento e Pisa dove, in quest’ultima, è stato sollevato dal suo incarico il 19 settembre dello scorso anno. Quando lo staff di Rolando Maran, di cui faceva parte, venne esonerato assieme al suo tecnico.

Frutto di questo lungo pellegrinaggio, le molteplici esperienze immagazzinate nel suo personale bagaglio tecnico hanno rappresentato le pietre miliari del suo attuale credo calcistico. Che lo hanno convinto ad abbracciare una nuova filosofia della preparazione atletica. Riassunta in un titolo, dal “font” marcato: “Il gioco, un’opportunità” ed illustrata ieri sera alle “Einaudi”.

Questo progetto tecnico è stato testato e sviluppato assieme allo stesso Joan Moll sia a tavolino che a Trentinello (il centro sportivo dell’Ac Trento). In cui i protagonisti di questo laboratorio calcistico erano le promesse della Under 17, guidata proprio da Moll, monitorate dal Gps per estrapolare da ogni singola performance i dati analitici necessari per dare corpo sostanzialmente ad una convinzione: il gioco con la palla può allenare, quindi diventa fatalmente opportunità.

Al suo pubblico dell’auditorium Vio ha dato una scossa poderosa: “Una squadra di calcio non può e non deve essere allenata a comparti. Prima l’allenamento fisico e poi a seguire la tecnica e la tattica. Lo staff non deve lavorare separatamente, ma insieme. E per fare ciò le sedute devono coinvolgere ogni singolo tecnico. Costruendole con lavori specifici ed esercizi mirati. In cui la tecnologia ci consente di perfezionare pure il singolo movimento individuale”.

La settimana viene così suddivisa in tre fasi sostanziali: il recupero, l’acquisizione e la rifinitura. Ed ogni singola ora lavorata viene ottimizzata. Con un importante risparmio di tempo. Che viene strategicamente redistribuito. Lungo tutto l’arco temporale che separa gli impegni ufficiali.

Valter Vio si è infine congedato con una promessa. Di tornare in cattedra a Bolzano. “Per il secondo tempo!”. Come egli stesso ha scherzosamente affermato. 

Gli auguriamo di tornare presto in campo. A performare il gruppo. Dall’alto della convinzione che il gioco “è un’opportunità”…