
Convegno “Proteggere ed Educare: la Tutela dei Minori nelle Attività Sportive”
200 i partecipanti all'evento organizzato dal Coordinamento Sgs Abruzzo in collaborazione con l'Università degli Studi “Gabriele d'Annunzio”mercoledì 12 marzo 2025

Chieti, 7 marzo 2025 – Si è svolto con grande successo, presso l’Aula Magna dell’Università di Chieti il convegno “Proteggere ed Educare: la Tutela dei Minori nelle Attività Sportive”, organizzato dal Coordinamento Abruzzo Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e il Corso di Studi in Scienze delle Attività Motorie e Sportive dell'Università degli Studi “Gabriele d'Annunzio” di Chieti -Pescara.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi dirigenti sportivi, tecnici, studenti e addetti ai lavori, a conferma della crescente attenzione nei confronti della tutela dei minori nello sport e dell’importanza di creare ambienti sicuri e formativi per i giovani atleti.
Durante il convegno, diversi esperti hanno affrontato da più prospettive il tema della protezione dei minori nello sport.
Il Prof. Claudio Robazza, docente dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, ha illustrato gli esiti di studi scientifici sul talento sportivo, evidenziando come lo sviluppo delle capacità atletiche sia strettamente legato a un ambiente positivo e stimolante. Il talento, ha spiegato, non è solo una questione genetica, ma dipende fortemente dai fattori psicologici e dal supporto ricevuto da allenatori e dirigenti.
Josefa Idem, campionessa olimpica e referente SGS Academy, ha portato una testimonianza intensa e personale, raccontando le difficoltà affrontate nel corso della sua carriera sportiva. Ha sottolineato quanto, nel tempo, sia cambiata la consapevolezza su questi temi, ma anche quanto resti ancora da fare per garantire un ambiente sereno e costruttivo per i giovani atleti. “Ogni bambino e ogni bambina che pratica sport deve sentirsi al sicuro, rispettato e valorizzato” – ha dichiarato – “e per questo è fondamentale il ruolo di tecnici, dirigenti e famiglie nel creare un contesto sano e inclusivo”.
Sul piano normativo, il Prof. Andrea Monti ha approfondito le responsabilità giuridiche degli operatori sportivi, analizzando le implicazioni del safeguarding e le nuove disposizioni in materia di protezione dei minori. Il suo intervento ha evidenziato come la corretta applicazione delle normative sia fondamentale per prevenire abusi, discriminazioni e situazioni di rischio all’interno delle società sportive.
A concludere i lavori è stato il Dott. Vito Di Gioia, Segretario del Settore Giovanile e Scolastico FIGC, che ha illustrato il modello federale di tutela dei minori, sottolineando il ruolo della Federazione nel promuovere formazione e consapevolezza tra le società sportive. “Lavorare per la sicurezza e il benessere dei giovani atleti non è solo un obbligo normativo, ma un dovere morale di tutti coloro che operano nello sport” – ha affermato.
L’incontro ha rappresentato un momento di grande valore per tutti i 200 presenti tra dirigenti di società calcistiche e studenti dell’Università, offrendo spunti concreti per migliorare le pratiche di safeguarding nelle società sportive.
Emidio Sabatini, Coordinatore Federale Regionale FIGC Abruzzo-SGS, ha espresso soddisfazione per la riuscita dell'evento: “Questo convegno dimostra quanto sia fondamentale mettere al centro del dibattito la tutela dei minori nello sport. È nostro compito come Federazione supportare le società sportive, offrendo strumenti e formazione per garantire ambienti sicuri e stimolanti per i giovani atleti” .
Grande entusiasmo anche da parte del Prof. Pascal Izzicupo, moderatore dell'evento e docente presso l'Università “G. D'Annunzio”, che ha sottolineato il valore della collaborazione tra il mondo accademico e il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC: “Questa sinergia, consolidatasi negli anni, ha permesso non solo di portare avanti un'importante attività di sensibilizzazione sul tema della tutela dei minori, ma anche di offrire agli studenti opportunità concrete di formazione e avviamento al mondo del lavoro nello sport” .
Il successo dell’evento conferma quanto sia cruciale continuare a investire in formazione e sensibilizzazione per garantire che lo sport rimanga un luogo sicuro, educativo e inclusivo per tutti i ragazzi e le ragazze che lo praticano.


