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Bertolini: “Abbiamo tanto entusiasmo, speriamo di portare l’Italia femminile ai Mondiali”

lunedì 12 marzo 2018

Bertolini: “Abbiamo tanto entusiasmo, speriamo di portare l’Italia femminile ai Mondiali”

“Per noi il difficile viene adesso, se manchiamo ai Mondiali da vent'anni un motivo deve esserci. Si sta cercando una mentalità diversa, negli ultimi tempi in Italia ci sono segnali diversi che incoraggiano la crescita del movimento e ci proviamo. Ci giochiamo le possibilità con il Belgio, che è la favorita, e il Portogallo: il girone è complicato, passa la prima classificata e poi c'è un meccanismo ancor più difficile di quello della Nazionale maschile”: a parlare così ai microfoni di Radio Onda Libera è il ct della Nazionale Femminile Milena Bertolini.
Reduce dal secondo posto alla ‘Cyprus Cup’ e con la mente proiettata ai prossimi due impegni nelle qualificazioni mondiali con Moldavia (6 aprile) e Belgio (10 aprile), il Commissario tecnico ha tenuto la sua prima lezione della mattina a Coverciano agli allievi del corso per ‘Allenatori professionisti UEFA A’ - riservato nello specifico a tecnici di calcio femminile - per discutere di tecnica e tattica, e di come il movimento femminile possa continuare a svilupparsi in Italia. 


“La mia squadra è molto motivata, c'è entusiasmo e voglia di arrivare. Con la Nazionale maschile fuori dai Mondiali, adesso c'è anche un'attenzione mediatica nei nostri confronti che forse non ci sarebbe stata”, ammette Bertolini. Ma cosa manca al calcio femminile italiano per raggiungere le realtà internazionali più forti e competitive? “L'Italia negli anni '90 era tra le più forti – spiega il ct - poi c'è stata una situazione di stallo per 15 anni, mentre le altre sono andate avanti aumentando gli investimenti. Noi siamo rimasti fermi. Adesso c'è qualcosa di diverso: ci sono i club più grandi che si stanno occupando di calcio femminile, come la Fiorentina e quest'anno anche la Juventus. Inter e Milan stanno programmando per l'anno prossimo, la Roma ci sta pensando. Qualcosa è cambiato e sta cambiando in positivo, manca però lo status da professionista. Da noi le giocatrici sono considerate dilettanti sebbene facciano la vita da professioniste con 6-7 allenamenti a settimana e gli impegni”.

Bertolini ha quindi esposto le proprie teorie e metodologie di lavoro agli aspiranti ‘Preparatori atletici’ nell’aula del Centro Tecnico Federale di Coverciano recentemente intitolata all’ex Ct ‘Azeglio Vicini’.