Performance Italia: realizzato un nuovo video in collaborazione tra FIGC e CONI, "L'allenamento della resistenza nel calcio"
In occasione del lancio del progetto, nel novembre 2021, fu presentata una prima serie di filmati applicativi sulla tecnica dei movimenti specifici del calciatore. Brunelli: "Questo programma scientifico nasce dal e per il calcio, ma i positivi riscontri lo rendono un prezioso strumento da mettere a disposizione dell’intero mondo dello sport”martedì 9 gennaio 2024
Il CONI e la FIGC hanno iniziato nel 2020 una collaborazione scientifica da cui è nato, nel novembre del 2021, il progetto Performance ITALIA, che prevede la realizzazione di lavori didattici in formato audio-video su Integrazione, Tecnica dei movimenti specifici, Aerobico, Letteratura, Individualizzazione, Alimentazione. Questa attività è destinata a contribuire alla migliore formazione degli staff tecnici delle prime squadre e dei settori giovanili delle società di calcio, con l’obiettivo di migliorare la prestazione sportiva e la riduzione degli infortuni.
In occasione del lancio ai media, fu presentata una prima serie di filmati applicativi (4 episodi di circa 20’) realizzati dall’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI e dall’Area Performance di Club Italia (FIGC) sulla “Tecnica dei movimenti specifici del calciatore”. Proseguendo nel progetto, è stato realizzato un altro video didattico per approfondire il tema “Aerobico” su “L’allenamento della resistenza nel calcio”. Il nuovo episodio sottolinea l’importanza della resistenza, proponendo alcuni protocolli per la valutazione e le metodologie per l’allenamento a diversi livelli. Una gara di calcio, infatti, richiede un buon livello di resistenza non solo perché la partita dura 90 minuti, ai quali si devono aggiungere mediamente 20 minuti di intenso riscaldamento, ma perché richiede sempre di più alta intensità e quindi una resistenza specifica a sostenere movimenti realizzati ad alte velocità. Diversi studi scientifici hanno evidenziato la forte correlazione tra una scarsa resistenza ed il numero di infortuni. Calciatrici e calciatori con una minore resistenza sono risultati essere più esposti a rischi di infortuni, quindi, il tema è di un’importanza rilevante, anche in considerazione dell’alto modello di prestazione che il calcio moderno richiede.
“Ringrazio la FIGC e il Segretario Brunelli che credono nell’efficacia del rapporto di collaborazione con il CONI e contribuiscono con qualità e passione a fornire strumenti essenziali per implementarne i contenuti, attraverso approfondimenti scientifici di indubbia valenza - le parole del Segretario Generale del CONI Carlo Mornati -. Il focus sull’aerobica, coordinato dai gruppi di lavoro guidati dal Prof. Di Salvo e dal Prof. Alessandro Donati, è un passaggio nevralgico nell’ottica del miglioramento delle performance, anche come chiave di lettura predittiva relativamente alla prevenzione degli infortuni. Si tratta di elementi fondamentali per individuare modelli di riferimento sempre più attendibili e consentire alle nostre atleti e ai nostri atleti di lavorare in condizioni ottimali, ottimizzando in modo dettagliato la preparazione e cercando di circoscrivere al minimo i pericoli legati a eventuali contrattempi di natura fisica”.
“Studio e formazione rappresentano le direttrici che ispirano gran parte dell’attività della FIGC - dichiara il Segretario Generale Marco Brunelli - a maggior ragione quando si entra nel campo della performance legata alla prevenzione degli infortuni. La salute degli atleti è una priorità che condividiamo con il CONI, al quale rivolgo il nostro ringraziamento per la collaborazione con l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport e con il quale mi compiaccio per l’ottimo lavoro svolto. Questo programma scientifico, infatti, nasce dal e per il calcio, ma i positivi riscontri lo rendono un prezioso strumento da mettere a disposizione dell’intero mondo dello sport”.
I due gruppi di lavoro, coordinati dal Prof. Valter Di Salvo (Responsabile dell’Area Performance del Club Italia) e dal Prof. Alessandro Donati (Coordinatore metodologia dell’allenamento dell’IMSS del CONI), sono partiti dall’identificazione del modello di prestazione specifico del calciatore analizzando non solo la letteratura esistente, ma anche studiando i movimenti dei calciatori della Nazionale Italiana. Per il Prof. Valter Di Salvo “la resistenza del calciatore influenza fortemente la prestazione in gara. Così come nei precedenti mondiali di calcio, anche in Qatar 2022 si è realizzato un maggior numero di gol nel secondo tempo (+34%) rispetto al primo tempo, e particolarmente negli ultimi 15 minuti di gioco. Inoltre, è proprio negli ultimi 15 minuti della gara che si riscontra il maggior numero di infortuni proprio con il subentrare della fatica. Attraverso un buon livello di resistenza, un calciatore sarà in grado di mantenere un’alta prestazione per tutta la durata della partita arrivando ai minuti finali e decisivi della gara in grado di continuare ad esprimere tutte le sue capacità e riducendo al tempo stesso il rischio infortunio”.
"Condivido in toto l'analisi del prof Di Salvo rilevando che la resistenza di un calciatore, oltre ad essere il frutto di una adeguata efficienza cardiorespiratoria è, prima di ogni altro aspetto, strettamente connessa con l'efficienza muscolare - ha aggiunto il Prof. Alessandro Donati -. Muscoli potenti ma agili, in grado di esprimere grandi capacità coordinative. C'è poi un altro aspetto fondamentale: la capacità di corsa, sia sulle brevi (fino a 30 metri) che sulle lunghe distanze (da 30 fino 60-80 metri). Una corretta tecnica di corsa valorizza le capacità del calciatore mettendolo in condizione di partecipare di più ed in modo più articolato al gioco e previene gli infortuni, in particolare le lesioni alla muscolatura posteriore della coscia”.