Sostenibilità

Sostegno ai Rifugiati La FIGC a Firenze alla presentazione del documentario "Zaynab. Una calciatrice in fuga dai talebani"

Alla serata ha partecipato anche la Federazione, che grazie al progetto ReTe! (Refugee Teams) garantisce sostegno ai rifugiati, offrendo loro la possibilità di prendere parte a competizioni sportive come la UEFA Unity Euro Cup

lunedì 10 marzo 2025

La FIGC a Firenze alla presentazione del documentario

In occasione della giornata mondiale per i diritti delle donne, COSPE ha presentato a Firenze il documentario “Zaynab. Una calciatrice in fuga dai talebani”, realizzato da Stefano Liberti e Mario Poeta e prodotto da COSPE con il contributo di PQE Group. Un film ispirato alla storia delle calciatrici e del loro tecnico fuggiti da Herat, accolti in Italia a Firenze da cui è poi partito il progetto della FIGC con AIC e AIAC in collaborazione con il Comune di Firenze, Caritas e COSPE.

Grazie al racconto in presa diretta e continui flashback nel recente passato dell’Afghanistan, il documentario racconta non soltanto la storia di Zaynab, calciatrice della squadra di calcio femminile di Herat, il Bastan, e delle altre giocatrici che nell’agosto del 2021 riuscirono a scappare da Kabul, ma diventa anche paradigma della storia di tante donne, attiviste, avvocate, atlete, giornaliste che per sopravvivere sono state costrette alla fuga e all’esilio.

Alla serata ha partecipato anche la FIGC, che grazie al progetto ReTe! (Refugee Teams) garantisce sostegno ai rifugiati, offrendo loro la possibilità di prendere parte a competizioni sportive come la UEFA Unity Euro Cup.

Il Comune di Firenze, invece, nel 2021 si adoperò per riuscire ad accogliere le calciatrici che scappavano con le loro famiglie dall’inferno dell’Afghanistan talebano, e la presentazione del documentario è stata anche l’occasione per riflettere sui diritti (violati) delle donne, la condizione delle donne in Afghanistan oggi, e anche sulla potenza dello sport come resistenza ed emancipazione anche in contesti complessi e difficili come quello afgano.