Sostegno ai Rifugiati
La nostra Policy
Aiutare rifugiati, richiedenti asilo e rifugiati interni a mantenersi fisicamente e mentalmente in salute e a diventare parte della comunità ospitante grazie al potere del calcio.
Ambizione 2030
Essere leader nella protezione e inclusione dei rifugiati attraverso lo sport:
Incrementare le opportunità per i giovani rifugiati di accedere a programmi sportivi amatoriali e professionistici
Aumentare il numero dei partecipanti al Torneo REfugee TEams coinvolgendo sempre di più il territorio
Incrementare il numero di società calcistiche che accolgono rifugiati e implementare un modulo di formazione a livello nazionale per i coordinatori regionali impegnati nei progetti
Estendere il progetto RETE anche agli adulti e accrescere, attraverso le sinergie con l’ecosistema del calcio italiano, l’accesso a programmi sportivi e attività a favore dei rifugiati.
Focus
Progetti
Progetto RETE! – Refugee Teams
Il “Progetto RETE! - Refugee TEams”, si rivolge ai minori stranieri non accompagnati e ai neomaggiorenni richiedenti protezione internazionale con l’obiettivo di promuovere l’interazione tra pari e i processi di inclusione sociale e interculturale attraverso il calcio. Il progetto nasce nel 2015 a seguito della collaborazione tra la FIGC, attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, il Ministero dell’Interno e l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e rivolto a tutti i giovani accolti nei progetti SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) nelle strutture di accoglienza, nelle comunità di alloggio e nelle case-famiglia presenti in tutto il territorio nazionale. Il progetto prevede l’organizzazione di attività sia sportive che didattico-educative con il coordinamento della struttura nazionale e la collaborazione dei Coordinamenti Regionali SGS. L’attività, che in 8 edizioni ha coinvolto oltre 6.000 minori stranieri, è finalizzata a utilizzare il calcio come strumento e veicolo formativo e di inclusione, promuovere comportamenti eticamente corretti attraverso l’educazione ai valori, migliorare la comprensione dell’importanza dell’attività fisica e del suo impatto positivo sulla salute e sullo sviluppo sociale e creare un modello di integrazione. L’organizzazione delle attività tecniche, logistiche e dei rapporti con le realtà partecipanti è affidata a uno staff composto da un Responsabile Nazionale del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e dai Referenti Regionali che seguono il progetto nel corso di tutta la stagione. Presso le strutture di accoglienza vengono avviati degli interventi di carattere tecnico, educativo e formativo. Nelle strutture aderenti vengono svolti allenamenti con cadenza settimanale, sotto la guida dei tecnici del SGS della FIGC del territorio. Al termine delle attività tecniche regionali viene organizzato un torneo finale tra i partecipanti come conclusione dell’attività tecnica.
Il concetto di “RETE” rappresenta il macro-progetto di riferimento delle attività di inclusione sociale istituite dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC nell’ambito dell’area dedicata al “Social Football”. Nel 2022 il progetto ha coinvolto circa 2.200 ragazzi e 160 strutture di accoglienza, registrando un forte incremento rispetto all’anno precedente (1.300 giovani provenienti da 116 strutture) e dando continuità al nuovo format tecnico-formativo del 2021, grazie anche ad un portale web dedicato attraverso il quale formulare le iscrizioni e trovare le informazioni utili. Sono stati 2 i percorsi formativi sviluppati negli anni in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, attraverso il Centro di ricerca universitario “Health Human Care and Social Intercultural Assessment - He.R.A.” dedicati agli operatori sociali dei Centri SAI, ai collaboratori territoriali SGS e ai ragazzi accolti nelle strutture che hanno preso parte al progetto. Nel 2022, per gli operatori e lo staff del SGS è stato attivato un Corso Entry Level in Social Football, un corso di Alta Formazione su “Sport e Integrazione” (con 28 moduli formativi, 70 ore di formazione e oltre 400 partecipanti) con l’obiettivo di trasmettere gli strumenti necessari a formare professionalità in grado di creare una rete di accoglienza e gestire correttamente il fenomeno migratorio con particolare riguardo ai minori stranieri non accompagnati. Per i giovani accolti nei centri SAI è previsto un percorso educativo che, attraverso uno strumento di e-learning, specifico per ogni partecipante, permette di avviare un costante e graduale avanzamento formativo su tematiche istruttive come alfabetizzazione, alimentazione, corretti stili di vita, educazione civica e regole del gioco. L’edizione 2022 del progetto RETE ha visto, per la prima volta, la partecipazione di 20 ragazze provenienti da 2 centri di accoglienza femminili.
UEFA Outraged
Il programma Outraged (Indignati) nasce su iniziativa della UEFA per combattere la discriminazione fornendo materiali formativi.
La docuserie affronta temi quali razzismo, sessismo, abusi online, discriminazione dei rifugiati, omofobia e differente abilità. Differentemente dalle precedenti campagne di sensibilizzazione, il programma fornisce veri e propri strumenti educativi (Toolkit), messi a disposizione dalla UEFA per tutte le 55 Associazioni affiliate, strumenti da utilizzare per la formazione dei giovani e per le scuole calcio.
Il primo documentario della docuserie Outraged è stato trasmesso per la prima volta a dicembre 2020 con lo scopo di mostrare le esperienze di alcuni dei più grandi nomi del calcio e di condividere il loro pensiero al meglio al fine di sradicare la discriminazione da questo sport. Il documentario ha subito attirato l’attenzione e nel primo anno si stima abbia raggiunto un pubblico di oltre 10 milioni di persone grazie alla diffusione da parte di 112 emittenti vincendo 20 premi a livello internazionale.
Il trailer UEFA Outraged
Con la finalità di stimolare la consapevolezza e di coinvolgere il mondo del calcio nella lotta alla discriminazione, il documentario è utilizzato come strumento primario dalla UEFA per promuovere l’educazione contro la discriminazione e promuovere l’uguaglianza e l’inclusione. Dopo il primo documentario “Real Scars” contro gli abusi online, la UEFA ha investito nella produzione di ulteriori contenuti per la realizzazione di una docuserie di video formativi e materiali educativi.
La docuserie si compone di sei episodi che presentano interviste a giocatori, allenatori, arbitri, leader e studiosi sui temi del razzismo, del sessismo, della discriminazione contro i rifugiati, dell’omofobia, delle offese online e della differente abilità.
Per garantire la massima diffusione, la UEFA ha reso disponibili i contenuti nelle principali lingue europee usate nel mondo del calcio. Attualmente sono disponibili 35 versioni sottotitolate. Per quanto riguarda la Policy 6 (Rifugiati), troviamo l’episodio sulla Discriminazione dei Rifugiati all’interno della docuserie UEFA Outraged.
Episodio 2 - Discriminazione dei Rifugiati
Nell’episodio 2 (Discriminazione dei rifugiati) della docuserie Outraged, Dejan Lovren e Nadia Nadim raccontano le loro testimonianze sulla fuga dai loro paesi durante la guerra e di come il calcio li ha aiutati a combattere il dolore, a integrarsi nella società e dare un nuovo inizio alla loro vita.
UEFA Unity EURO Cup
Competizione ideata dalla UEFA nel 2022 dedicata ai rifugiati. Nel 2022 per celebrare la Giornata Internazionale del Rifugiato, la UEFA, in collaborazione con UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) ha lanciato la UEFA Unity EURO Cup.
UEFA Unity EURO Cup 2022
La prima edizione si è disputata a Nyon, presso lo stadio di Colovray, con la partecipazione delle Federazioni di Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Malta, Repubblica d’Irlanda e Svizzera. La squadra italiana si è classificata al 3° posto alle spalle di Germania e Svizzera. Guidata dall’Ambassador Demetrio Albertini (ex calciatore di club e della Nazionale) ora Presidente del Settore Tecnico della FIGC, la squadra era formata dall'unione del gruppo proveniente dall’Afghanistan, ospitato in Italia (Firenze) dopo il loro arrivo da Herat, e dal proprio allenatore del Bastan FC di Herat, e dalla formazione del Centro SAI di Carmiano, vincitrice dell’edizione 2021 del Torneo Refugee Teams. La squadra italiana, dopo aver chiuso il girone al 2°posto alle spalle della Germania, si è aggiudicata il terzo posto superando 3-0 la Francia.
UEFA Unity EURO Cup 2023
Dopo aver affrontato una preparazione fisica e tecnica tramite diverse sessioni di allenamento presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, la selezione italiana è partita per la seconda edizione della UEFA Unity EURO Cup che si è svolta il 28 giugno 2023 a Francoforte in occasione del UEFA Respect Forum. La squadra italiana è stata accompagnata in Germania dall'Ambassador Marco Tardelli (Campione del mondo nel 1982). Il team è selezionato dal Settore Giovanile e Scolastico, nell'ambito del Progetto RETE! - Refugee Teams, con calciatrici e calciatori provenienti da Afghanistan, Colombia, Gambia, Ghana, Mali, Siria e Somalia.
Le squadre partecipanti sono passate da 8 a 16: oltre alla selezione italiana, sono scese in campo le nazionali di Armenia, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Irlanda del Nord, Repubblica d'Irlanda, Spagna, Svizzera, Ucraina e dell'Unione Europea. La squadra italiana ha vinto il proprio girone ed è stata poi eliminata in semifinale dalla Finlandia (vincitrice del torneo, dopo aver battuto in finale l'Irlanda), classificandosi al quarto posto.
UEFA Football and Refugees Grant Scheme
Il programma di finanziamenti “UEFA Football and Refugees Grant Scheme” è stato ideato dalla UEFA per aiutare i rifugiati, i richiedenti asilo e le persone sfollate a rimanere in buona salute fisica e mentale e a diventare parte della comunità ospitante attraverso la forza del calcio.
Attraverso il Football and Refugees Grant Scheme, ogni anno dal 2017, la UEFA offre l’opportunità di beneficiare di finanziamenti per sostenere progetti a favore dei rifugiati delle 55 Associazioni Nazionali che adottino un approccio personalizzato, mantenendo il calcio come focus principale. Oltre ad offrire accesso a regolari sessioni di allenamento, a corsi per allenatori o arbitri, i programmi contribuiscono a fornire supporto nell'apprendimento delle lingue locali e nell’inserimento nelle comunità ospitanti. Le richieste di programma sono valutate da rappresentanti dell'UNHCR, del Consiglio d'Europa, di Sport & Citizenship, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, nonché da rifugiati appassionati di calcio. Nelle ultime quattro stagioni la FIGC ha beneficiato dei finanziamenti UEFA presentando i seguenti progetti:
- Stagione 2020/2021: Refugee Team
- Stagione 2021/2022: Together for Herat
- Stagione 2022/2023: Refugee Communication Toolkit - Awareness campaign on integration and antidiscrimination
- Stagione 2023/2024: Road to UEFA UNITY EURO CUP 2024 - Refugees National Teams tournament
Anche il progetto Progetto RETE! - Refugee Teams, ideato e promosso dal Settore Giovanile e Scolastico FIGC, ha ottenuto il contributo della UEFA per le edizioni 2018 e 2019.