Tesi

Lavorare nel calcio femminile: disponibile la tesi di Elisabet Spina al corso per Ds

L’attuale Responsabile del settore femminile del Milan ha stilato una sorta di ‘vademecum’, analizzando le varie sfaccettature del calcio ‘in rosa’

mercoledì 29 gennaio 2020

Lavorare nel calcio femminile: disponibile la tesi di Elisabet Spina al corso per Ds

‘Maschile e femminile: l’incontro nell’evoluzione delle strutture e delle funzioni di una società calcistica’ è il titolo della tesi con cui Elisabet Spina si è diplomata al corso per ‘Direttore Sportivo che si è svolto a Coverciano nell’autunno 2019.

Il testo analizza come si stia sviluppando in Italia il calcio femminile all’interno dei club professionistici, mostrando come stiano evolvendo le strutture e indicando anche punti critici da superare, per permettere al comparto calcistico femminile una migliore possibilità di manovra.

La tesi è una sorta di ‘vademecum’ scritto da un'insider come Elisabet Spina – attuale Responsabile del settore femminile del Milan -  che vuole indicare a tutti i professionisti che decidessero di cercare un’esperienza lavorativa nel mondo del calcio femminile, quale sia al momento la situazione nel settore: dal lato più prettamente giuridico alle strutture interne nei vari club professionistici.

Riassumendo in poche frasi tutto il lavoro - utilizzando le stesse parole scritte dall’autrice nella conclusione della sua tesi - “L’apertura da parte di società professionistiche maschili, al calcio femminile, è stato un traguardo di fondamentale importanza che ha permesso una crescita esponenziale di tutto il movimento. Ma per poter sostenere al meglio ulteriormente questo percorso è necessario che a tutti i livelli aziendali ci sia consapevolezza su norme, specificità e contraddizioni che oggi fanno parte del calcio femminile”.

L’AUTRICE

Elisabet Spina è l’attuale ‘Responsabile del settore femminile e Responsabile del progetto Academy ed Area ricerca e sviluppo del settore giovanile’ del Milan, diplomatasi a Coverciano all’ultimo corso per ‘Direttore Sportivo’ e abilitata anche come allenatrice professionista: nella storia della Scuola Allenatori, è stata la prima donna - nel 2016 - ad ottenere l’abilitazione UEFA A con il massimo dei voti, 110 su 110.