Le iniziative di DCPS con AIA per il 3 dicembre, e non solo, affinché il calcio sia davvero 'di tutti': "Arbitrare questi ragazzi ti resta nel cuore"
La partnership tra DCPS e Associazione Italiana Arbitri è sempre più salda e articolata, e coinvolge gli arbitri a ogni livello, dalla base al verticevenerdì 6 dicembre 2024
In questi giorni la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità del 3 dicembre, sta condividendo con tutte le componenti del calcio italiano una serie di iniziative legate alla ricorrenza, sul campo e fuori. Compresa naturalmente l'Associazione Italiana Arbitri: sia nello scorso weekend sia nel prossimo, per esempio, i direttori gara hanno sulle loro divise una patch 'dedicata' al 3 dicembre.
È giusto però aggiungere che i diritti delle persone con disabilità vanno ricordati e tutelati in ogni giorno dell'anno: un messaggio che la partnership tra DCPS e AIA esprime con pienezza, grazie all'impegno comune e alla passione dei tantissimi arbitri che, ogni settimana, da gennaio a dicembre, dirigono i match della competizione 'Il Calcio è di Tutti".
"Essere arbitro di un match di calcio paralimpico è un'esperienza unica: ho visto il vero spirito di squadra, dove gioia e determinazione dei protagonisti vanno oltre il risultato". Le parole di Fabio D'Ettorre della sezione di Verona, un arbitro spesso designato per le partite della Competizione nazionale DCPS, sono ben chiare, al riguardo.
La partnership tra DCPS e AIA è salda e articolata, e coinvolge gli arbitri di ogni livello, dalla base al vertice. Come dimostrano le esperienze vissute nelle Finali nazionali degli ultimi due anni da Maria Sole Ferrieri Caputi, Massimiliano Irrati e Andrea Colombo. In tempi recentissimi, inoltre, altri arbitri di serie A e B hanno diretto incontri ufficiali della DCPS.
"Aver avuto il piacere di condividere la passione per il calcio con i ragazzi della DCPS - ha detto Simone Sozza (sezione di Seregno), che ha arbitrato un match a Milano sabato 26 ottobre - è un qualcosa che mi porterò sempre nel cuore. I loro sguardi e la loro voglia di divertirsi in campo non li dimenticherò mai".
Un'esperienza vissuta anche da Antonio Giua della sezione di Olbia, che ha arbitrato un match in Sardegna lo scorso 23 novembre: "È stata una giornata emozionante - ha raccontato - di quelle che ti fanno riconciliare con i valori sani dello sport e della vita. Vedere così tante persone sorridere e divertirsi, nonostante le difficoltà che la vita ha riservato loro, ti fa capire la forza che dà la passione per il calcio".
Lo stesso giorno, per la DCPS Lazio, era in campo pure Mario Perri della sezione di Roma: "Ho vissuto una bellissima esperienza. Vedere la passione e la voglia di giocare a calcio nelle facce dei ragazzi è stata una grande occasione di crescita per me. Vedere i calciatori applaudire dopo un bel gol degli avversari è una cosa che mi ha aiutato a ricordare i veri valori dello sport".
Chiara Perona, arbitro internazionale di Calcio a 5, è stata invece protagonista della Finale DCPS dello scorso maggio: "La diversità è una risorsa che arricchisce - ha raccontato Chiara - e che ci rende migliori. L'esperienza fatta a Tirrenia è paragonabile a un'esplosione di gioia: è stata una due giorni colorata e festosa, espressione della più pura passione per il calcio. Sono grata per aver potuto vivere questa esperienza di inestimabile valore. Per questo dico: viva la DCPS! Viva il calcio!".
Infine, la bellissima storia di Marco Bartoli (arbitro 'special' della sezione di Milano), anche lui presente Finale di Tirrenia, dove ha ricevuto un premio proprio per il suo impegno all'interno della DCPS: "Dagli esordi alla finale della DPCS: ho realizzato un sogno. Sono arbitro da 7 stagioni - ha detto Marco - e con costanza e determinazione ho vinto la paura di non farcela, diventando il primo arbitro con disabilità motoria della FIGC. Scendo in campo sempre con entusiasmo, indossando con onore la divisa e dando ogni volta il massimo. All'inizio non è stato facile: ho dovuto fare esperienza sul campo, ma poi con il tempo ho acquisito abilità, tecnica e sicurezza, così da guadagnarmi la qualifica di arbitro delle finali nazionali di DPCS. Voglio dire grazie a chi ha sempre creduto in me, incoraggiandomi e sostenendomi".