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‘Magic Box’, Ufficiale e fuoriclasse: Zola dona al Museo del Calcio la sua maglia indossata a Usa ‘94

Straordinario talento calcistico, amatissimo in Italia e in Inghilterra: è immortale la sua rete realizzata in azzurro a Wembley, nel febbraio del 1997

venerdì 13 dicembre 2024

‘Magic Box’, Ufficiale e fuoriclasse: Zola dona al Museo del Calcio la sua maglia indossata a Usa ‘94

Il Museo del Calcio di Coverciano si arricchisce di un altro prezioso cimelio, appartenuto a uno straordinario talento: si tratta della maglia numero 21 indossata ai Mondiali di Usa ’94 da Gianfranco Zola, il fuoriclasse nato in Sardegna – a Olinea, in provincia di Nuoro, nel 1966 – e che ha debuttato in Serie A nel 1989, nel Napoli di Maradona.

Uno dei talenti più puri del nostro calcio; straordinario fantasista capace di affascinare il pubblico con le sue giocate imprevedibili, colme di spettacolo: Gianfranco Zola è un nome che, pronunciato a qualsiasi latitudine del nostro Paese, lascia negli appassionati di calcio quel sorriso di gratitudine dovuto solo ai grandissimi di questo sport. Anzi, di più: perché probabilmente è oltre la Manica che Gianfranco Zola ha conosciuto il massimo dell’apprezzamento. ‘Magic Box’, come è stato ribattezzato durante la sua avventura inglese, ha mostrato il meglio del suo repertorio calcistico in sette stagioni al Chelsea, condite da trofei e da prodezze personali entrate direttamente nella leggenda. Come in quel freddo gennaio del 2002, quando in Coppa d’Inghilterra realizzò di tacco, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, una rete che viene annoverata tra i gol più belli dell’intera storia del calcio.

Tanto per dare l’idea dell’amore inglese nei suoi confronti, nel 2004 è stato insignito dell'onorificenza di Ufficiale onorario dell'Ordine dell'Impero Britannico; diciotto anni dopo – nel 2022 – è entrato invece a far parte della Hall of Fame del calcio italiano. Un riconoscimento di prestigio per un autentico fuoriclasse, attuale vice presidente della Lega Pro.

In Nazionale però Gianfranco Zola non ha avuto il destino che avrebbe meritato, nonostante un curriculum adornato da 35 presenze e 10 reti in azzurro. In particolar modo è stata estremamente sfortunata la sua avventura ai Mondiali di Usa ’94, quando venne ingiustamente espulso agli ottavi di finale contro la Nigeria – appena dodici minuti dal suo ingresso in campo, al suo esordio nella manifestazione - per un fallo che in realtà nemmeno aveva compiuto.

Immortale è la sua rete, realizzata nel ‘tempio’ di Wembley, in un’epica sfida contro l’Inghilterra valida per la qualificazione alla successiva Coppa del Mondo di Francia ’98: lancio da centrocampo, controllo in area di sinistro e battuta di prima intenzione di destro. È la rete che vale il definitivo 0-1 per l’Italia e che riporta gli Azzurri a vincere in terra inglese 24 anni dopo il successo - con lo stesso identico risultato – firmato da Capello nel 1973.