Un campione assoluto rimasto nel cuore di milioni di appassionati; un fuoriclasse che ha segnato un’epoca e l’immaginario dei tifosi, soprattutto in quell’estate spagnola del 1982: Paolo Rossi è ancora oggi un simbolo del calcio italiano, l’uomo capace di realizzare una tripletta contro il talentuoso Brasile del mondiale iberico e di trascinare gli Azzurri verso la terza stella mondiale grazie ai suoi sei sigilli complessivi in quella manifestazione.

Per celebrare la star calcistica, ma anche la persona, la FIFA ha organizzato – in collaborazione con la Fondazione Paolo Rossi - una mostra temporanea nel suo museo di Zurigo dal prossimo 10 febbraio fino al 26 marzo, dal titolo ‘Paolo Rossi: un ragazzo d’oro’.

Come si legge nel comunicato diramato dallo stesso FIFA Museum, nella mostra verrà dato spazio non solo a tutta la sua carriera calcistica, ma anche alla sua vita e ai ricordi degli amici, della famiglia e dei suoi compagni di squadra.

‘Pablito’ è un pilastro della storia calcistica azzurra e all’interno del Museo del Calcio di Coverciano sono conservati alcuni cimeli che ricordano le sue gesta, a cominciare dall’ormai ‘leggendaria’ maglia numero 20, indossata proprio in occasione dei Mondiali di Spagna ’82. Della collezione museale fanno parte anche i suoi scarpini da gioco e la maglia vestita quattro anni prima, alla fase finale della Coppa del Mondo disputata in Argentina nel 1978.

Quello di Paolo Rossi è un ricordo più che mai vivo anche in Via Allegri, nella sede centrale della FIGC, tanto che a lui è intitolata la Sala del Consiglio Federale.

All’indimenticabile attaccante azzurro – entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano nel 2016 - è stato dedicato anche un pallone dipinto dall’artista paraguaiana Lili Cantero e donato proprio al museo di Coverciano.