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Donata al Museo del Calcio la maglia dell’arbitro Farina. Gravina: “Un uomo dai grandi princìpi morali”

Il presidente dell’AIA, Antonio Zappi: “Il suo percorso nel mondo arbitrale ha davvero lasciato il segno”. Marani: “Una persona di stile, dalla grande compostezza”

martedì 11 febbraio 2025

Donata al Museo del Calcio la maglia dell’arbitro Farina. Gravina: “Un uomo dai grandi princìpi morali”

La collezione del Museo del Calcio si arricchisce di un nuovo prezioso cimelio: si tratta della maglia indossata dal compianto arbitro Stefano Farina. Una divisa che accresce ancora di più la sezione dedicata ai direttori di gara custodita dal museo di Coverciano, che già può vantare le maglie dei tre arbitri italiani che hanno diretto finali mondiali – Gonella nel ’78, Collina nel 2002 e Rizzoli nel 2014 – oltre, tra gli altri, a quella di un’icona del settore come Concetto Lo Bello e a quella indossata dall’attuale designatore arbitrale, Gianluca Rocchi, durante la direzione della finale di Europa League tra Chelsea e Arsenal nel maggio 2019.

“Stefano Farina – ha sottolineato il presidente federale, Gabriele Gravina - è stato un ottimo arbitro, ma soprattutto è stato un uomo dai grandi principi morali che lo hanno fatto diventare un punto di riferimento all’interno dell’AIA. Ha vestito la casacca da direttore di gara con passione e rispetto verso gli altri e verso il gioco del calcio, che amava profondamente”. Gravina ha voluto ricordare Farina con un messaggio che il presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani, ha letto ai presenti poco prima di ricevere dal figlio, Nello Farina, la divisa indossata dal ‘Principe’ – come veniva soprannominato – in Serie A nella stagione 2007/2008. “La sua esperienza e il suo contributo non saranno dimenticati: più che una promessa, è un impegno, che mi sento di garantire con il contributo di tutti coloro che ne condividevano i valori profondi” è stato uno dei passaggi più sentiti scritti dal presidente federale, mentre la commozione traspariva sui volti del figlio Nello, della moglie Emilia e di Alessandro, figlio di Emilia che lo stesso Stefano ha cresciuto.

“Lo dico senza retorica: Stefano era una di quelle persone di cui l’AIA sente la mancanza” ha evidenziato il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, presente per l’occasione insieme al suo vice vicario, Francesco Massini, e al responsabile della CAN, Gianluca Rocchi. “Il suo percorso, prima da arbitro e poi da dirigente – ha continuato Zappi - ha davvero lasciato il segno. I direttori di questa generazione arbitrale sono in qualche modo stati tutti formati da Stefano”.

“Come presidente della Fondazione Museo del Calcio ho grande piacere a ricevere questa donazione. Un oggetto che ha un’importanza particolare, che rappresenta la sua ultima stagione vissuta da arbitro in Serie A. Ricordo bene Stefano Farina, come una persona con una compostezza e uno stile di altissimo livello. L’essere arbitro andava per lui anche oltre il rettangolo di gioco, con la sua etica, i suoi comportamenti e i suoi princìpi” è stato il ricordo di Matteo Marani, che prima della cerimonia ha mostrato ai presenti il Museo del Calcio, illustrando storia e divise di una collezione da oggi ancora più ricca.

La carriera. Stefano Farina, arbitro della Sezione di Novi Ligure dal dicembre del 1979, ha debuttato in Serie A nel gennaio del 1995 dirigendo complessivamente 236 gare della massima serie e 117 di Serie B. È stato un arbitro internazionale UEFA Elite. Ha diretto due finali di Supercoppa Italiana e la finale di Supercoppa Europea del 2006. Osservatore UEFA, è stato rappresentante degli arbitri in attività e responsabile della CAN B, CAN PRO e CAN D.
La sua maglia donata al Museo del Calcio è quella indossata durante la sua ultima stagione da direttore di gara nel nostro massimo campionato, la 2007/2008.

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