Il day after delle Selezioni Territoriali, Sbardella: “Progetto futuristico fondamentale per far crescere le calciatrici”
Il coordinatore delle Nazionali giovanili femminili, presente a Tirrenia nelle giornate delle finali, celebra il progetto Calcio+15: “Iniziammo nel 2007 con le ragazze del 1992, una grande storia con grandi risultati”martedì 2 aprile 2024
Nel 2007 il primo passo, nel 2024 le finali a Tirrenia che hanno certificato – se mai ce ne fosse ancora bisogno – la bontà di un progetto preso ormai a riferimento dalla UEFA e dalle altre federazioni calcistiche europee. Da oltre 15 anni Calcio+15 è infatti il percorso dedicato allo sviluppo del calcio giovanile femminile che il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, con la stretta collaborazione di Club Italia, porta avanti con risultati importanti sotto l’occhio di tutti. Trampolino di lancio per tante giocatrici, nell’ultimo Mondiale giocato dalla Nazionale maggiore, 17 convocate su 25 sono transitate dal Calcio+15, mentre per ciò che riguarda le Nazionali giovanili, nella stagione 2022-23 il 73% delle convocate della U19 è passato dai Centri Federali Territoriali e da Calcio+15 (30 su 41), dato che sale al 97% (36 su 37) per le convocate dell’U17, e si aggiunge alle 21 su 27 dell'Under 16.
SBARDELLA. “Calcio+15 è un progetto che ci sta particolarmente a cuore” racconta Enrico Sbardella, coordinatore delle Nazionali giovanili femminili, a pochi giorni dal termine delle finali del Torneo delle Selezioni Territoriali disputato a Tirrenia nel weekend pasquale. “Quando iniziammo nel 2007 c’erano le ragazze del 1992: per oltre 10 anni ho seguito in prima persona lo sviluppo del Calcio+15 allenando anche l’U17, che era la Nazionale di ingresso: immediatamente ci rendemmo conto di quanto sarebbe stato importante per allargare il bacino d’utenza per Club Italia, riuscendo così a reperire quelle risorse che diversamente non era possibile andare a intercettare sui territori”. E i numeri citati in precedenza testimoniano l’operato positivo del Calcio+15 e del Torneo delle Selezioni Territoriali: “Le soddisfazioni nel corso degli anni sono state tante – prosegue Sbardella – dagli attestati di stima della UEFA, all’arrivo in Nazionale maggiore di tante calciatrici, da Rosucci a Salvai, passando per Giugliano, Piemonte, Bergamaschi, Durante e molte altre. Tutte sono transitate dal Calcio+15 e dalle Nazionali giovanili e questo ci fa capire come la filiera della FIGC, fra SGS e Club Italia sia reale e funzionale: è una grande storia che oltre a essere raccontata va celebrata”. Come quella della Nazionale U17 che nel 2014, allenata proprio da Sbardella, al Mondiale in Costa Rica vinse la medaglia di bronzo: “E le ragazze arrivavano tutte dal Calcio+15, fu un’avventura incredibile, una bella storia, un passaggio storico fantastico e fondamentale per farci capire che stavamo procedendo nella giusta direzione”.
CRESCITA. La crescita del livello, con la vittoria della Selezione Franciacorta, al primo successo dopo i 3 a testa di Longobarda e Le Serenissime, è stato sotto gli occhi di tutti: “Non si nota solamente con le finali di questo torneo – rimarca Sbardella – ma in tutto quello che produce il movimento giovanile e l’avvento del professionismo ha dato un grande upgrade qualitativo. Rispetto ad altre Nazionali in Europa abbiamo ancora un gap da colmare in termini di numeri di tesseramento, ma stiamo compensando con l’innalzamento della qualità: questo è un boost di crescita importante, che si rispecchia nei risultati delle Nazionali giovanili. C’è stato un grande miglioramento di tutta la base del calcio femminile italiano e questo ci dà grande fiducia in ottica futura: il progetto in ‘co-sharing’ fra SGS e Club Italia sta dando i suoi frutti. D’altronde anni fa Calcio+15 si ‘riduceva’ alla selezione delle calciatrici, con un unico stage di fine anno, ora ne abbiamo diversi nel corso della stagione con un obiettivo chiaro, quello dell’approdo nelle Nazionali giovanili”.
CALCIO+15. E non si parla solo delle ‘prime’ Nazionali, come l’U16 e l’U17 (i cui allenatori Marco Dessì e Jacopo Leandri sono stati presenti a Tirrenia durante le finali del Torneo delle Selezioni Territoriali) ma anche di un livello più alto: in U19, impegnata da domani nella Round 2 delle Qualificazioni Europee, delle 20 convocate in 14 sono passate dagli stage del Calcio+15. “Come detto, le Nazionali sono le prime interessate a lavoro svolto sulle più giovani. Calcio+, lo dice la parola stessa, è calcio ‘più’ tante altre cose e fra queste ci sono componenti fondamentali per lo sviluppo. L’obiettivo è infatti trasformare giocatrici in calciatrici, andando verso la formazione professionistica e professionale, crescendo delle atlete che possano essere pronte a vestire la maglia azzurra. Per questo vengono formate sotto tanti punti di vista: educativo, psicologico, preventivo, nutrizionale, emozionale. Calcio+15 è un progetto futuristico, che offre a ragazze alle prime armi gli strumenti per poter diventare grandi”. E visto che i numeri non mentono: grandi e azzurre.