Evolution Programme, l’area femminile e la continua crescita del calcio delle ragazze
Cinque membri degli staff dei CFT e delle AST di tutta Italia (da Bologna a Reggio Calabria, passando per il Veneto, la Puglia e il Piemonte) testimoniano il percorso evolutivo a livello giovanile del mondo femminilegiovedì 18 aprile 2024
Il calcio femminile in Italia è in continua crescita, sia per quanto riguarda il numero delle calciatrici tesserate, sia per l’impegno e la partecipazione delle tante allenatrici che contribuiscono fortemente allo sviluppo del movimento. Attraverso la voce di alcuni membri in organico negli staff dell’Evolution Programme, ripercorriamo la loro esperienza nei Centri Federali Territoriali e nelle Aree di Sviluppo Territoriale.
“Il mio percorso, dal colloquio con il responsabile tecnico Nazionale Maurizio Marchesini al tirocinio, insieme a tutto ciò che ne è seguito, mi rende orgogliosa di far parte di questa meravigliosa famiglia di professionisti di alto livello. – racconta l’allenatrice dell’AST della provincia BAT Marisa Dagnello -. Ha profondamente cambiato il mio modo di essere allenatrice: di fronte si hanno ragazzi e ragazze capaci di trovare autonomamente delle soluzioni e non c'è quindi bisogno di sostituirsi a loro”. E raccontando le opportunità incontrate nel percorso formativo nell’Evolution Programme aggiunge: “Accompagnando dei ragazzi che allenavo in un club ai primi allenamenti presso i CFT, sono rimasta incuriosita dall'organizzazione delle sedute d'allenamento e dalla professionalità dell'intero staff, cercando di rubare idee da poter riproporre nelle mie sedute, ed entusiasta pensando alla possibilità donata ai ragazzi e alle ragazze”.
Percorsi, emozioni e ispirazioni che trovano riscontro anche nelle parole di Alessandra Onofri, responsabile tecnico del CST Padova-Tombolo: “Quando ho conosciuto l’Evolution Programme e tutt’ora dopo diversi anni, l’emozione più bella è stata di poter toccare con mano il potere di un ambiente dove “dare fiducia” è una costante. Nell’ambiente dove lavoro cerco soprattutto di portare lo stesso entusiasmo, nel formare e nel condividere, che mi ha contagiata la prima volta che ho aperto la porta dell’Evolution Programme”. Barbara Luciano, allenatrice dell’AST Torino sud-ovest aggiunge: “L’Evolution Programme è una filosofia che mette al centro l’atleta, permettendogli di esprimersi ed apprendere nelle migliori condizioni possibili: è il disegno completo del ‘calcio che vorrei’. Avere la possibilità di vivere l’Evolution Programme per me è stata ed è tutt’ora un’opportunità di crescita e di formazione costante. È un percorso che vivo con orgoglio e grande senso di responsabilità, pieno di esperienze diverse e di confronti con colleghi e colleghe, tecnici, dirigenti e addetti ai lavori, che in qualche modo mi ha educata come allenatrice e che mi arricchisce come persona”.
Un mondo, quello dell’Evolution Programme in cui si lavora in un ambiente armonico: “Provengo dalla ginnastica artistica, prima come atleta e poi come tecnico. Mi avvicino al mondo del calcio alla ricerca di un ambiente più sereno, con un obiettivo comune e grande spirito di squadra – dichiara Elisa Maggiotto, preparatrice atletica del CFT e dell’AST di Bologna -. Il mio percorso di studi (laurea in Scienze Motorie e master del Settore Tecnico di Coverciano) mi porta ad interessarmi alla preparazione atletica, focalizzandomi sul calcio giovanile. Entro a far parte dello staff del CFT di Bologna incuriosita dall’obiettivo di condividere un nuovo metodo di allenamento che vede nello stile di conduzione un pilastro fondamentale. È infine la comunicazione come strumento di crescita l'aspetto che più mi affascina”.
Infine, anche Antonella Casile, allenatrice dell’AST di Reggio Calabria sottolinea l’importanza dei rapporti: “Quando sono in campo con l’Area di Sviluppo Territoriale vivo ogni momento con grande passione ed entusiasmo. Lavorare in questo contesto è per me fonte di impegno e confronto: rapportarsi con giovani atleti e atlete rappresenta una grande responsabilità e un’opportunità di crescita reciproca. Il nostro metodo di lavoro mette al centro l’autonomia di scelta dei calciatori e delle calciatrici, lasciando loro liberi e libere di sperimentare per cercare la miglior soluzione; solo in un secondo momento si cerca di dar loro dei consigli affinché possano crescere e migliorare”.