Finalmente un weekend di sole. E non importa se ci si è dovuti muovere fino a Coverciano per procacciarselo. A Bolzano, si è reduci da settimane di pioggia ininterrotta, quindi il beneficio che comporta il tepore mai asfissiante del soleggiamento è certamente apprezzabile. Anche per la delegazione dell’Alto Adige, giunta apposta alla Casa delle Nazionali, per partecipare alla tredicesima edizione del Grassroots Festival, il galà delle Attività di Base di tutti i coordinamenti Sgs d’Italia.

Mille eppiù persone, giunte a coronamento di una stagione di puro artigianato - perché rendere malleabile il materiale umano a disposizione è un’arte più che un lavoro - che si sono ritrovate con il solo scopo di celebrare la gratificazione che gli è stata riconosciuta da mamma Figc. Una padrona di casa che ha aperto al pubblico, come le è consueto, i suoi appartamenti migliori. La Culla del Calcio, la Casa delle Nazionali, il Museo degli Azzurri…

Entrare nelle questioni tecniche, nel meandro delle classifiche, non ha rilevanza alcuna. In questo specifico contesto. Di Festival si è trattato, di conseguenza l’atmosfera si è sentita anch’essa liberata dallo stress, dalle tensioni e dai doveri della competizione. Con i quali si riempie solitamente. Tecnici, giocatori, familiari ed amici hanno battuto serenamente campi, tribune, aule, vialetti, piazze e corridoi. Inaccessibili a chiunque. Se in casa c’è un esercito azzurro al lavoro.

Mamma Figc, ospitale come tutte le sue simili, ha pensato proprio a tutto. Dando da bere, mangiare e dormire anche a tutta la nostra delegazione. Composta dalle tre squadre delle società aventi diritto alla partecipazione. Ovvero Bozner FC, Olimpia Merano ed Fc Suedtirol Women. E questo popolo si è portato a casa parecchio da questa esperienza. Soprattutto in consapevolezza, avendo sempre fantasticato le reali fattezze di un luogo magico. Dove si sono e sempre saranno forgiati tutti i Trionfi. Destinati a rimanere nella Storia del Calcio.